Dopo una lunga attesa, dunque, finalmente gli oltre 500mila cittadini che hanno sottoscritto la proposta di abolire la legge del salva Italia arriveranno a conoscenza se la normativa sulle pensioni potrà davvero cambiare.
Una raccolta, quella portata avanti un anno fa dal Carroccio, che ha raccolto adesioni record, portando oltre centomila firme sin dai primissimi giorni, a conferma di un argomento tra i più sentiti dalla popolazione.
Questo il testo del quesito come fu presentato alla cittadinanza in origine:
Il quesito chiede di abrogare la Legge Fornero del Governo Monti che colpisce i giovani, le lavoratrici ed i lavoratori.
La Legge Fornero, fra l’altro, ha penalizzato l’entrata e l’uscita nel mondo del lavoro, ha allungato l’attività lavorativa di milioni di donne già impegnate nel lavoro familiare e ha creato il problema degli esodati lasciando senza stipendio né pensione centinaia di migliaia di lavoratori.
Abrogarla significa ridare dignità al lavoro ed ai lavoratori e dare la speranza di un futuro migliore ai nostri giovani.
Inizialmente bollato come un referendum di minore impatto elettorale, rispetto ad altri sicuramente più chiassosi, come l’impossibilità di presentarsi ai blocchi di partenza per i concorsi pubblici da parte degli immigrati, mentre il vero successo popolare lo ha registrato la proposta per abolire la legge di Monti salva Italia.
Cosa accadrà in Consulta
Secondo le previsioni, il quesito proposto dalla Lega Nord non dovrebbe passare alla Corte costituzionale. Il testo ufficiale della proposta di Salvini e i suoi, infatti, sarebbe volto a cancellare l’intera legge, mentre sarebbe bastato focalizzarsi sull’articolo che introduceva nuovi requisiti minimi per la pensione.
Se il referendum venisse ammesso, e la legge abolita a seguito della consultazione, assicurano gli esperti, potrebbe infatti verificarsi una situazione di disparità, relativa all’abrogato aumento delle aliquote contributive. Dunque, risulta assai improbabile che la Corte si convinca a dare il la a un quesito che potrebbe compromettere l’assetto tributario e previdenziale.
Perché il referendum ha rilanciato Salvini e la Lega
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