Questo è solo uno dei tanti emendamenti approvati in queste ore dalla Commissione Lavoro del Senato.
Consulta lo speciale Reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza: cosa dice l’attuale decreto
L’art. 1, al comma 6 del decreto legge sul Reddito di cittadinanza esclude dall’accesso al reddito i coniugi separati e divorziati “qualora continuino a risiedere nella stessa abitazione”. Ma questo non esclude certo che questi coniugi possano fingere di separarsi, continuando a vivere nella stessa casa, e fingendo cambi di residenza.
Ciò infatti è accaduto: si sta registrando un vero boom di cambi di residenza negli uffici Anagrafe dei comuni italiani, che ha fatto prendere consapevolezza di un altro rischio di furbetti all’italiana.
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Reddito di cittadinanza: cosa dice l’emendamento anti-furbetti
In base all’emendamento al Decretone, approvato dalla Commissione lavoro del Senato, qualora la separazione sia avvenuta dopo il 1° settembre 2018, gli ex coniugi che facciano domanda saranno esclusi dal beneficio senza appositi “verbali certificati dalla polizia locale sul cambio di residenza”.
Si punta a far si che le coppie di furbi che fingono di divorziare per beneficiare del Reddito siano pescate da controlli e verifiche.
Dal momento che l’emendamento ha ricevuto il benestare della Commissione, questo imporrà a tutti coloro che faranno domanda Rdc e che si siano separati o divorziati dopo il 1 settembre 2018, di certificare con “apposito verbale della Polizia Municipale di non risiedere effettivamente più insieme
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