Regime Forfettario confermato nel 2022: cos’è
Già si sa che anche nel 2022 il Regime Forfettario è stato prorogato per chi dimostra ricavi e compensi fino a 65 mila euro, in aggiunta ad altri requisiti specifici. Anche quest’anno ci si può quindi avvalere dell’opzione. Si tratta regime fiscale a cui possono aderire persone fisiche esercenti un’attività d’impresa, di arte o professione (incluse le imprese familiari) purché in possesso di determinati requisiti stabiliti e purché non si incorra in una delle clausole ostative previste per legge. Al di là di queste, che lasciano fuori gli autonomi dalla possibilità di aderire, ad oggi al regime forfettario (comma 54 e ss. della legge 190/2014) possono accedere coloro che:
- hanno conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65 mila euro (se si esercitano più attività, contraddistinte da codici Ateco differenti, occorre considerare la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate);
- hanno sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20 mila euro lordi per lavoro di terzi, compresi dipendenti e collaboratori.
>> Regime forfetario: cosa succede se supero la soglia dei 65 mila euro?
Regime Forfettario 2022: obbligo e-fattura dal 1° luglio
Si parla di ampliare la soglia di ricavi e compensi percepiti per aver diritto a questo meccanismo fiscale agevolato: dagli attuali 65 mila si paventava l’innalzamento della soglia a 100 mila euro, Ma di fatto ad oggi restano i requisiti 2021. Tra le altre novità discusse invece, una era già stata data per certa: l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per le partite iva forfettarie. Si attendeva però la data di avvio di questo adempimento digitale, che ora invece c’è: si parte con l’obbligo dal 1° luglio 2022. La Legge di bilancio 2022 tra i vari obiettivi, si è data anche quello di prevenire e contrastare l’evasione, mettendo in campo l’asso di punta: l’obbligo di fatturazione elettronica anche per:
- i soggetti forfettari che oggi rappresentano,
- associazioni e alle società sportive dilettantistiche che non abbiano superato 65.000 euro di proventi nell’anno precedenti
- operazioni sanitarie.
Una platea di circa 1,7 milioni di aderenti: il 47% di tutte le partite Iva in Italia, stando ai dati del dipartimento delle finanze.
Obbligo e-fattura Forfettari: cosa cambia dal 1° luglio
La disposizione inserita nel Decreto PNRR (approvato in cdm il 13 aprile) prevede la cancellazione dell’esenzione per i regimi forfettari dal regime di rendicontazione digitale, denominato fattura elettronica. Tutta la platea delle partite Iva che vivono nel regime fiscale forfettario chiuderanno quindi con l’esonero concesso finora e l’utilizzo delle fatture cartacee, e inizieranno a operare esclusivamente con le fatture elettroniche. Calma e sangue freddo però: è stato concesso un periodo di tolleranza, per agevolare un passaggio graduale al nuovo adempimento. Come stabilito dal decreto PNRR infatti: “Per il terzo trimestre del periodo d’imposta 2022, le sanzioni di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, non si applicano ai soggetti ai quali l’obbligo di fatturazione elettronica è esteso a decorrere dal 1° luglio 2022, se la fattura elettronica è emessa entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione». L’obbligo tuttavia, non riguarda le partite Iva in regime forfettario entro i 25mila euro di reddito fino al 2024.
Fattura elettronica forfettari: perché
Perché il Governo ha deciso di anticipare l’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica dal 2022? Ebbene, la lotta all’evasione in materia di IVA è la principale motivazione che ha portato all’estensione della fattura elettronica alle partite IVA minori. In particolare, l’esecutivo intende puntare sul contrasto di interessi tra chi non fattura e i consumatori finali, rendendo conveniente chiedere la ricevuta fiscale, la fattura o lo scontrino Dunque, attraverso l’utilizzo della fatturazione elettronica l’Agenzia delle entrate potrà acquisire in tempo reale le informazioni relative alla fatturazione per il monitoraggio dei flussi di fatturazione e il mantenimento dei requisiti per rimanere nel regime di favore dei forfettari.
E-fattura: come funziona
La fatturazione elettronica è un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture. Una misura che consente di mandare in pensione la carta, e velocizzare e digitalizzare gli adempimenti fiscali di fatturazione. Per emetterla, inviarla e conservarla si deve usare il pc (smartphone o tablet), un software apposito e deve essere trasmessa al cliente tramite un sistema di interscambio (il postino digitale). Il nuovo formato destinato alle e-fatture è un formato digitale chiamato xml (eXtensible Markup Language), coinvolgendo in questa danza diversi attori: il fornitore o il suo intermediario, il Sistema di Interscambio nazionale (SdI) e la Pubblica Amministrazione destinataria della fattura.
Fattura elettronica: come fare
Per lavorare rendicontando i ricavi con il metodo di fatturazione elettronica, è necessario necessario dotarsi in primis di un software di fatturazione in formato “XML”, (eXtensible Markup Language). È l’unico formato consentito per legge per poter emettere Fatture Elettroniche. Esistono software a pagamento e acquistabili oppure ci si può affidare al software gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate.
Un tool di fatturazione elettronica, gratuito, è offerto all’interno del servizio di consulenza offerto dal team di Fiscozen. Per ogni fattura emessa potrai avere anche una previsione in tempo reale delle tasse da pagare nell’anno corrente e successivo.
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(Foto di copertina: iStock/PeopleImages)
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