Il portale risulta già cliccatissimo e non sembra esente da una vena d’ironia, accogliendo i visitatori all’insegna del richiamo: “Se c’era Renzi era festa tutto l’anno”. Già nella figurazione, la grafica rispecchia appieno l’immagine renziana doc, con una presentazione lineare caratterizzata da caratteri filiformi dai colori blu e rosso, perfettamente abbinati così come avvenuto nella campagna delle primarie condotta dallo stesso rottamatore. Persino il segno tipografico è lo stesso scelto dal ‘segretario mancato’, mentre i toni utilizzati dalle parole già nella schermata iniziale sembrano più che una recriminazione un’inneggio autoironico al cambiamento delle rappresentanze ai vertici di partito, contrassegnati contemporaneamente da vividi accenni toscaneggianti (“Se c’era Renzi c’erano meno grilli e meno grulli”).
Ai curiosi si lascia la possibilità di sfogliare ogni battuta, caricata opportunamente nel sito, condividendone i contenuti tramite le pagine dei social, Twitter e Facebook, e integrandone i testi con citazioni più recenti e nuove. Unica e sola qualità richiesta: una forte valenza ironica, che sia beffarda e canzonatrice. “Se c’era Renzi -ha postato un utente- i giaguari nascevano già smacchiati”, “Se c’era Renzi -aggiunge un altro- Silvio Berlusconi nasceva in Svezia”.
Non mancano poi i commenti più squisitamente filo-politici come quello che dice “Se c’era Renzi, Daniela Santanchè e Alessandro Sallusti si lasciavano”, o quello più fedelmente partitico e pro renziano “Se c’era Renazi, Pierluigi Bersani non c’era”. Conclude la schiera beffarda l’opinione auto-derisoria di un fruitore che si concede ad una sottile rivincita bersaniana commentando “Se c’era Renzi facevamo un sito ‘Se c’era Bersani’”.
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