Quel parco che non s’ ha da fare. Il Consiglio di Stato frena la Fimer

Redazione 31/05/12
One giga project. É questo il nome del parco solare più grande del mondo che verrà costruito in Serbia, dal valore di ben 2,3 miliardi di dollari. Due volte più potente di quello californiano che deteneva il primato fino ad oggi, coprirà 3000 ettari e sarà capace di generare 1 giga watt di potenza.

Ma questo progetto faraonico parla anche italiano! Ebbene sì, la Fimer s.p.a. società di Ronco Briantino, parteciperà alla costruzione del grande parco fotovoltaico fornendo gli inverter che trasformeranno l’energia solare in corrente elettrica. «Lo costruiremo nell’arco di 4 anni e produrrà energia verde che sarà venduta agli Stati europei limitrofi», queste le parole di orgoglio del direttore generale della Fimer, Filippo Carzaniga.

Tutto pronto o quasi se non fosse a causa di una sentenza del Consiglio di Stato del 16 aprile scorso che rischia di bloccare l’azienda nota per le sue saldatrici e i condizionatori.

Il Consiglio di Stato infatti, con sentenza 2170/2012 ha annullato le autorizzazioni e i permessi di costruire rilasciati nel 2010 per la nuova fabbrica.

La Fimer, in vista dell’importante commessa acquisita dalla società lussemburghese Securum Equity Partners, – che, dopo l’accordo quadro con la Repubblica Serba, nei giorni scorsi ha definito i termini del contratto – si era prodigata a costruire la sua nuova fabbrica di inverter per le energie rinnovabili a Usmate Velate: ben 47 mila ettari di terreno in cui conta di trasferirisi entro l’estate.

Peccato che la Provincia di Monza e Brianza, invocando la difesa dell’ambiente, ha fatto ricorso contro il progetto della nuova azienda, e dopo due pronunce sfavorevoli dal Tar lombardo (qui la sentenza n. 600/2011), ha trovato l’appoggio dal Consiglio di Stato.

La Fimer, affidata all’amministratore delegato Susanna Sottocorno, nel progetto ha investito 60 milioni e non intende rinunciarci. Carzaniga dichiara che «la nuova sede è ormai completata. Per questa estate abbiamo programmato il trasloco. Con il buon senso, siamo fiduciosi che una soluzione si troverà».

Il progetto per la nuova sede era stato approvato anche dal Comune che incasserà 880 mila euro, oneri di urbanizzazione esclusi. La nuova fabbrica, inoltre, è a impatto ambientale zero e il progetto assicurerebbe un futuro ai 110 dipendenti della Fimer e aprirebbe le porte a 150 nuove assunzioni necessarie per produrre gli inverter.

Solo la sentenza del Consiglio di Stato, dunque, sembra ostacolare l’ascesa della Fimer aspirante protagonista della «green economy».

 

Redazione

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