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PENSIONE, VIA AL PART-TIME AGEVOLATO: COME FARE PER OTTENERLO?
Il procedimento segue 2 fasi, ciascuna con differenti adempimenti e obblighi sia per il datore di lavoro che per lo stesso lavoratore. Cosa comporta l’accesso al beneficio per datori di lavoro e lavoratori?
Part-time agevolato per la pensione: come funziona
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La legge di Stabilità 2016 (legge n. 208/2015), all’art. 1, comma 284, ha previsto la possibilità, per i dipendenti che entro il 31 dicembre 2018 matureranno il diritto alla pensione, di passare da un orario di lavoro pieno ad uno parziale stipulando, in accordo con il datore di lavoro, un contratto di “part-time agevolato” fino al momento in cui si arriverà all’età pensionabile.
Il lavoratore titolare di un rapporto di lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato, quindi, se sussistenti i requisiti fissati dalla norma, ha la possibilità di concordare con il proprio datore una riduzione dell’orario di lavoro che sarà compresa tra il 40 ed il 60%, per un periodo che non può comunque superare quello intercorrente tra la data di accesso al beneficio e la data in cui si matura il requisito anagrafico per il diritto alla pensione di vecchiaia.
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Il provvedimento, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello scorso 18 maggio del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 7 aprile 2016, ha trovato definitiva attuazione con decorrenza, appunto, da oggi 2 giugno 2016.
Part-time agevolato per la pensione: quali sono i requisiti soggettivi
L’INPS, nella circolare 26 maggio 2016, n. 90, ha fornito le istruzioni relative a tutti gli adempimenti e le procedure necessarie per godere dei benefici connessi alla possibilità del part-time ai fini pensionistici, precisando come il diritto all’accesso a tale “part-time agevolato” scatti al sussistere dei seguenti requisiti:
1) titolarità di un rapporto di lavoro subordinato del settore privato (imprenditori e non imprenditori, ad esempio professionisti) anche agricolo, con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno ed indeterminato, compatibile con la trasformazione al part-time (quindi no lavoro domestico, lavoro intermittente, Co.Co.Co, associazione in partecipazione eccetera);
2) iscrizione all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme sostitutive o esclusive della stessa, tra cui i Fondi speciali previsti dalle norme in vigore (quali Fondo lavoratori dello Spettacolo, Fondo Postelegrafonici eccetera);
3) maturazione entro il 31 dicembre 2018 del diritto alla pensione di vecchiaia da parte dei lavoratori che già possiedono, al momento dell’istanza, 20 anni di contributi, appunto il necessario requisito contributivo.
Part-time agevolato per la pensione: quali procedure seguire
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Come anticipato sopra, il procedimento si organizza in 2 diverse fasi con altrettanti differenti adempimenti a carico del lavoratore e del datore di lavoro. Nello specifico si tratta di:
FASE 1
LAVORATORE: QUALI ADEMPIMENTI DA SEGUIRE
Il lavoratore deve acquisire la certificazione atta a comprovare il conseguimento del requisito contributivo oltre che la maturazione, entro la data del 31 dicembre 2018, del requisito anagrafico per il conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia.
La domanda dovrà essere inviata seguendo la procedure telematiche disponibili sul sito www.INPS.it utilizzando il PIN dispositivo ovvero avvalendosi dell’assistenza degli enti di patronato.
LAVORATORE E DATORE DI LAVORO: QUALI ADEMPIMENTI DA SEGUIRE
A seguito dell’acquisizione dell’apposita certificazione, il lavoratore ed il datore di lavoro che preventivamente concordato la riduzione dell’orario lavorativo possono procedere con la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a parziale sottoscrivendo uno specifico “contratto di lavoro part-time agevolato”.
Si ricorda che la nuova tipologia di forma contrattuale decorre a partire dal 1° giorno del periodo di paga mensile consecutivo a quello in cui è stata accolta la richiesta. Il contratto, poi, avrà una durata che coinciderà con il periodo intercorrente tra la data di accesso al beneficio e quella in cui il lavoratore arriva a maturare il requisito anagrafico per il diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia.
FASE 2
DATORE DI LAVORO: QUALI ADEMPIMENTI DA SEGUIRE
Nella fase 2, invece spetta al datore di lavoro trasmettere il nuovo contratto a tempo parziale alla Direzione Territoriale del Lavoro competente che, entro 5 giorni lavorativi decorrenti dalla ricezione, provvede a rilasciare il provvedimento di autorizzazione. Se entro questo termine la DTL non si pronuncia, per il principio del cosiddetto silenzio-assenso, l’autorizzazione si considera rilasciata.
Quando la DTL rilascia l’autorizzazione (o è trascorso il termine per il silenzio-assenso) il datore di lavoro può trasmettere la domanda all’INPS ai fini dell’ammissione al beneficio solo mediante il modulo di istanza online (PT-284), all’interno dell’applicazione “DiResCo – Dichiarazioni di responsabilità del Contribuente” sul sito dell’INPS.
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