Reddito di cittadinanza 2019: gli esclusi dall’obbligo lavorativo

Paolo Ballanti 20/09/19
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Il Reddito di cittadinanza 2019 è una misura volta da un lato a sostenere economicamente i nuclei familiari in condizioni di disagio sociale e, dall’altro, favorire l’occupazione o il reinserimento professionale.

Per questo, l’erogazione del sussidio è subordinata ad obblighi precisi: nello specifico alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID) e alla sottoscrizione del “Patto per il lavoro”.

In particolare, il Patto per il lavoro prevede l’obbligo, per coloro che lo sottoscrivono, di accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue prospettategli, pena la perdita del sussidio. Sono già cominciate le convocazioni per i beneficiari del Reddito, che ora devono affrontare la fase 2

Tuttavia, non tutti i percettori del Reddito sono soggetti al Patto, e quindi all’obbligo lavorativo. Vediamo quindi nel dettaglio a chi si rivolge e coloro che invece ne sono esclusi.

Reddito di cittadinanza 2019: gli esclusi dall’obbligo lavorativo 

L’obbligo di rendere la Dichiarazione di immediata disponibilità e il Patto per il lavoro coinvolge tutti i componenti il nucleo familiare beneficiario del Reddito di cittadinanza 2019 che siano maggiorenni, non occupati e nemmeno frequentanti un regolare percorso di studi o di formazione.

Sono invece esonerati dall’obbligo lavorativo (consistente nella firma della Did e del patto di lavoro):

  • I beneficiari della Pensione di cittadinanza;
  • I soggetti di età pari o superiore ai 65 anni;
  • I pensionati;
  • I familiari colpiti da disabilità (si intendono coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% accertata dalle commissioni per l’invalidità civile, gli invalidi del lavoro con invalidità oltre il 33% verificata dall’INAIL, oltre ai non vedenti, sordomuti e invalidi di guerra) fatte salve le iniziative di collocamento mirato dei disabili;
  • I componenti il nucleo che abbiano carichi di cura riguardanti familiari minori di tre anni ovvero, a prescindere dall’età, soggetti colpiti da disabilità grave o non autosufficienti.

Reddito di cittadinanza 2019: chi deve sottoscrivere il Patto per il lavoro

L’obbligo di sottoscrivere il Patto per il lavoro si estende a tutti i beneficiari il Reddito che abbiano nel proprio nucleo familiare almeno un componente in possesso dei seguenti requisiti:

  • Età inferiore ai 26 anni;
  • Assenza di un impiego da non più di due anni;
  • Beneficiario della NASPI o di altro strumento di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria ovvero che abbia smesso di beneficiarne da non più di un anno;
  • Aver sottoscritto nei due anni precedenti un Patto di servizio presso i Centri per l’impiego.

In particolare, il soggetto richiedente il sussidio, entro 30 giorni dal suo riconoscimento, viene convocato dai Centri per l’impiego per sottoscrivere il Patto.

Patto per il lavoro: quali obblighi prevede

Il Patto per il lavoro prevede l’obbligo di:

  • Collaborare con il servizio competente alla redazione del “bilancio delle competenze”;
  • Frequentare percorsi di formazione e riqualificazione professionale ovvero progetti per favorire l’auto-imprenditorialità;
  • Sostenere i colloqui psicoattitudinali e le eventuali prove di selezione finalizzate all’assunzione;
  • Ricercare attivamente un’occupazione;
  • Accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue prospettate.

Reddito di cittadinanza 2019: regole sulle offerte di lavoro congrue

Il concetto di “offerta di lavoro congrua” varia a seconda del periodo di fruizione del sussidio e dalla distanza rispetto al luogo di residenza.

A tal proposito, si considerano congrue le offerte:

  • Nei primi dodici mesi di fruizione del Reddito quando riguardano sedi distanti non più di cento chilometri dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibili in cento minuti con i mezzi pubblici (in caso di prima offerta), entro duecentocinquanta chilometri se si tratta di seconda offerta ovvero su tutto il territorio nazionale se è la terza.
  • Decorsi dodici mesi di sussidio è congrua un’offerta entro duecentocinquanta chilometri dalla residenza del beneficiario se si tratta di prima o seconda proposta, ovvero collocata su tutto il territorio nazionale se invece è la terza;
  • In caso di rinnovo del Reddito di cittadinanza è congrua l’offerta sull’intero territorio nazionale, anche se è la prima.

Quando nel nucleo sono presenti persone con disabilità, la distanza tra residenza e sede di lavoro non può eccedere i duecentocinquanta chilometri sia che si tratti di terza offerta di lavoro che di rinnovo del sussidio.

Reddito di cittadinanza 2019: chi deve sottoscrivere il patto per l’inclusione sociale

I soggetti esclusi dall’obbligo di sottoscrivere il Patto per il lavoro devono invece stipulare quello per l’inclusione sociale, presso gli uffici competenti per il contrasto alla povertà. Il patto per l’inclusione può prevedere la partecipazione a progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni da svolgere nel territorio comunale di residenza.

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