Redditometro 2013, tutte le voci di spesa e le categorie delle famiglie

Redazione 04/01/13
Con il redditometro in arrivo sulla Gazzetta Ufficiale, contribuenti e famiglie alzano le antenne su quelle voci di consumo che potrebbero riservare qualche brutta sorpresa in questo inizio 2013.

Come noto, infatti, lo strumento del redditometro avrà la funzione di incrociare le dichiarazioni 2010 – e dunque i redditi 2009 – riportate al fisco con le spese effettivamente sostenute, al pari di veicoli, dispositivi tecnologici, investimenti e via dicendo.

Un elenco di 100 capitoli di spesa, 100 ragioni per cui ogni famiglia italiana può essere annessa alla black list degli evasori fiscali e trovarsi nella posizione scomoda di dover giustificare al fisco spese superiori alla fascia di reddito derivante dalle dichiarazioni ufficiali.

Innanzitutto, è bene precisare che i nuclei famigliari sono suddivisi in 55 categorie, cioè undici per ciascuna delle seguenti aree geografiche: Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud e Isole.

Ecco le undici tipologie in cui viene scontornata ciascuna di queste zone: persona sola al di sotto dei 35 anni; coppia senza figli con meno di 35 anni; persona sola con età compresa tra 35 e 64 anni; coppia senza figli con età compresa tra 35 e 64 anni; persona sola con 65 anni e oltre; coppia senza figli con 65 anni o più; coppia con un figlio; coppia con due figli; coppia con tre o più figli; monogenitore; altre.

Per quanto riguarda invece le voci di spesa, vediamo come queste siano distinte per settore merceologico o di consumo in senso ampio. Così, passano in carrellata beni di prima necessità, oltre ai i cosiddetti “extra”, fino alle stesse strategie di investimento perseguite dalle famiglie.

Abbigliamento e alimentari: alimentari e bevande; abbigliamento e calzature; altro. Saranno calcolati sulla spesa media certificata dall’Istat per la classe famigliare di appartenenza.

Mobili ed elettrodomestici: elettrodomestici e arredi; altri beni e servizi per la casa; collaboratori domestici; Altro. Anche qui, faranno fede i dati Istat incrociati con la quota di unità abitative di proprietà.

Combustibili ed energia: Energia elettrica; gas; riscaldamento centralizzato; Altro. Sempre l’Istat a determinare il range di spesa sostenibile da ciascuna classificazione di famiglie.

Trasporti: Assicurazione, RC Auto, furto e incendio su auto, camper, moto e altri mezzi; Bollo; Pezzi di ricambio, olio e lubrificanti, carburanti, manutenzione e riparazione per mezzi a ruote o, distintamente, imbarcazioni o, ancora, aeromobili; Tram, autobus, taxi; Noleggio o leasing mezzi di trasporto; altro. Oltre ai valori Istat, qui vengono tenuti in considerazione i Kilowatt medi riferiti al singolo mezzo di spostamento. Per le imbarcazioni, classi distinte a seconda della lunghezza e del funzionamento (vela o motore).

Comunicazioni: apparecchi telefonici anche mobili; spese telefoniche; altro. Bussola, sempre i dati Istat medi per le categorie famigliari di appartenenza.

Abitazione: Mutuo; Canone di locazione; Fitto figurativo di abitazione di proprietà in locazione o a uso gratuito; Canone di leasing immobiliare; Acqua e condominio; Manutenzione ordinaria; Intermediazioni immobiliari; altro. A dare le coordinate, ancora una volta i dati Istat per tipologia di famiglia, affiancati dai metri quadrati dell’abitazione sotto esame.

Istruzione: Libri scolastici, tasse, rette per tutti i livelli scolastici, asili, tutoraggio, master, specializzazioni e corsi specifici; Soggiorni di studio all’estero; canoni di locazione per studenti universitari; Altro. Confermati i parametri Istat per valutare la corrispondenza tra spese e reddito.

Altri beni e servizi: Assicurazioni danni, infortuni e malattia; Contributi previdenziali obbligatori; barbiere, parrucchiere, istituti estetici; Prodotti per la cura della persona; Centri benessere; Argenteria, gioielleria, bigiotteria, orologi; Borse valigie e simili; Onorari dei liberi professionisti; Alberghi, pensioni e viaggi organizzati; Pasti e consumazioni fuori casa; Assegni periodici corrisposti al coniuge; Altro. Sempre le tabelle Istat a dare il responso finale.

Tempo libero, cultura e giochi: Giochi e giocattoli, radio, televisione, hi-fi, computer, libri non scolastici, giornali, riviste, dischi, cancelleria, abbonamenti radio, tv e web, lotterie, lotto, piante e fiori, riparazioni elettrodomestici; Abbonamenti pay-tv; Attività sportive, circoli culturali, ricreativi, abbonamenti eventi sportivi e culturali; Giochi online; Cavalli; Animali domestici; Altro. Confermata la centralità dei valori Istat per categoria di famiglia, ma riguardo ai cavalli verranno stimati 5 euro per giorno di possesso se in proprio o 10 a pensione.

Sanità: Medicinali e visite mediche; Altro. Anche nel caso della salute, la spesa è indicata dai valori raccolti dall’istituto statistico nazionale.

Sulle auto, a seconda delle famiglie e delle zone di residenza, sono previsti precisi kw medi, dai 60,8 per persona singola al Centro, fino ai 171,3 per coppia con tre figli o più.

Infine, arriviamo agli investimenti: sotto la lente del redditometro finiranno le spese a lungo termine per immobili, beni mobili registrati, polizze assicurative, contributi previdenziali volontari, azioni, obbligazioni, conferimenti e finanziamenti, capitalizzazioni, quote di partecipazione, fondi d’investimento, derivati, certificati di deposito, pronti contro termine, buoni postali, conti di deposito vincolati, altri titoli di credito, prodotti finanziari, più valute estere, oro, numismatica, filatelia, oggetti d’arte o di antiquariato, manutenzione straordinaria delle abitazioni, donazioni e altro. Per tutte queste voci, verrà esaminato l’eventuale incremento patrimoniale, stornando eventuali mutui o finanziamenti ricevuti.

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