Ma non esiste solo la pensione di vecchiaia per ottenere la pensione con soli 20 anni di contributi. Vi è anche la pensione anticipata contributiva, la pensione di vecchiaia anticipata, il prepensionamento con isopensione, il contratto di espansione, ecc.
Insomma una serie di meccanismi che ti garantiscono di pensionarti anche se non raggiungi i fatidici 40 e oltre anni contributivi. Dunque, obiettivo di questo articolo e farti comprendere tutte le possibilità ad oggi esistenti per andare in pensione con almeno 20 anni di contributi.
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Pensione di vecchiaia: come funziona
Come anticipato in premessa, la prima possibilità per pensionarsi con almeno 20 anni di contributi è la pensione di vecchiaia. Tale possibilità di pensionamento può essere raggiunta con almeno 67 anni d’età anagrafica.
Da notare che nei contributi bisogna conteggiare anche:
- i contributi figurativi, quali la maternità, servizio militare, disoccupazione, cassa integrazione e malattia;
- i contributi volontari;
- i contributi da riscatto.
Ricordiamo, inoltre, che la soglia dei 20 anni di contributi minimi può essere raggiunta anche mediante il cumulo dei contributi, cioè sommando gratuitamente la contribuzione presente in gestioni previdenziali differenti.
Per dovizia di informazione, si precisa che per tutti coloro che non hanno versamenti di contributi prima del 1996, per la pensione di vecchiaia è richiesto:
- oltre al requisito di età ed al requisito di 20 anni di contributi;
- anche il superamento di una determinata soglia da parte dell’assegno di pensione: la pensione, nello specifico, deve risultare superiore a 1,5 volte l’assegno sociale, cioè a 690,42 euro (valore per l’anno 2021).
Pensione di vecchiaia anticipata: come funziona
Altra possibilità per andare in pensione con almeno 20 anni di contributi, e con un’età anagrafica addirittura inferiore ai 67 anni, è la pensione di vecchiaia anticipata. Questa tipologia di pensionamento è rivolta ai lavoratori dipendenti del settore privato, in possesso d’invalidità pensionabile almeno pari all’80%, che hanno almeno:
- 56 anni di età, più l’attesa di 12 mesi di finestra, se donne;
- 61 anni di età, più 12 mesi di finestra, se uomini.
Pensione anticipata a 64 anni
Altro modo per pensionarsi a 20 anni di contributi effettivi è la pensione anticipata a 64 anni di età. Si tratta di tutti coloro che non hanno contributi versati prima del 1996.
Attenzione però: in questo caso, però, il trattamento deve risultare almeno pari a 2,8 volte l’assegno sociale, cioè almeno pari a 1.288,78 euro (valore per l’anno 2021).
Prepensionamento con 20 anni di contributi
Infine, grazie al prepensionamento, o scivolo per la pensione, il lavoratore può cessare l’attività in anticipo. Si tratta di un’indennità che accompagna il beneficiario sino alla pensione.
In alcuni casi, come avviene per l’isopensione, ci si può “pensionare” anche 7 anni prima rispetto alla maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia (l’isopensione, nel dettaglio, può essere erogata a coloro ai quali mancano non più di 7 anni per la pensione anticipata o di vecchiaia ordinaria, sino al 2023 compreso).
Il contratto di espansione può anticipare l’uscita dal lavoro sino a un massimo di 5 anni, sempre rispetto alla pensione di vecchiaia (consentendo così un’uscita con 20 anni di contributi) o anticipata.
Grazie alla Rita, addirittura, si può ottenere un assegno 10 anni prima di maturare i requisiti per la pensione, anche se la possibilità è riservata soltanto agli iscritti alla previdenza complementare e non riguarda, quindi, la pensione erogata dalle gestioni di previdenza obbligatoria.
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