Sono tre i moduli pubblicati dall’Istituto sul proprio portale, con i codici SR180, SR181, SR182. Tutti i tre sono utili ai fini della presentazione istanze per beneficiare del sussidio, bandiera del governo Legastellato, introdotto con la Legge di bilancio 2019, approvato al Senato con il Decretone Pensioni e Reddito di cittadinanza, e in fase di passaggio alla Camera per l’esame e la conversione in Legge.
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L’Inps ha forse voluto dare un segnale di risposta alle ultime polemiche diffuse, che volevano tutto in alto mare. Lo ha fatto prima pubblicando un comunicato in cui precisava che in realtà tutto fosse pronto. Questo il testo:
“In relazione ad alcune notizie diffuse sugli organi di informazione riguardo al Reddito di cittadinanza, l’Inps ritiene importante precisare che sono state già realizzate le procedure informatiche che consentiranno la ricezione delle domande dal 6 marzo e che l’Istituto sarà in grado di trasmettere a Poste il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte Rdc già dal 15 aprile. Si smentisce quindi che vi sia alcun ritardo nella predisposizione delle procedure, che anzi si stanno ultimando in anticipo rispetto ai tempi programmati”.
A questo comunicato è poi seguita la pubblicazione online dei moduli di domanda. Vediamo in dettaglio le novità.
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Reddito di cittadinanza: come cambia
Il Decretone Reddito di cittadinanza e pensioni è in queste ore in fase di passaggio alla Camera dei deputati, per l’iter di conversione in legge, dopo l’approvazione avvenuta da parte del Senato. Diversi sono stati gli emendamenti approvati, che hanno modificato in parte la misura, rispetto all’impianto base iniziale.
Dalla retribuzione minima dell’offerta congrua alle misure per chi assiste disabili, ai certificati per le persone straniere, alle misure per i furbetti dei cambi residenza e divorzio.
Reddito di cittadinanza: novità requisiti
Con i nuovi emendamenti approvati, prima dalla Commissione lavoro del Senato e poi dall’Aula dei senatori, entrano in gioco diverse novità sui requisiti richiesti per ottenere e conservare il Reddito di cittadinanza. Ecco i principali
CERTIFICATO PER STRANIERI
Approvato un emendamento della Lega al decretone che vincola l’accesso alla presentazione di “certificazione” di reddito e patrimonio e del nucleo familiare rilasciata dallo Stato di provenienza, “tradotta” in italiano e “legalizzata dall’Autorità consolare italiana“. Esentati i rifugiati politici e chi proviene da Paesi dai quali non è possibile ottenere la certificazione
OFFERTA DA ACCETTARE CON RETRIBUZIONE DI 858 EURO
Tra le modifiche, ne è stata inserita una che riguarda lo stipendio minimo per non rifiutare l’offerta di lavoro fatta: i percettori del reddito di cittadinanza saranno obbligati ad accettare il lavoro solo se la retribuzione sarà superiore a 858 euro.
La modifica stabilisce che l’assegno dovrà essere superiore del 10% rispetto “alla misura massima del beneficio fruibile dal singolo individuo. Il reddito di cittadinanza può arrivare fino a un massimo di 780 euro che con un incremento del 10% arriverebbe fino a 858 euro.
FURBETTI DEL DIVORZIO
Qualora la separazione sia avvenuta dopo il 1° settembre 2018, gli ex coniugi che facciano domanda saranno esclusi dal beneficio senza appositi “verbali certificati dalla polizia locale sul cambio di residenza”.
Si punta a far sì che le coppie di furbi che fingono di divorziare per beneficiare del Reddito siano pescate da controlli e verifiche.
DIMISSIONE VOLONTARIE E RDC
In caso di dimissioni volontarie perderà il diritto al reddito di cittadinanza il solo componente del nucleo che si è dimesso, non tutta la famiglia. Lo prevede un emendamento M5S approvato dalla commissione Lavoro del Senato, che corregge la norma contenuta nel decretone che prevedeva invece l’esclusione per 12 mesi dalle dimissioni volontarie l’intero nucleo familiare.
FAMILIARI DISABILI OFFERTA CONGRUA ENTRO 100 KM
I familiari di persone disabili sono tenuti ad accettare un’offerta di lavoro solo se entro i 100 chilometri dalla loro residenza. La modifica riduce da 250 chilometri a 100 chilometri la distanza entro la quale le offerte di lavoro successive alla prima, per i beneficiari del reddito, vengono ritenute “congrue”.
Domanda reddito di cittadinanza: ecco i moduli Inps
Avete tutti i requisiti? Bene. Siete pronti a fare domanda di Reddito di cittadinanza. Si può fare scaricando e compilando i 3 moduli che l’Inps ha messo a disposizione sul proprio portale.
È sufficiente seguire questi step:
- Accedere al sito Inps (inps.it)
- Cliccare in homepage sulla sezione del menù in alto “Prestazioni e servizi”
- Cliccare sulla sezione “Tutti i moduli”
- Scegliere i 3 moduli dedicati al Reddito di cittadinanza (codice SR180, SR181, SR182)
Quali sono questi moduli. Scaricali qui sotto:
- SR180 RDC/PdC – Domanda di Reddito di Cittadinanza / Pensione di Cittadinanza
- SR181 RDC/PdC – Reddito di Cittadinanza / Pensione di Cittadinanza – Comunicazioni attività di lavoro e altre variazioni dei beneficiari di RdC e PdC
- SR182 RDC/PdC – Reddito di Cittadinanza / Pensione di Cittadinanza – Comunicazione attività di lavoro e redditi non interamente rilevati in ISEE – integrazione della domanda di RdC e PdC
Con gli ultimi due modelli (sr181-182) chi beneficia del Reddito è tenuto a comunicare tutte le variazioni intervenute nel corso della percezione del beneficio.
Reddito di cittadinanza: come funziona e domanda
Il Reddito di Cittadinanza è un sostegno per famiglie in difficoltà, finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più persone di età pari o superiore a 67 anni, il Reddito di Cittadinanza assume la denominazione di Pensione di Cittadinanza.
Il beneficio può essere richiesto, dopo il quinto giorno di ciascun mese:
- presso Poste Italiane;
- in modalità telematica, con il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) almeno di Livello 2, accedendo al portale www.redditodicittadinanza.gov.it;
- presso i Centri autorizzati di Assistenza Fiscale (CAF).
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