Durante la campagna elettorale Damiano si era schierato contro l’abolizione della Legge Fornero, proposta dalla Lega, a favore di un lavoro di correzione della riforma sulle Pensioni iniziato con l’introduzione delle 8 salvaguardie, dell’Opzione Donna e dell’APE social durante la precedente legislatura.
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Secondo l’ex ministro il nuovo Governo dovrebbe continuare quest’opera di modifica della Legge Fornero, rimettendo in discussione la soglia di uscita dal mercato del lavoro e completando il lavoro già iniziato.
Ecco la lista degli interventi da mettere in atto secondo Cesare Damiano:
- rendere strutturale l’anticipo pensionistico a 63 anni (scade a fine 2018),
- ampliare il numero delle categorie dei lavori usuranti che beneficiano della normativa sui lavori gravosi (attualmente 15);
- introdurre la nona salvaguardia per risolvere definitivamente il problema degli esodati;
- proseguire la sperimentazione di Opzione Donna;
- rendere possibile l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi e indipendentemente dall’età, cancellando i paletti attualmente previsti dall’Ape.
Secondo Damiano con queste misure si potrebbe agevolare la pensione per circa 250mila lavoratori e recuperare circa 20 miliardi di euro.
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La lista proposta coincide solo in parte con i programmi elettorali delle forze vincitrici di queste ultime Elezioni 2018. Non resta che aspettare la formazione del nuovo Parlamento per capire quale sarà il destino della Riforma Fornero.
Prima di tutto si dovrà capire se si riuscirà a formare un esecutivo di lunga durata che potrà quindi mettere in atto un programma di misure a lungo termine, oppure un governo di breve durata che servirà per riformare la legge elettorale e alcune misure prioritarie per poi tornare al voto.
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