Prestiti fino a 25mila euro partite iva, professionisti e forfettari: condizioni e modalità di richiesta

Al via i prestiti fino a 25mila euro. Il decreto liquidità, in continuità del primo decreto “Cura Italia”, ha rafforzato e incrementato le misure di finanziamento imprese introducendo la possibilità per le piccole partite Iva e professionisti (anche forfettari) danneggiati dalle sospensioni legate all’emergenza coronavirus, di accedere ad un finanziamento di 25.000 euro erogato dalle banche.

All’articolo 13, comma 1, lettera m) del decreto n. 23 dell’ 8 aprile 2020, è stata istituita una garanzia da parte del Fondo ex L. 662/1996 (Fondo di garanzia per le PMI) nella misura del 100%, per un finanziamento di importo non superiore al 25% dei ricavi, e in ogni caso non oltre i 25.000 euro.

Conseguentemente a quanto disposto dall’articolo 1, comma 5-bis, del D.L. 69/2013 (convertito dalla legge 98/2013) e dal decreto ministeriale 27 dicembre 2013, hanno accesso agli interventi del Fondo anche i professionisti, che siano iscritti o meno agli Ordini professionali.

La misura prevede un intervento del Fondo centrale di garanzia automatico e gratuito, senza che sia necessaria alcuna valutazione preventiva di merito, restando sufficiente la presentazione di una dichiarazione per autocertificare lo status di soggetto danneggiato dall’emergenza sanitaria. Tale iter semplificato, dovrebbe rendere la misura maggiormente appetibile e maggiormente rivolta ai piccoli lavoratori e ai professionisti.

Prestiti fino a 25mila euro: modulo richiesta

Prestiti fino a 25mila euro: condizioni di accesso al finanziamento

Prima di analizzare le condizioni per accedere al finanziamento, è opportuno osservare che relativamente agli esercenti arti e professioni, si dovrà fare riferimento ai “compensi”, nello specifico quelli indicati nell’ultima dichiarazione dei redditi presentata (quindi afferenti l’anno di imposta 2018).

Il rimborso del capitale potrà avvenire non prima di 24 mesi dall’erogazione, e la durata del finanziamento è di 72 mesi. Una durata superiore, non permetterebbe di ottenere la garanzia del Fondo al 100%. E’ comunque liberamente pattuibile una durata inferiore.

La garanzia al 100% è prevista fino al 25% dell’ammontare dei ricavi che per i professionisti e i lavoratori autonomi risultano dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data di presentazione della domanda.

Se la richiesta viene presentata prima dell’invio del modello Redditi 2020, si dovrà fare riferimento ai ricavi/compensi 2018, evento molto realistico in quanto sarà difficile anticipare (almeno nel breve periodo) la presentazione del modello Redditi 2020.

Per i soggetti costituiti dopo il 1° gennaio 2019 l’ammontare dei compensi potrà essere oggetto di apposita autocertificazione (art. 47 DPR 445/2000).

Prestiti fino a 25mila euro: costi

Per quanto riguarda i costi, il soggetto richiedente dovrà applicare all’operazione finanziaria un tasso di interesse bancario, nel caso di garanzia diretta, o un premio complessivo di garanzia, nel caso di riassicurazione, che tiene conto della copertura dei soli costi di istruttoria e di gestione dell’operazione finanziaria, non superiore al tasso di Rendistato (Rendimento medio ponderato dei titoli di Stato) con durata residua da 4 anni e 7 mesi a 6 anni e 6 mesi, che non dovrebbe superare la soglia dell’ 1.13% .

Il soggetto finanziatore erogherà il finanziamento coperto dalla garanzia del Fondo, subordinatamente alla verifica formale del possesso dei requisiti, senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del gestore del Fondo stesso.

Prestiti fino a 25mila euro: come fare richiesta

Per chiedere il finanziamento garantito dal Fondo, professionisti e partite Iva dovranno inviare alla propria banca:

  • un modulo di richiesta, predisposto dalla stessa banca;
  • un modulo di richiesta della copertura del Fondo di garanzia per le PMI (Allegato 4-bis), disponibile sul sito dello stesso Fondo nella sezione modulistica o anche sul sito del ministero dello Sviluppo Economico.

La banca, una volta acquisiti i documenti, può procedere ad inserire le informazioni sul portale del Fondo di Garanzia, il quale darà riscontro della presa in carico della pratica.

La banca potrà procedere all’erogazione del finanziamento senza attendere l’ammissione della domanda al Fondo. Se è la prima volta che viene richiesta la garanzia del Fondo, successivamente alla presentazione della domanda della banca, il Fondo provvede ad inviare le credenziali per l’accesso al portale del Fondo all’indirizzo di posta elettronica indicato nel modulo.

E’ possibile accedere al portale del Fondo per visualizzare lo stato di lavorazione delle richieste di garanzia richieste ed evadere, in una fase successiva, eventuali adempimenti a proprio carico a seguito di controlli documentali e/o di escussioni della garanzia.

Per la richiesta del finanziamento è necessario compilare e sottoscrivere il modello predisposto, e inviarlo al soggetto richiedente la garanzia del Fondo (banca, intermediario finanziario, confidi).

Il modello può essere inviato ( già dal 20 aprile e fino al 31 dicembre 2020) anche tramite posta elettronica non certificata, allegando ad esso copia di un documento di riconoscimento in corso di validità del sottoscrittore stesso. I professionisti dovranno allegare l’iscrizione all’Albo o Ordine professionale.

E’ possibile rivolgersi anche a più banche per l’ottenimento dei 25 mila euro, rispettando comunque il vincolo del 25% dei ricavi.

L’attività delle banche

Nella concessione del finanziamento fino a 25.000 euro, le banche si dovrebbero limitare, senza effettuare alcuna particolare analisi di rischio del cliente, a valutare la documentazione presentata, e a valutare l’importo che sarà ammesso alla garanzia del 100%.

La banca verificherà se il richiedente presenti esposizioni classificate, ai sensi della disciplina bancaria come:

  • sofferenze (presso la “Centrale rischi”);
  • inadempienze probabili o scadute o sconfinanti deteriorate e, in tal caso, se tale classificazione sia intervenuta prima del 3 gennaio 2020.

La Banca d’Italia, nella raccomandazione del 10 aprile scorso ha evidenziato che, per quanto riguarda i finanziamenti garantiti dallo Stato, le banche devono tenere conto “del complesso degli ulteriori elementi informativi disponibili sul profilo di rischio dei richiedenti i finanziamenti, sia in sede di concessione del finanziamento, sia nella fase di monitoraggio dello stesso”.

Prestiti fino a 25mila euro: forfettari penalizzati

L’articolo 13 del “decreto liquidità” prevede (come visto) che la garanzia si applica a prestiti fino a 25 mila euro, e comunque entro il 25% dei ricavi del beneficiario.

In pratica il prestito pieno di 25 mila euro si può ottenere solo se si ha un fatturato di almeno 100 mila euro, evidenziando il fatto che non esiste nessun prestito automatico da 25mila euro. Nel caso specifico dei contribuenti in regime forfettario ai quali si applica l’aliquota agevolata del 15%, questi benché ammessi alla procedura, sembrano essere penalizzati nell’utilizzo del suddetto strumento di liquidità.

Per tali contribuenti, ricordiamo che l’importo massimo dei ricavi annui per beneficiare della tassazione agevolata è pari a 65 mila euro. Se ne deduce perciò che non potranno a priori beneficiare a pieno del vantaggio del prestito (25 mila euro) garantito dallo Stato. Facendo il calcolo, questi soggetti potranno beneficiare di un prestito fino ad un massimo di 16.250 euro, ossia il 25% dei ricavi o compensi rispetto al massimo dei 65 mila euro previsti dalla legge per tale regime agevolato.

Giuseppe Moschella

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