I contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) possono prevedere una serie di ore / giorni di permessi retribuiti, aggiuntivi rispetto alle ferie, come i permessi ROL.
All’origine della previsione di ore di assenza diverse dalle ferie esiste, ad esempio, l’esigenza di compensare gli effetti della soppressione di talune festività decisa per legge (è il caso dei permessi cosiddetti ex-festività) o ancora quello di garantire ai dipendenti una maggiore disponibilità di tempo libero e, al tempo stesso, incentivare l’incremento dell’occupazione.
Appartengono a quest’ultima categoria i permessi per riduzione dell’orario di lavoro, cosiddetti ROL.
Analizziamo in dettaglio cosa sono e come funzionano i ROL.
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Indice
Chi disciplina i ROL?
L’introduzione e la disciplina dell’istituto dei permessi per riduzione dell’orario di lavoro sono interamente di competenza della contrattazione collettiva, in particolare di quella nazionale (Ccnl).
Ciò non toglie che sia possibile definire i ROL, ad esempio, a livello aziendale, attraverso un apposito accordo con le sigle sindacali, interne o esterne all’azienda.
È prevista una scadenza per l’utilizzo dei ROL?
I singoli contratti collettivi possono prevedere una data di scadenza per il godimento dei ROL maturati in una determinata annualità.
Gli stessi accordi hanno la possibilità di disporre, una volta spirata la scadenza, la liquidazione, in busta paga, delle ore maturate e non godute entro la scadenza medesima. In situazioni simili il dipendente perde la possibilità di assentarsi per le ore di permesso monetizzate in busta paga, ottenendo però una somma che incrementa il netto da pagare.
Quante ore di ROL si maturano?
Gli accordi collettivi hanno competenza in merito alla definizione del monte ore di ROL che il dipendente matura nel corso di un determinato periodo, di norma coincidente con l’anno da gennaio a dicembre.
Sempre i Ccnl definiscono come procedere alla riparametrazione delle ore spettanti nelle ipotesi di dipendenti assunti o cessati in corso d’anno o, ancora, di assenze che non consentono la maturazione dei ROL.
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Chi decide sull’utilizzo delle ore di ROL?
Alla stregua di quanto avviene per le ferie, sulle assenze per permessi ROL l’ultima parola spetta al datore di lavoro.
Il lavoratore può legittimamente avanzare una richiesta di fruizione dei permessi, indicando la data e il numero di ore di assenza ma, per poter assentarsi effettivamente dal lavoro, è necessario che ottenga l’ok del datore di lavoro.
Eventuali assenze non accordate dal datore di lavoro vengono infatti qualificate come ingiustificate e, oltre a non essere retribuite, possono esporre il dipendente a contestazioni disciplinari che, nei casi di maggior gravità, sono suscettibili di portare sino al licenziamento per giusta causa (senza preavviso).
Nell’assumere la decisione sui permessi il datore di lavoro considera, di norma, tanto le esigenze economico – produttive dell’azienda quanto quelle personali del dipendente.
Le prerogative aziendali si estendono sino alla possibilità di porre il lavoratore, unilateralmente, in permesso ROL. In queste situazioni il dipendente, posto in maniera coattiva in permesso, non può in alcun modo rendere la prestazione (anche se a distanza) né tantomeno accedere al luogo di lavoro.
Come chiedere le ore di ROL?
Il dipendente può chiedere al datore di lavoro di fruire di ore di permesso ROL in qualsiasi momento dell’anno, tenendo conto però del fatto che l’azienda stessa può, in considerazione delle esigenze economico – produttive – organizzative interne, negare la fruizione dell’assenza o proporre una soluzione alternativa in termini di:
- fruizione dei permessi in altra giornata;
- fruizione dei permessi in misura inferiore alla quantità richiesta.
La richiesta di ROL è opportuno venga trasmessa al datore di lavoro in forma scritta o comunque a mezzo strumenti tracciabili.
Le ore di permessi ROL sono pagate?
Le ore di assenza a titolo di permessi per riduzione dell’orario di lavoro sono a tutti gli effetti retribuite come se fossero ore di lavoro ordinario.
A seconda del tipo di paga, se mensilizzata o ad ore, le somme spettanti per permessi ROL sono figurative o concorrono alla determinazione del netto da liquidare al dipendente.
Il tipo di paga
I lavoratori dipendenti possono ricevere una retribuzione, in alternativa:
- fissa per tutti i periodi di paga, a prescindere dai giorni lavorabili nel mese, eccezion fatta per talune assenze non retribuite o compensi aggiuntivi riconosciuti ad esempio a seguito di prestazioni di lavoro straordinario o supplementare (cosiddetta paga mensilizzata o fissa mensile);
- calcolata moltiplicando le ore di presenza / assenza retribuite dall’azienda per il compenso lordo orario (in tal caso la retribuzione lorda risente delle giornate lavorabili nel mese e, di conseguenza, è suscettibile di essere diversa nei singoli cedolini).
I permessi ROL per i mensilizzati
Dal momento che le ore di permessi ROL sono retribuite al pari del lavoro ordinario, il compenso fisso mensile non risente delle eventuali ore di assenza a questo titolo. Ciò significa che l’importo in cedolino a titolo di ROL goduti ha esclusivamente un valore figurativo e non incide pertanto sul netto da liquidare al dipendente.
I permessi ROL per i pagati a ore
I dipendenti con paga oraria, a differenza dei mensilizzati, hanno diritto ad un apposito importo a titolo di permessi ROL che concorre al calcolo del netto da pagare.
Di conseguenza, la quantificazione economica dei ROL è riportata nella colonna delle competenze, alla stregua delle altre voci retributive, a titolo ad esempio di lavoro ordinario, straordinario / supplementare o ferie.
Le ore di ROL sono utili per la maturazione dei ratei
Le ore di assenza per ROL, se opportunamente accordate dall’azienda, sono a tutti gli effetti considerate utili, al pari delle ore di lavoro ordinario, ai fini della maturazione di:
- anzianità di servizio in azienda;
- ferie;
- permessi retribuiti (gli stessi ROL e / o i permessi in sostituzione delle festività abolite per legge);
- tfr;
- mensilità aggiuntive (tredicesima ed eventuale quattordicesima).
Si può chiedere la liquidazione dei ROL in busta paga?
In alternativa all’assenza (retribuita) per fruizione dei ROL, il dipendente (se consentito dall’accordo collettivo) può chiedere la monetizzazione dei permessi in busta paga.
Dal momento che, in questo modo, il dipendente si priva della possibilità di assentarsi dal lavoro, è bene che la richiesta di liquidazione provenga esclusivamente dal lavoratore stesso, in forma scritta.
Nella missiva indirizzata all’azienda è necessario indicare:
- l’esplicita e inequivoca volontà di ottenere la monetizzazione dei permessi;
- la quantità di permessi ROL per cui si chiede la liquidazione;
- la busta paga dove si chiede la liquidazione dei permessi.
Il datore di lavoro è tenuto a comunicare al dipendente, in forma scritta, l’accoglimento (o meno) della richiesta.
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Foto copertina: istock/BrianAJackson