Il Mite, capitanato dal ministro Cingolani, ha infatti pubblicato il Regolamento per “realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia”.
Il provvedimento coinvolge non sono gli edifici pubblici, ma anche case e condomini, e prevede azioni amministrative che riducano il consumo di gas per il riscaldamento mediante l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano”. Tutto diventerà operativo con un decreto ad hoc, che dovrà essere emanato entro settembre, e darà attuazione al regolamento.
Termosifoni giù di 1 grado per il riscaldamento degli edifici, da 17 con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutti gli altri edifici. Queste alcune delle misure, che vediamo in dettaglio nei prossimi paragrafi.
Termosifoni a -1 grado: le regole
Sulla riduzione delle temperatura per i caloriferi ci sono due novità essenziali:
- 1 ora di accensione in meno al giorno dei termosifoni.
- temperatura dei termo giù di un grado da 20° a 19°, sia negli uffici – pubblici e privati – che nelle case.
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Il Decreto 74/2013 ha suddiviso il Paese in 6 zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere:
- zona A (comuni con gradi-giorno inferiori a 600),
- zona B (tra 600 e 900);
- zona C (tra 901 e 1400),
- zona D (tra 1401 e 2100),
- zona E (tra 2101 e 3000)
- zona F (comuni con gradi-giorno superiori a 3000).
Per ogni zona è stata fatta la media delle temperature giornaliere. Quindi l’attuale piano riscaldamento 2022 ha previsto la riduzione dei gradi dei termosifoni in base alla zona climatica di appartenenza. Ad esempio la riduzione del termo a Bolzano sarà di minore impatto rispetto a Palermo.
Posticipo accensione caldaie
Per quanto riguarda invece il piano di accensione, l’avvio degli impianti termici viene ridotto di 15 giorni (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione.
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In base alle regole descritte nel Piano riscaldamento:
- nella zona A i riscaldamenti potranno essere accesi per 5 ore al giorno dal 8 dicembre al 7 marzo;
- nella zona B per 7 ore al giorno dal 8 dicembre al 23 marzo;
- nella zona C per 9 ore al giorno dal 22 novembre al 23 marzo;
- nella zona D per 11 ore giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
- nella zona E per 13 ore al giorno dal 22 ottobre al 7 aprile;
- nella zona F non sono previste limitazioni.
A queste regole sono però fatte salve le utenze sensibili, ad esempio gli ospedali, le RSA e le case di ricovero.
Piano riscaldamento: i consigli del governo
Agli obblighi descritti sopra (che comporteranno sanzioni) vengono poi aggiunti del consigli per i cittadini, su come ridurre i consumi, e quindi i costi delle bollette. Sono misure del tutto volontarie e prive di sanzioni. Eccone alcune riportate nel piano riscaldamento 2022:
- abbassare la fiamma del fuoco sotto la pentola dopo l’ebollizione
- ridurre la durata delle docce
- avviare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico
- staccare la spina di apparecchi e dispositivi che non sono in funzione
- non mettere in stand by tv e decoder.
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