Permessi elettorali elezioni 2022: come funzionano, come chiederli e retribuzione

Paolo Ballanti 31/08/22
Il prossimo 25 settembre, dalle ore 7 alle ore 23, si terranno le elezioni politiche per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Come ogni tornata, sono previsti dei permessi elettorali per i lavoratori chiamati a partecipare alle operazioni di voto.

Sul sito del Ministero dell’interno (“interno.gov.it”) è presente una pagina speciale dedicata alla tornata elettorale, con notizie, istruzioni e FAQ.

A cambiare rispetto alle ultime elezioni politiche (risalenti al 2018) è innanzitutto l’estensione del diritto di voto al Senato per chi ha compiuto diciotto anni (e non più venticinque), senza dimenticare la riduzione del numero dei parlamenti:

  • Da 640 a 400 seggi alla Camera;
  • Da 315 a 200 seggi al Senato.

Al di là di quelli che sono gli aspetti legati alla legge elettorale (il cosiddetto “Rosatellum”) e alle modalità di voto, concentriamoci su quali diritti hanno i lavoratori chiamati a partecipare alle operazioni elettorali del 25 settembre e che riflessi ci saranno in busta paga.

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Permessi elettorali elezioni 2022: lavoratori interessati

La tutela prevista per i partecipanti alle operazioni elettorali coinvolge i lavoratori dipendenti nominati:

  • Presidente;
  • Vicepresidente;
  • Segretario;
  • Scrutatore;
  • Rappresentante di lista o di gruppo di partiti (o di comitati promotori di referendum);

presso i seggi, in occasione di qualsiasi tipo di consultazione.

Sono altresì coinvolti i componenti degli Uffici centrali elettorali, costituiti nei comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti.

Permessi elettorali elezioni 2022: quali giorni lavorativi

I lavoratori che si assentano per partecipare alle operazioni elettorali, cadenti nei giorni lavorativi (in cui avrebbero dovuto rendere la prestazione), hanno diritto ad essere retribuiti come se avessero lavorato.

In queste ipotesi, l’assenza sarà:

  • Valorizzata in busta paga con una voce a titolo di “permessi operazioni elettorali” (o con una denominazione simile), che non avrà alcun effetto sulle ore di ferie e permessi, per ex-festività o per riduzione dell’orario di lavoro, maturati;
  • Retribuita in misura pari al compenso ordinario.

In occasione delle elezioni politiche 2022, avranno diritto al permesso in parola quanti, in base all’orario di lavoro definito in sede di assunzione o nelle intese successivamente intercorse tra le parti, avrebbero dovuto lavorare nella giornata di domenica 25 settembre ed in generale in tutte le altre giornate coinvolte dalle operazioni elettorali.

Esempi

Ipotizziamo che il dipendente Caio abbia partecipato alle operazioni elettorali il giorno 25 settembre, nel suo caso lavorativo (orario teorico sei ore giornaliere).

Di conseguenza, l’interessato avrà diritto in busta paga ad un permesso retribuito pari a sei ore di retribuzione ordinaria.

Permessi elettorali elezioni 2022: giorni festivi o non lavorativi

La tutela appena descritta è diversa nel caso in cui le operazioni elettorali cadano in giornate festivi o non lavorativi (è il caso del sabato nella settimana corta).

In queste ipotesi, i lavoratori interessati hanno diritto a:

  • Quote giornaliere aggiuntive di retribuzione;
  • In alternativa, una giornata di riposo compensativo (senza perdita della retribuzione) da godere subito dopo la fine delle operazioni elettorali.

La scelta tra retribuzione aggiuntiva o riposo compensativo è rimessa alle prassi aziendali o alle richieste dei lavoratori interessati, di volta in volta manifestate. L’unica limitazione in tal senso è quella per cui la rinuncia al riposo compensativo dev’essere accettata dal lavoratore, mediante apposito documento scritto.

In occasione delle elezioni politiche 2022, la tutela sopra descritta interesserà quanti, nella giornata di domenica 25 settembre ed in tutte le altre date interessate dalle operazioni elettorali, non avrebbero dovuto prestare attività lavorativa.

Pertanto, in busta paga si avrà diritto ad una quota di retribuzione giornaliera aggiuntiva o, in alternativa, una giornata di riposo compensativo (retribuita).

Esempi

Facciamo l’esempio del dipendente Mario, il quale ha partecipato alle operazioni elettorali del 25 settembre.

Nel caso in cui la scelta sia quella di godere di un giorno di riposo compensativo, in una data definita da Mario e dall’azienda, il primo avrà diritto di assentarsi dal lavoro, senza perdere la retribuzione.

Se nel giorno interessato Mario avrebbe dovuto lavorare per sette ore, questi avrà diritto in busta paga ad una voce a titolo di riposi compensativi pari appunto a sette ore di retribuzione ordinaria.

Al contrario, se la decisione ricade sull’erogazione di una quota giornaliera di retribuzione aggiuntiva, sarà necessario:

  • Dividere l’orario settimanale (40 ore) di Mario per sei, ottenendo come risultato 6,67;
  • Moltiplicare la retribuzione oraria lorda per 6,67 ottenendo la quota giornaliera di retribuzione aggiuntiva.

Per i dipendenti pagati in misura fissa mensile, il calcolo della retribuzione avviene di norma su base giornaliera (e non oraria, come accade invece per i lavoratori pagati in base alle ore lavorate).

In tal caso, la quota giornaliera aggiuntiva si otterrà:

  • Assumendo la retribuzione lorda mensile (ipotizziamo pari a 1.600,00 euro);
  • Dividendo la retribuzione lorda mensile per il coefficiente mensile (ad esempio 26) pari a 1.600 / 26 = 61,54 euro.

Di conseguenza, la quota di retribuzione giornaliera aggiuntiva corrisponderà a 61,54 euro (se i giorni interessati dalle operazioni elettorali fossero stati due, il risultato sarebbe stato 61,54 * 2 = 123,08 euro).

Permessi elettorali elezioni 2022: esiste una durata minima?

Tanto la tutela prevista per le giornate lavorative quanto quella contemplata per i periodi non lavorativi o festivi, si applicano (per intero) anche se le operazioni elettorali interessano una sola parte della giornata.

Questo significa che, a titolo di esempio, se il lavoratore ha partecipato alle operazioni dalle 14 alle 16, lo stesso avrà comunque diritto, a seconda dei casi, a:

  • Una giornata intera di permesso per operazioni elettorali;
  • Una giornata intera di riposo compensativo;
  • Una quota giornaliera di retribuzione aggiuntiva.

Permessi elettorali elezioni 2022: documenti necessari

Quanti parteciperanno alle operazioni elettorali in occasione delle politiche 2022 dovranno:

  • Informare preventivamente il datore di lavoro;
  • Consegnare al datore di lavoro copia del certificato di chiamata, inviato dal competente ufficio elettorale.

Nei giorni successivi al 25 settembre, gli interessati saranno tenuti ad esibire (sempre al datore) una copia del certificato di chiamata, firmata dal presidente del seggio, con:

  • L’indicazione delle giornate di effettiva presenza al seggio;
  • L’orario di inizio e chiusura delle operazioni.

Permessi elettorali: quando è riconosciuta la tutela

La possibilità per i lavoratori di assentarsi per partecipare alle operazioni elettorali è riconosciuta non soltanto in occasione delle elezioni politiche, ma per qualsiasi tipo di consultazione, inclusi referendum ed elezioni europee.

Clicca qui per accedere al Portale Elezioni 2022 del Ministero dell’Interno

Paolo Ballanti

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