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PART-TIME PER LA PENSIONE: CHI È ESCLUSO?
A stabilire le nuove disposizioni al riguardo, il DM Lavoro 7 aprile 2016 (Gazzetta Ufficiale del 18 maggio 2016).
A rimanere esclusi dall’intervento sono i dipendenti pubblici e i lavoratori prossimi al requisito per la pensione di anzianità, vale a dire i cosiddetti lavoratori precoci (CLICCA QUI PER LO SPECIALE SU PENSIONE DI VECCHIAIA.
Questi ultimi, quindi, ovvero coloro che alla data del 31 dicembre 2018 arrivano a maturare i requisiti per la pensione di anzianità (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne) non hanno diritto al part-time agevolato per la pensione.
PART-TIME PER LA PENSIONE: CHI SONO I DESTINATARI?
Hanno diritto allo strumento del part-time agevolato ai fini pensionistici soltanto i lavoratori dipendenti del settore privato, aventi contratto a tempo indeterminato a tempo pieno, che maturano entro la data del 31 dicembre 2018 il diritto alla pensione di vecchiaia (CLICCA QUI PER LO SPECIALE SU PENSIONE DI VECCHIAIA: COME ACCEDERVI).
Si tratta, in sostanza, di quei lavoratori che hanno almeno 20 anni di contributi, e che avranno 66 anni e 7 mesi (che calano a 65 anni e 7 mesi per le lavoratrici).
PART-TIME PER LA PENSIONE: IN COSA CONSISTE?
Questo intervento permette a tali lavoratori di poter optare per un part-time al 40-60%, con una busta paga più alta rispetto all’orario di lavoro ridotto, in quanto anche comprensiva di un importo esentasse che sarà pari ai contributi per l’orario che non più lavorato, e contributivi figurativi che vanno a coprire gli anni del part-time come fossero full-time.
Pertanto, ne consegue che nonostante la scelta dell’orario lavorativo ridotto, il lavoratore non arriva a subire nessun taglio sulla pensione finale.
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PART-TIME PER LA PENSIONE: COME RICHIEDERLO E OTTENERLO?
Il lavoratore interessato che risponde ai requisiti richiesti, per poter accedere al beneficio, è tenuto a presentare all’INPS una domanda al fine di ottenere la certificazione sulla maturazione del requisito contributivo e anagrafico entro il 31 dicembre 2018.
Una volta ottenuta, il lavoratore ha la possibilità di stipulare con il proprio datore di lavoro il contratto di part-time per la pensione, la cui durata arriva fino al conseguimento del requisito pensionistico e che specifica la riduzione dell’orario lavorativo.
L’importo corrispondente ai contributi per la differenza di orario fra il tempo pieno e quello parziale, che il lavoratore percepisce in più in busta paga, non concorre alla formazione del reddito, pertanto risulta esentasse e non soggetta a contribuzione previdenziale.
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