Se è vero che questo turno l’ha vinto Bersani con oltre il 44% dei consensi è altrettanto vero che deve condividere il podio con un avversario scomodo come Matteo Renzi che ha confermato pienamente le aspettative numeriche della vigilia e anzi, ha probabilmente migliorato qualcosa. Dunque fra i due rappresentanti del Pd c’è una forbice di 8 punti percentuali, un margine discreto ma non incolmabile che non può lasciar tranquillo Bersani che per vincere ha bisogno dell’aiuto di Vendola.
Il governatore della Puglia, infatti, ha ottenuto poco più del 15% dei voti, un risultato inferiore alle aspettative ma che lo rende arbitro della contesa principale, passerà proprio per i suoi voti la scelta del futuro candidato e ne è pienamente consapevole ” ascolteremo con puntigliosa attenzione le parole di Pier Luigi Bersani e di Matteo Renzi e orienteremo il nostro giudizio sulle loro parole”. Vendola, dunque, prova a non ragionare come ago della bilancia pur consapevole che però “orienterà” la tendenza dei voti per l’uno o per l’altro.
Molto più disteso Bersani che dichiara “sono stracontento è stata una giornata magnifica”. Palese la soddisfazione del segretario del PD che non può che essere felice, visto il suo incarico, per il risultato di oltre 4 milioni di elettori, “il bagno di democrazia” è servito al partito per prendere coscienza della propria forza, anche se Vendola non ha gradito che i mass media abbiano trasformato le primarie del centro sinistra in quelle del PD.
Decisamente raggiante anche il “rottamatore”, o “comunicatore” se preferite, Matteo Renzi che ha espresso la soddisfazione per l’afflusso alle urne nonostante abbia sottolineato che ha fatto due ore e mezza per votare. Ha fatto i complimenti a tutti i candidati contro cui ha corso ma soprattutto ha mandato “un abbraccio a Pier Luigi di stima, rispetto ed affetto” ed ha ricordato come anche solo il ballottaggio fosse un miracolo per lui a inizio campagna elettorale.
“Abbiamo vinto nella stragrande maggioranza delle regioni rosse” risponde così il sindaco di Firenze a chi aveva ventilato che i suoi voti provenissero dalla destra “abbiamo vinto a Castel Fiorentino il comune dove la sinistra prende l’80% dei voti, il comune più a sinistra d’Italia” non solo, ma anche ricordato come partisse svantaggiato nelle preferenze a livello istituzionale. Piccola disputa infine sulla paternità delle primarie, Renzi ha detto “complimenti a Bersani che accettato la sfida delle primarie” mentre il segretario ha bonariamente ricordato al sindaco che le primarie sono una sua creatura e su questo non si negozia.
Soddisfatti dei risultati anche i candidati di cui forse si è parlato meno, Laura Puppato e Bruno Tabacci, che hanno dato maggior risalto alla partecipazione e all’afflusso dicendo che in questa giornata non vince un candidato ma vince il partito. La Puppato, più di Tabacci, viste le risorse e i tempi a disposizione è molto soddisfatta per il suo 3% che probabilmente le permetterà di correre per un posto da ministro se il Pd vincerà le elezioni.
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