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La norma entra in vigore il 13 febbraio 2016 e getta le basi del nuovo Codice Appalti, da approvare entro il 18 aprile 2016.
La legge fissa i criteri con cui il Governo dovrà adottare il decreto legislativo per il recepimento delle direttive europee 2014/23/UE sui contratti di concessione, 2014/24/UE sugli appalti pubblici e 2014/25/UE per i settori speciali.
Le disposizioni che prenderanno forma con il nuovo Codice Appalti, di interesse per i professionisti, dovrebbero essere:
- I servizi di ingegneria e architettura non potranno più essere affidati basandosi solo sul criterio del prezzo ma su quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
- La qualità architettonica sarà valorizzata con l’introduzione dei concorsi di progettazione.
- Le gare non potranno essere bandite solo sulla base del progetto preliminare.
- I progetti dovranno essere pubblicati online per garantire la ponderazione delle offerte.
- Saranno cancellati gli incentivi alla progettazione(2%) per i dipendenti pubblici.
Sarà incoraggiato l’uso del BIM (Building Information Modeling) per la simulazione elettronica delle informazioni edilizie. Secondo la bozza del Nuovo Codice Appalti, gli strumenti telematici di modellazione elettronica e informatica per l’edilizia e le infrastrutture saranno obbligatori inizialmente negli appalti pubblici di importo superiore alla soglia comunitaria; successivamente si passerà anche agli appalti di importo inferiore
Le soglie odierne sono 5.225.000 euro per i lavori e le concessioni, 135.000 euro per i servizi e i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati dalle autorità governative centrali, 209.000 euro per i servizi e i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati da altre amministrazioni.
Il ricorso all’appalto integrato dovrebbe essere limitato in considerazione del contenuto innovativo o tecnologico delle opere da appaltare e in rapporto al valore complessivo dei lavori.
Altre innovazioni presenti nel nuovo Codice Appalti, riguarderanno invece la materia a livello generale e ciò dovrebbe prevedere una sostanziale riduzione degli articoli di legge e regolamento, rispetto a quanto oggi previsto.
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