Il Decreto rappresenta l’attuazione di quanto previsto dal D.l. numero 4/2019 con cui è stato introdotto nell’ordinamento italiano il Rdc, a beneficio dei nuclei familiari che si trovano in condizioni di disagio economico-sociale.
Il sussidio ha infatti tra i suoi scopi quello di incentivare l’inserimento / reinserimento nel mondo del lavoro, nonché l’avvio di attività di lavoro autonomo o di impresa da parte dei beneficiari.
Attraverso il Decreto ministeriale vengono definite le modalità di richiesta del contributo addizionale e i requisiti per ottenerlo. Lo stesso sarà erogato dall’INPS in un’unica soluzione, pari a sei mensilità del Reddito, comunque nel rispetto di un tetto massimo di 780 euro mensili.
Analizziamo la novità in dettaglio.
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Reddito di Cittadinanza: il Decreto-legge
Il Decreto del 12 febbraio 2021 del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle finanze ed il Ministro dello Sviluppo economico, è stato adottato in attuazione del Decreto-legge numero 4 del 28 gennaio 2019 (convertito in Legge numero 26 del 28 marzo 2019).
In particolare, all’articolo 8 comma 4 del D.l. è previsto, si legge nel testo, in favore dei “beneficiari del Rdc che avviano un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o una società cooperativa entro i primi dodici mesi di fruizione del Rdc è riconosciuto in’unica soluzione un beneficio addizionale pari a sei mensilità del Rdc, nei limiti di 780 euro mensili”.
Ed altresì, le “modalità di richiesta e di erogazione del beneficio addizionale sono stabilite con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro dello sviluppo economico”.
L’entrata in vigore del Decreto ministeriale coincide con il quindicesimo giorno successivo la pubblicazione dello stesso in Gazzetta ufficiale (avvenuta il 15 maggio), corrispondente pertanto al 30 maggio 2021.
Reddito di Cittadinanza: destinatari del beneficio addizionale
Il beneficio addizionale ha la funzione di incentivare l’avvio di:
- Attività di lavoro autonomo;
- Attività di impresa individuale;
- Società cooperative;
entro i primi dodici mesi di fruizione del Reddito di cittadinanza.
Reddito di Cittadinanza: requisiti
L’importo in parola (articolo 1 del Decreto) spetta a coloro che:
- Al momento di presentare la domanda appartengano ad un nucleo familiare destinatario del Reddito di cittadinanza;
- Abbiano intrapreso, entro i primi dodici mesi di fruizione del sussidio, un’attività di lavoro autonomo o di impresa individuale ovvero abbiano sottoscritto una quota di capitale sociale di una cooperativa di produzione e lavoro;
- Non abbiano terminato, nei dodici mesi precedenti la richiesta di beneficio, un’attività di lavoro autonomo o di impresa individuale ovvero non abbiano sottoscritto una quota di capitale sociale di una cooperativa di produzione e lavoro (eccezion fatta per la quota per cui si chiede il sussidio addizionale);
- Non siano componenti di nuclei familiari destinatari del Reddito, i quali abbiano già usufruito del beneficio addizionale.
Reddito di Cittadinanza: domanda
Il riconoscimento del beneficio addizionale avviene a seguito di inoltro della comunicazione di inizio attività, mediante il modello “COM Esteso” entro trenta giorni dall’evento.
Al contrario, nei casi di:
- Lavoro autonomo, impresa individuale o sottoscrizione di quote sociali, regolarmente segnalati nel rispetto delle scadenze;
- Per i quali è altresì ancora in corso l’erogazione del Reddito di cittadinanza;
la somma spetta a fronte di una nuova comunicazione all’INPS a mezzo del nuovo modello “COM Esteso”, reso disponibile come allegato al Decreto ministeriale.
Scarica l’allegato al Decreto ministeriale pubblicato in Gazzetta
Reddito di Cittadinanza: attività escluse
Sono al contrario escluse dalla misura in parola le attività iniziate in corso di fruizione del Reddito, per cui non è stata inoltrata la comunicazione obbligatoria (modello “COM Esteso”), nel rispetto della scadenza dei trenta giorni.
Reddito di Cittadinanza: importo
L’ammontare del sussidio aggiuntivo (articolo 3) è pari a sei mensilità del Reddito, in ogni caso nel rispetto del limite massimo di 780 euro mensili.
Il mese oggetto del calcolo è quello in cui è avviata l’attività per cui si ottiene l’incentivo.
Dall’importo spettante è decurtato quanto eventualmente già corrisposto al beneficiario o al suo nucleo familiare, a titolo di incentivo ai sensi dell’articolo 3 comma 9 del D.l. numero 4. Ci si riferisce alla misura che prevede la fruizione del Reddito (senza variazioni) per le due mensilità successive a quella di variazione della condizione occupazionale, per coloro che avviano un’attività d’impresa o lavoro autonomo.
In questi casi, il reddito è individuato con il principio di cassa, assumendo la differenza tra ricavi / compensi e spese sostenute nell’esercizio dell’attività, comunicati entro il quindicesimo giorno successivo al termine di ciascun trimestre dell’anno.
Reddito di Cittadinanza: erogazione
Ad erogare il beneficio addizionale è l’INPS (articolo 4), una volta verificati i requisiti auto-dichiarati dall’interessato, oltre alle informazioni disponibili negli archivi dell’Istituto ed in quelli delle amministrazioni collegate (ad esempio Agenzia delle Entrate).
Il pagamento avviene in un’unica soluzione entro il secondo mese successivo quello della domanda, attraverso una delle seguenti modalità:
- Accredito su conto corrente del beneficiario, indicato in sede di presentazione della richiesta;
- Bonifico domiciliato.
Reddito di Cittadinanza: revoca
La revoca del contributo aggiuntivo è prevista (articolo 5) in caso di:
- Lavoro autonomo o attività di impresa individuale interrotta prima di dodici mesi dall’avvio della stessa;
- Cessione di quote di capitale sociale della cooperativa entro i dodici mesi dalla sottoscrizione della medesima;
- Revoca o decadenza dal Reddito di cittadinanza;
- Provvedimenti dell’autorità giudiziaria che investono il soggetto beneficiario.
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Reddito di cittadinanza
L’introduzione del Reddito di Cittadinanza ha dato corpo e struttura alla svolta intrapresa dal nostro Paese nelle politiche di contrasto alla povertà avvenuta con l’avvio del Reddito di Inclusione. Più che di una svolta, si è trattato di una vera e propria rivoluzione epocale, paragonabile alla creazione del Servizio Sanitario Nazionale e alla chiusura dei manicomi. Una rivoluzione frutto di un lungo percorso di sperimentazioni e battute di arresto che ha visto protagonisti governi di diverso colore negli ultimi venti anni, e che si inserisce in un contesto culturale, quello italiano, ancora molto legato all’idea di aiuto come di una mera erogazione monetaria dallo Stato e ancora poco preparato, forse, alle logiche del “contrasto alla povertà”, della “condizionalità”e della “inclusione attiva”.Sulla nuova misura è stato detto tutto e il contrario di tutto, da politici, giornalisti, opinionisti, esperti, generando confusione non solo tra i cittadini, ma anche tra gli stessi tecnici e tra gli operatori.La finalità di questo manuale è illustrare e spiegare la nuova misura nella sua globalità, sistematizzando in chiave tecnico/professionale tutte le informazioni e le conoscenze necessarie per una corretta interpretazione dell’impianto stabile e della struttura normativa di riferimento, con particolare riferimento alle innovazioni introdotte e alle ricadute operative e organizzative sui territori e gli Enti locali, pubblici e privati: questo è infatti il taglio che ha guidato l’esposizione dei vari argomenti, anche quelli all’apparenza solo di stretto interesse degli utenti finali. Più nello specifico, l’obiettivo degli autori è fornire agli operatori della formazione professionale, dei servizi di orientamento, delle agenzie per il lavoro, dei servizi sociali e dell’assistenza alle persone in condizione di svantaggio sociale, tutti gli strumenti di base per una piena comprensione dei dispositivi normativi connessi ad ampio raggio al Reddito di Cittadinanza. Nicoletta Baracchini Giurista esperta di legislazione sociale e sanitaria. Consulente ANCI in materia di ISEE e componente del gruppo ministeriale sull’attuazione dell’ISEE. Collabora con Regioni ed Enti locali per le normative in materia di organizzazione, regolamentazione e valutazione di servizi pubblici. Emilio Gregori Partner e senior consultant di Synergia e docente di Statistica presso l’Università L. Bocconi di Milano. Si occupa di analisi di sistema per i servizi sociali; svolge consulenza e attività di formazione relativamente alla programmazione e pianificazione territoriale delle politiche sociali e delle misure di contrasto alla povertà. Giovanni Viganò Partner e senior consultant di Synergia e docente di Metodi Quantitativi per le Scienze Sociali presso l’Università L. Bocconi di Milano. Esperto nella progettazione e implementazione di Sistemi Informativi Sociali, è stato consulente esperto per conto del Formez del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle aree di Lavoro Comune con INPS e Regioni per l’implementazione del SIUSS.
Nicoletta Baracchini – Emilio Gregori – Giovanni V | 2019 Maggioli Editore
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