Reddito di cittadinanza 2019 al via: a chi spetta, importo, patto di lavoro, carta Rdc

Paolo Ballanti 22/01/19
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Il Consiglio dei Ministri lo scorso 17 gennaio scorso ha approvato la bozza di decreto legge recante “disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza 2019”. Il provvedimento entrerà in vigore solo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e prevede l’introduzione di una misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale.

Da sempre provvedimento simbolo dei Cinque Stelle (non a caso inserito nel contratto di governo da questi sottoscritto con la Lega) il Reddito di cittadinanza (Rdc) si stima coinvolgerà fino a 5 milioni di persone, che riceveranno per 18 mesi a partire dal prossimo aprile un sussidio statale per un importo massimo di 9.360 euro all’anno.

Analizziamo nel dettaglio i contenuti del decreto.

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Reddito di cittadinanza: i beneficiari

Il Reddito è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di precisi requisiti di residenza e soggiorno oltre a parametri reddituali. In particolare, chi fa richiesta del sussidio deve essere cittadino italiano o comunitario e risiedere nel territorio nazionale da almeno dieci anni di cui gli ultimi due in modo continuativo.

Consulta lo speciale su Reddito di cittadinanza 

Con riferimento ai requisiti reddituali e patrimoniali, il nucleo deve possedere:

  • Un ISEE inferiore a 9.360 euro;
  • Un valore del patrimonio immobiliare (esclusa l’abitazione) non superiore a 30 mila euro;
  • Beni mobili per un valore non superiore a 6 mila euro elevati di 2 mila euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo fino ad un massimo di 10 mila euro (ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo), con un innalzamento dei massimali pari ad euro 5 mila per ogni componente del nucleo affetto da disabilità;
  • Reddito familiare inferiore a 6 mila euro annui moltiplicato per un determinato parametro che varia a seconda dei componenti il nucleo.

Il Reddito non spetta se anche solo un componente il nucleo è intestatario o ha la piena disponibilità di auto immatricolate per la prima volta nei sei mesi precedenti la richiesta ovvero con cilindrata superiore a 1.600 cc, nonché moto di cilindrata superiore a 250 cc immatricolate nei due anni precedenti la domanda di Reddito (fatte salve auto e moto per cui è riconosciuta l’agevolazione fiscale in favore dei soggetti con disabilità). Infine, nessun componente il nucleo dev’essere intestatario o avere la piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto.

Esclusi dal Rdc i detenuti per l’intera durata della pena e i nuclei con familiari disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data di fine rapporto, eccezion fatta per le dimissioni per giusta causa.

Prevista infine la compatibilità con la NASPI ed altre forme di sostegno al reddito.

Potranno richiedere il Rdc anche coloro che già ricevono il Reddito di inclusione, ma dovranno scegliere tra uno dei due sistemi.

Il sussidio si trasforma invece in Pensione di cittadinanza per i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 65 anni.

Reddito di cittadinanza: il sussidio

Il sostegno economico va da un minimo di 480 ad un massimo di 9.360 euro annui, pari a 780 euro mensili di cui 280 in caso di affitto ovvero 150 in presenza di mutuo variabili in base ai componenti il nucleo familiare, che potranno raggiungere i 1.330 euro per un nucleo con genitori e tre figli.

Di seguito le ipotesi:

  • Il single che vive da solo avrà diritto a 780 euro mensili di cui 500 come integrazione al reddito, 280 per l’affitto ovvero 150 per il mutuo;
  • Un nucleo con due genitori e due figli minorenni avrà diritto a 1.180 euro al mese di cui 900 come integrazione al reddito, 280 per l’affitto ovvero 150 per il mutuo.

Il beneficio avrà durata 18 mesi, rinnovabili previa sospensione di un mese.

Reddito di cittadinanza: l’iter

Il reddito potrà essere richiesto a partire da marzo prossimo a mezzo domanda telematica su un apposito portale, presso gli uffici postali o i Caf. La domanda sarà esaminata dall’INPS, che verificherà l’effettivo diritto al beneficio grazie ad un incrocio delle banche dati. Chi ottiene il Reddito grazie a dichiarazioni false è punito con la reclusione da due a sei anni, oltre alla revoca e alla restituzione del beneficio con efficacia retroattiva e il divieto di inoltrare nuovamente la domanda prima che siano decorsi dieci anni dalla condanna.

Ecco le tempistiche di richiesta:

  • dal 5 marzo 2019 si potrà fare domanda sul sito ufficiale del Reddito di cittadinanza;
  • inizio dei pagamenti sulla Carta Rdc a partire dal 27 aprile 2019

A domanda presentata, la risposta arriverà dall’Inps entro 5 giorni. Se si avrò effettivamente diritto al Reddito, ci si dovrà recare in Posta e ritirare la Carta Rdc, che conterrà il reddito spettante.

Stando alle dichiarazioni del Ministro Di Maio i primi sussidi arriveranno da aprile, mediante accredito INPS su una carta prepagata (cosiddetta “Carta Rdc”) fornita dalle Poste e ricaricata mensilmente. La Carta consentirà prelievi di contante entro un limite mensile di 100 euro per singolo individuo (tetto innalzato in base al numero dei componenti il nucleo). Sempre stando a Di Maio i soldi eventualmente non spesi entro il mese non passeranno a quello successivo.

Estese ai beneficiari del Reddito le agevolazioni relative alle bollette gas e luce già previste per le famiglie economicamente svantaggiate.

Reddito di cittadinanza: Patto di lavoro

I componenti maggiorenni del nucleo familiare (che non studiano e non lavorano) dovranno dichiarare la loro immediata disponibilità al lavoro e ad un percorso personalizzato di reinserimento al lavoro e di inclusione sociale con una serie di attività “anti divano” come:

  • Attività al servizio della comunità;
  • Riqualificazione professionale;
  • Completamento degli studi;
  • Altri impegni individuati dai servizi competenti.

Il Patto per il lavoro dovrà essere sottoscritto presso i Centri per l’Impiego, dove il richiedente incontrerà i cosiddetti “navigator” che lo aiuteranno nel suo percorso di ricollocazione.

Il beneficiario dovrà accettare, a pena di decadenza, almeno una delle tre offerte di lavoro congrue che gli verranno prospettate (trascorsi invece dodici mesi dalla fruizione del sussidio si incorre nella decadenza se non si accetta la prima offerta di lavoro congrua).

E’ definita congrua l’offerta che prevede un’occupazione entro cento chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario nei primi sei mesi di fruizione ovvero entro duecentocinquanta chilometri oltre il sesto mese (nei casi di rinnovo l’offerta può estendersi a tutto il territorio nazionale).

Reddito di cittadinanza: incentivi per le imprese

Chi assume a tempo pieno e indeterminato un beneficiario del Reddito e questi non viene licenziato nei 24 mesi successivi senza giusta causa o giustificato motivo, ottiene uno sgravio contributivo pari alla differenza tra 18 mesi di sussidio e quanto il soggetto ha già ottenuto.

I beneficiari che avviano un’attività di lavoro autonomo o di impresa individuale entro i primi 12 mesi di fruizione del Reddito hanno diritto a ricevere in un’unica soluzione un importo addizionale pari a 6 mesi di sussidio, nel limite di 780 euro mensili.

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