Anche chi versa l’Imu in ritardo dovrà compilare il Modello F24 e, nella fattispecie, dovrà barrare (oltre a quella di “acconto”) la casella di “ravvedimento operoso”, per il quale sono previste tre diverse formule (in base alla rapidità con cui si pone fine al ritardo):
1) Ravvedimento “sprint”. Si ha quando il versamento avviene entro due settimane dalla data di scadenza (dunque entro il 3 luglio per la prima rata), pagando una sanzione dello 0,2%per ogni giorno di ritardo. Ad esempio, quindi, chi fosse in ritardo di 6 giorni dovrebbe pagare l’acconto Imu maggiorato di un 1,2% di sanzione (0,2 per 6) più gli interessi di mora calcolati sul tasso legale annuo
2) Ravvedimento “breve”. Il versamento avviene dal quindicesimo al trentesimo giorno successivo alla scadenza (dunque dal 4 al 19 luglio per la prima rata). In questo caso, all’acconto Imu si applica una sanzione fissa del 3%, più gli interessi pari al tasso legale con maturazione giorno per giorno.
3) Ravvedimento “lungo”. Si ha nel caso in cui il versamento avvenga oltre i 30 giorni dalla scadenza (il 19 luglio 2012 per la prima rata, il 17 ottobre 2012 per la seconda ed il 16 gennaio 2013 per la terza), con il tributo maggiorato da una sanzione fissa pari al 3,75%, più i soliti interessi di mora.
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