Rebus rotatorie, consigli per una guida su come affrontarle

Se parliamo con gli utenti della strada, tutti le vogliono le rotatorie, perché snelliscono il traffico e riducono gli incidenti, ma in pochi sono rispettosi di esse. Infatti, diversi automobilisti non hanno ben chiaro come affrontarle.

Le rotatorie, belle, grandi o brutte e piccole sono considerate dagli utenti come una riduzione dei tempi di percorrenza, infatti, esse riescono diminuire dette tempistiche, è altrettanto vero che la stragrande maggioranza degli automobilisti non conosce l’esatto comportamento all’interno di questi rondò. Vediamo, allora, se è possibile fare qualche considerazione di buon senso, senza ignorare, però, le esistenti norme del Codice della Strada.

Prima di addentrarci in norme e consigli partiamo dalla prima informazione su cosa sia una rotatoria.

Tecnicamente trattasi di una intersezione stradale, più delle volte regolarizzata con impianti semaforici, che viene trasformata con la dotazione di un’isola centrale dalle cui estremità partono e arrivano ramificazioni stradali che non necessariamente debbono essere geometricamente sistemate ed opposte fra loro.

L’obiettivo prefisso è quello di migliorare la fluidità del traffico, non solo veicolare, ridurre i sinistri stradali, rallentare la velocità dei veicoli in circolazione all’interno dell’anello rotatorio e all’entrata, contribuire ad abbattere le emissioni nocive e di conseguenza l’intensità del rumore prodotto dai veicoli circolanti in quel determinato tratto di strada. Infatti, i sistema di circolazione nelle rotatorie, non prevedono tempi morti e lo spazio stradale è continuamente impegnato da veicoli in movimento.

La disciplina della circolazione stradale sulle rotatorie non è inserita all’interno del vigente Codice della Strada, pertanto sono ad essa applicabili le norme generali del Codice sia in ordine alla costruzione e segnalazione del manufatto, sia alle regole di circolazione dei veicoli all’interno di questo. Il codice della strada norma il “vecchio” sistema quello ove vige la precedenza a destra. Di conseguenza per disciplinare detta circolazione si devono prendere a riferimento alcune norme del codice della strada, in particolare quanto dettato dagli articoli 140, 143, 144, 145 e 154.

Analizziamo brevemente i loro principi. L’art. 140, quale principio informatore della circolazione,  prevede che gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale.

Nell’art. 143, che tratta della posizione dei veicoli sulla carreggiata, è importante sottolineare che i veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera, inoltre, quando una strada è divisa in due carreggiate separate, si deve percorrere quella di destra; quando è divisa in tre carreggiate separate, si deve percorrere quella di destra o quella centrale, salvo diversa segnalazione.

Al successivo art. 144, viene prevista la circolazione dei veicoli per file parallele , essa, è ammessa nelle carreggiate ad almeno due corsie per ogni senso di marcia, quando la densità del traffico è tale che i veicoli occupano tutta la parte della carreggiata riservata al loro senso di marcia e si muovono ad una velocità condizionata da quella dei veicoli che precedono, ovvero in tutti i casi in cui gli agenti del traffico la autorizzano. É ammessa, altresì, lungo il tronco stradale adducente a una intersezione controllata da segnali luminosi o manuali; in tal caso, al segnale di via libera, essa deve continuare anche nell’area di manovra dell’intersezione stessa.

Importante è che il passaggio da una corsia all’altra è consentito, previa la necessaria segnalazione, soltanto quando si debba raggiungere la prima corsia di destra per svoltare a destra, o l’ultima corsia di sinistra per svoltare a sinistra, ovvero per effettuare una riduzione di velocità o una volontaria sospensione della marcia al margine della carreggiata, quando ciò non sia vietato. I conducenti che si trovano nella prima corsia di destra, possono, inoltre, spostarsi da detta corsia quando devono superare un veicolo senza motore o comunque assai lento, sempre previa la necessaria segnalazione.

L’art. 145, prevede la fattispecie della precedenza, innanzitutto, come norma generale, prevede che i conducenti, approssimandosi ad una intersezione, devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti. Come è noto nell’approssimarsi all’entrata della rotatoria, l’ente proprietario della strada, posizione sulla destra la segnaletica verticale composta dal segnale del dare la precedenza e da quello di obbligo della rotatoria e quella orizzontale di dare la precedenza. Di conseguenza, i conducenti devono dare la precedenza agli altri veicoli nelle intersezioni nelle quali sia così stabilito dall’autorità competente con la prescrizione della segnaletica.

Da ultimo analizziamo l’art. 154, il quale disciplina il cambiamento di direzione o di corsia.

In esso si legge che i conducenti che intendono eseguire una manovra per immettersi nel flusso della circolazione, per cambiare direzione o corsia, per invertire il senso di marcia, per fare retromarcia, per voltare a destra o a sinistra, per impegnare un’altra strada, o per immettersi in un luogo non soggetto a pubblico passaggio, ovvero per fermarsi, devono:

a) assicurarsi di poter effettuare la manovra senza creare pericolo o intralcio agli altri utenti della strada, tenendo conto della posizione, distanza, direzione di essi;

b) segnalare con sufficiente anticipo la loro intenzione.

Le segnalazioni delle manovre devono esser effettuate servendosi degli appositi indicatori luminosi di direzione. Tali segnalazioni devono continuare per tutta la durata della manovra e devono cessare allorché essa è stata completata. Con gli stessi dispositivi deve essere segnalata anche l’intenzione di rallentare per fermarsi. Quando i detti dispositivi manchino, il conducente deve effettuare le segnalazioni a mano, alzando verticalmente il braccio qualora intenda fermarsi e sporgendo, lateralmente, il braccio destro o quello sinistro, qualora intenda voltare.

É vietato usare impropriamente le segnalazioni di cambiamento di direzione.

Nell’esecuzione delle manovre i conducenti non devono eseguire brusche frenate o rallentare improvvisamente.

Da questa analisi si rileva che la circolazione nelle rotatorie deve considerarsi alla medesima stregua della analoga circolazione nelle intersezioni stradali.

Non tutte le rotatorie stradali, se così le vogliamo definire, sono uguali, quindi la prima regola è quella di moderare la velocità in fase di accesso e concedere la precedenza ai veicoli in transito.

Nel caso in cui si decide di uscire alla prima strada, si deve percorrere la corsia di destra ad azionare l’indicatore direzionale per trasmettere agli altri utenti l’intenzione di lasciare la rotatoria. Nel caso in cui si intendesse proseguire ed uscire successivamente, è necessario percorrere la corsia interna, cioè quella più prossima alla circonferenza dell’aiuola interna della rotatoria. Come già detto, l’indicatore direzionale deve essere attivato per ogni mutamento della vostra posizione, sia in entrata, che in fase di transito che in uscita.

A riguardo, il Ministero delle infrastrutture e trasporti, a firma dell’allora Direttore Generale, Ing. Sergio Dondolini, nella nota del 15/05/2008, che costituisce allo stato attuale l’unica interpretazione autentica in ordine alla questione, ha precisato che:

Con riferimento alla segnalazione inoltrata con la nota in riscontro, si comunica che l’immissione nella circolazione sull’anello delle rotatorie è generalmente regolata con il segnale “dare precedenza” di cui all’art. 106 del Regolamento (DPR n. 495/1992).

La realizzazione delle intersezioni a rotatoria è contemplata dal par. 4.5 delle “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”, approvate con Decreto 19 aprile 2006 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (G.U. n. 170 del 24.07.2006).

Trattandosi di intersezioni a raso, tale realizzazione non può essere indiscriminata, ma limitarsi alle tipologie di strade elencate nella Figura n. 3 – par. 3.

Essa è pertanto ammessa solo tra strade ad unica carreggiata, e cioè extraurbane secondarie, strade locali extraurbane e urbane, e strade urbane di quartiere; è esclusa per strade a due carreggiate, e cioè autostrade, strade extraurbane principali e strade urbane di scorrimento.

La circolazione sull’anello deve essere organizzata sempre su una sola corsia (e deve conseguentemente svolgersi in accodamento), come indicato nella Tabella n. 6 – par. 4.5.2.

La larghezza dell’unica corsia, appositamente prevista per consentire l’inserimento dei complessi formati da motrice e rimorchio, non giustifica la circolazione in affiancamento, nè è prevista dalle norme citate la presenza di più di una corsia.

In base al diametro della circonferenza esterna, si distinguono rotatorie convenzionali (tra 40 e 50 m), compatte (tra 25 e 40 m) e mini-rotatorie (tra 14 e 25 m); per sistemazioni con “circolazione rotatoria”, che non rientrano nelle tipologie di “intersezioni a rotatoria” descritte dal par. 4.5.1 delle suddette norme, le immissioni devono essere organizzate con appositi dispositivi.

Da ciò si deduce che tale asserzione implica che la circolazione all’interno della rotatoria, essendo previsto l’accodamento, implicitamente non ammette la pratica del sorpasso, e residua quindi il solo caso di affiancamento momentaneo fra veicoli, concomitante con le manovre di entrata e uscita di questi dalla rotatoria stessa.

Dalla medesima nota si evince che prima di entrare in rotatoria i conducenti devono moderare particolarmente la velocità e, salvo diverse prescrizioni della segnaletica, dare la precedenza ai veicoli già circolanti sulla stessa, come già puntualizzato precedentemente e purtroppo fonte di diversi sinistri stradali.

È sottinteso che all’interno della rotatoria non è consentito il sorpasso; è quindi obbligatorio, dopo essersi immessi, procedere accodandosi agli altri veicoli, questo è dettato anche dalla normativa stradale sul divieto di sorpasso.

Con nota prot. 107 del 19/01/2011, lo stesso Ministero ha risposto al quesito relativo alla circolazione dei veicoli nelle rotatorie.

Con riferimento alle problematiche esposte nella nota in riscontro, si comunica quanto segue.

Per quanto concerne la circolazione sulle rotatorie, si osserva che in linea generale ricorre l’applicazione dell’art. 154 del Nuovo Codice della Strada (D.lgs. n. 285/1992)

In particolare il comma 1 prescrive che tutti i conducenti, prima di effettuare una manovra, devono preventivamente assicurarsi di non creare pericolo o intralcio agli altri conducenti, e segnalare con sufficiente anticipo la loro intenzione.

Quale che sia l’ordine di precedenza stabilito nella rotatoria, chi si immette sull’anello deve azionare l’indicatore sinistro, chi ne esce deve azionare l’indicatore destro.

In ogni caso l’anello della rotatoria è assimilato ad un tronco stradale munito di diramazioni; durante la marcia su di esso, dunque, non è necessario mantenere la segnalazione dell’indicatore sinistro; è invece necessario moderare la velocità ai sensi dell’art. 141, commi 3 e 4, e attenersi alle prescrizioni dettate dall’art. 154.

L’auspico è che dopo aver letto queste poche regole, d’ora in avanti la circolazione in prossimità delle rotatorie sia più chiara e certamente più sicura. Anche queste progettazioni e realizzazioni devono essere viste nell’ottica della sicurezza stradale e della diminuzione degli incidenti.

Girolamo Simonato

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