Nello specifico, il programma coprirà finanziamenti pari a 1,75 miliardi di euro, destinati al rilancio del comparto immobiliare e, soprattutto, al mondo degli affitti.
Confermatissima, infatti, la misura più annunciata delle ore precedenti la presentazione, ossia la cedolare secca al 10% per gli affitti a canone concordato. Avviata inizialmente al 19%, l’imposta è stata abbassata nei mesi scorsi dal governo Letta al 15% e, per renderla ancora più appetibile, l’esecutivo in carica l’ha portata addirittura al 105, cioé alla metà del valore iniziale.
La misura, che riguarda chi affitta la casa di proprietà a canone concordato, entrerà in vigore non appena l’apposito decreto sul piano casa verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Obiettivo del governo è quello di recuperare più alloggi inutilizzati possibile: una finalità che trova conferma nel piano di recupero degli alloggi da risulta, che dovrebbe riportare alla luce 68mila alloggi in quattro anni.
Altra misura inserita nel piano casa, è infatti il progetto di riammodernamento degli edifici Iacp, che dovrebbe favorire l’occupazione di circa 17mila vani all’anno: sicuramente, in questo caso, i tempi saranno più dilatati.
Allo stesso modo, ci si attende qualche ritardo nel via alla vendita degli alloggi popolari ai rispettivi inquilini, che necessiterà di un provvedimento congiunto firmato da Infrastrutture, Economia e Affari regionali per riattivare la relativa legge del 2008, mai pienamente applicata.
In aggiunta, il piano casa 2014 promette di finanziare con 100 milioni di euro al fondo affitti e con ulteriori 226 quello per la morosità incolpevole, seguendo, in questo caso, il sentiero già tracciato dal precedessore Enrico Letta, per le agevolazioni su chi non ha momentaneamente le risorse per saldare la rata di affitto.
Da ultimo, viene specificato che, riguardo gli ecobonus, sarà possibile sforare il tetto di spesa previsto per il recupero edilizio, così come originariamente prevista.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento