Sul fronte caldo dell’Imu il Sottosegretario all’economia ha spiegato che una soluzione per la ripartizione del gettito tra Stato e Comuni dovrà inevitabilmente essere oggetto di un’apposita iniziativa legislativa. Scartando infatti l’ipotesi di un’intera attribuzione dei proventi della tassa sugli immobili ai Comuni, impossibile “lasciando invariato l’importo del Fondo di riequilibrio”, Ceriani spiega come possibile la scelta tra due soluzioni tecniche: “Da un lato, una perequazione orizzontale con trasferimento di parte del gettito Imu dallo Stato al Fondo di riequilibrio, dall’altro, la destinazione diretta di una quota del gettito derivante dall’Imu al Fondo perequativo medesimo”.
Derubricate a “boatos”, invece, le voci che circolate sulla detassazione delle tredicesime e dell’ampliamento della no tax area.
Il Governo è al lavoro anche sul fronte di una possibile riduzione dell’Iva per cassa. Sempre secondo Ceriani, “a breve sarà emanato un decreto interministeriale che amplierà fino a 2 milioni la soglia di attivazione del meccanismo” in base al quale l’imposta sul valore aggiunto diventerà effettivamente esigibile solo all’atto del pagamento dei corrispettivi fatturati.
Non è ancora la luce tanto attesa in fondo al tunnel, per riprendere una metafora ormai molto abusata, ma un primo segnale di una futura inversione di tendenza, dopo cinque manovre correttive dei conti pubblici tra 2010 e 2011, senza dimenticare la Spending Review del 2012 e degli anni a venire. Ma è chiaro che, per rendere veramente strutturale un abbassamento della pressione fiscale, diventa sempre più indispensabile un recupero altrettanto strutturale dell’evasione fiscale (per cui siamo secondi solo al Messico ed alla Turchia nella statistica Ocse).
Il Governo è stato, nel frattempo, battuto sul versante dell’accorpamento delle Agenzie fiscali, che avrebbe dovuto diventare operativo già dal 1° dicembre 2012 ed in base al quale l’Agenzia del Territorio doveva confluire nell’Agenzia delle Entrate ed i Monopoli fondersi con le Dogane. Allo stato attuale, le quattro Agenzie continuerebbero a vivere come enti pubblici separati. L’emendamento correttivo è stato infatti approvato in mattinata nonostante il parere contrario del rappresentante del Governo e “sospende”, in vista di una “razionalizzazione organizzativa dell’amministrazione finanziaria”, il previsto accorpamento delle Agenzie fiscali.
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