Dunque, per rendere maggiormente flessibile il pensionamento, è nata la pensione anticipata per i lavoratori precoci. Questi ultimi, in particolare, possono – in deroga ai requisiti pensionistici ordinari (pensione di vecchiaia e pensione anticipata) – pensionarsi con la c.d. “quota 41”, ossia al maturare di 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica. I requisiti contributi, in genere, sono soggetti all’adeguamento della speranza di vita stimata dall’ISTAT. Tuttavia, per effetto del D.L. n. 4/2019 (cd. “Decretone”), è stata eliminata la rivalutazione fino al 31 dicembre 2026. Tale modifica è stata accompagnata, però, dall’introduzione della finestra mobile, pari a 3 mesi. Quindi dopo la maturazione di 41 anni di contributi, occorre attendere altri 3 mesi per ricevere il primo assegno pensionistico.
Da notare, inoltre, che il riconoscimento della pensione anticipata precoci, non è automatico. Quindi è necessario presentare una domanda che certifica l’appartenenza alla categoria di “lavoratore precoce. Tale istanza va presentata all’INPS entro l’1 marzo 2021.
Vediamo quindi in dettaglio come fare domanda e chi può accedere alle pensioni precoci 2021.
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Pensioni precoci 2021: soggetti interessati
Chi sono i lavoratori che possono accedere alle pensioni precoci 2021? Innanzitutto, la legge prevede che sono considerati “lavoratori precoci” coloro che prima dei 19 anni di età avevano già maturato almeno 12 mesi di contributi.
In altre parole, si tratta di coloro che hanno iniziato a versare i contributi (bisogna osservare il primo accredito contributivo nell’estratto contro contributivo) prima del 19esimo anno d’età, per almeno 12 mesi in modo effettivo anche non continuativi.
Ciò significa che la data di inizio assicurazione deve essere almeno pari al compimento del 18° anno di età. Inoltre, sono ammessi alla pensione i lavoratori assicurati prima del 1° gennaio 1996, con anzianità contributiva sia inferiore che superiore a 18 anni, anche nel caso di esercizio della facoltà di opzione (art. 1, comma 23, della legge 8 agosto 1995, n. 335).
Pensioni precoci 2021: calcolo dei 12 mesi di effettivo lavoro
Ma come si calcolano i 12 mesi di lavoro effettivo? In sostanza, bisogna considerare la sola contribuzione obbligatoria dovuta per i periodi di prestazione effettiva di lavoro espressa in mesi, settimane o giorni riferita all’anzianità contributiva utile per il diritto e la misura secondo le rispettive discipline vigenti presso le varie forme assicurative previdenziali.
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Pensioni precoci 2021: condizioni sociali
In aggiunta ai requisiti su illustrati, occorre che l’interessato si riconosca in almeno uno dei seguenti profili di tutela:
- stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale. A tal fine è necessario aver concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno tre mesi;
- caregivers, ossia soggetti che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge, la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104;
- invalidi, ossia coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, di grado almeno pari al 74%;
- lavoratori gravosi, ossia lavoratori dipendenti addetti alle attività considerate gravose e che svolgono tali mansioni da almeno sette anni negli ultimi dieci o da almeno sei anni negli ultimi sette prima del pensionamento;
- lavoratori usuranti, vale a dire lavoratori che svolgono attività particolarmente faticose e pesanti contenuti all’articolo 1, commi da 1 a 3 del decreto legislativo del 21 aprile 2011, n. 67.
Pensioni precoci 2021: quando presentare al domanda
Come anticipato in premessa, affinché i lavoratori precoci possono pensionarsi con 41 anni di contributi, è necessario inviare una domanda preliminare, entro l’1 marzo 2021. Da notare che tale termine non è perentorio, in quanto rappresenta la prima finestra utile, volta a certificare il possesso di trovarsi in uno dei profili di tutela su individuati.
Infatti, è possibile inviare la domanda di certificazione dei requisiti anche dopo, entro il 30 novembre 2021, ossia entro la seconda finestra utile. In tal caso, però, l’istanza sarà accettata solo a fronte delle risorse avanzate in esito al monitoraggio condotto con riferimento alle istanze prodotte entro il 1° marzo 2021.
È possibile fare domanda:
- online, tramite il portale INPS;
- attraverso il Contact Center al numero 803 164
- attraverso enti di patronato.
Successivamente, entro il 30 giugno 2021, bisogna inviare la domanda vera e propria.
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