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Pensioni: il tema centrale della Riforma
Il fulcro della riforma Pensioni è incentrato sul meccanismo dell’anticipo pensionistico (APE).
L’APE, finanziato dalle banche ed assicurato, viene introdotto per permettere il ritiro dal lavoro con 3 anni di anticipo dietro un assegno (appunto l’anticipo pensionistico) che i lavoratori che ne usufruiranno dovrà rendere mediante rate ventennali.
L’anticipo sulla pensione sarà erogato dall’INPS, però, come detto, verrà finanziato dal sistema bancario.
Tuttavia, al fine di rendere maggiormente flessibile la fruizione dell’APE, i lavoratori destinatari potranno utilizzare il prestito bancario in maniera parziale, ossia al 25 o al 50%.
Viceversa sarà loro prospettata la possibilità di utilizzare le somme accantonate nella pensione integrativa per poter restituire il prestito, nella sostanza si tratta di attingere alla Rendita integrativa temporanea anticipata, cosiddetta RITA.
Pensioni: la novità della Rendita integrativa temporanea anticipata
Si tratta di una delle nuove misure al vaglio dell’Esecutivo in tema di Riforma Pensioni. La Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) è riservata ai lavoratori che sono iscritti ad un fondo di previdenza complementare.
RITA: come funziona?
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Tale meccanismo viene previsto per consentire ai lavoratori con 63 anni di età e almeno 20 anni di contributi di ricevere anticipatamente la pensione integrativa, impiegandola per diminuire o azzerare la necessità dell’anticipo dell’APE, attraverso una tassazione agevolata compresa tra il 15 e il 9%, a fronte invece dell’attuale 23%.
Questa tassazione più favorevole è riservate a chi è iscritto ad un fondo pensione integrativo da maggior tempo. Attualmente, lo sgravio di cui si discute è pari allo 0,3% per ogni anno di iscrizione ad un fondo superiore a 15 anni.
Si specifica, poi, che l’aliquota marginale, nel caso di prestazione pensionistica complementare associata alla pensione di base, viene fissata in base allo scaglione IRPEF al quale si appartiene.
Infine, in maniera analoga all’APE, anche la Rendita integrativa temporanea anticipata sarà cumulabile con nuovi redditi da lavoro.
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