Come paventato da CGIL, CISL e UIL, infatti, l’eventuale diritto di rimborso per la rivalutazione monetaria delle pensioni 2012-2013 sarebbe a rischio prescrizione.
Questione di legittimità del Decreto Poletti: di cosa si tratta?
Attualmente, infatti, è al vaglio della Consulta della Corte Costituzionale la legittimità del D.L. 20 marzo 2014, n. 34, c.d. “Decreto Poletti”: con esso il Governo Renzi aveva stabilito che sulle somme pensionistiche superiori a tre volte il minimo, la rimborsabilità a seguito di rivalutazione monetaria fosse solamente parziale.
Questa previsione aveva fatto sollevare una questione di legittimità dinanzi alla Consulta, che già si era espressa sul tema con la sent. n. 70/2015.
Richiesta di Rimborso: quali sono le modalità per l’invio?
La data ultima è quella odierna, 31 dicembre 2017. Per agevolare i pensionati, il modulo precompilato della richiesta di rimborso è a disposizione sui siti web dei sindacati. Questo va inviato esclusivamente a mezzo raccomandata.
SPECIALE RIFORMA PENSIONI
Richiesta di rimborso: perché inviarla entro il 31 dicembre 2016?
Pur non essendo ancora noto il destino del Decreto legge in questione, l’invio della richiesta di rimborso funge da strumento di prevenzione: infatti, qualora la Corte Costituzionale rilevasse l’illegittimità della disposizione, laddove prevede il rimborso solo parziale in seguito alla rivalutazione monetaria, questo risulterebbe comunque inibito per i pensionati.
I potenziali crediti risalgono al biennio 2012-2013. Nel 2017 il diritto di credito dei ratei pensionistici, con prescrizione quinquennale ex l.98/2011, risulterebbe estinto, e l’Inps potrebbe rifiutare le richieste di rimborso relative allo stesso.
In questo senso, l’invio della richiesta, anche se prima della risposta della Consulta, interromperà la prescrizione del diritto di credito.
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