Il riferimento va al part-time agevolato e al part-time con prepensionamento nei contratti di solidarietà. Ma vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta e come richiederli.
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PART-TIME AGEVOLATO: COME FUNZIONA?
Il part-time agevolato, introdotto dalla legge di Stabilità 2016 e da poco divenuto operativo, permette al dipendente di lavorare non a tempo pieno ma a tempo parziale, più esattamente dal 60% al 40% dell’orario stabilito per il full time, senza prevedere in cambio nessuna decurtazione dell’assegno pensionistico.
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Infatti i contributi vengono accreditati dall’INPS in misura integrale, come se il lavoratore fosse occupato per il 100% dell’orario di lavoro. In busta paga, poi, il datore di lavoro eroga un premio che sarà pari alla contribuzione sulla parte di retribuzione “perduta” e che in pratica corrisponde ai contributi a carico dell’azienda sulla retribuzione persa a causa dell’orario ridotto.
PART -TIME AGEVOLATO: CHI PUÒ OTTENERLO?
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Il part-time agevolato può essere richiesto esclusivamente da quei soggetti che maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018. Questo implica che entro questa stessa data bisogna aver compiuto 66 anni e 7 mesi di età, dovendo altresì possedere almeno 20 anni di contributi (che sono invece 15 anni per i destinatari della Deroga Amato).
L’assegno percepito, inoltre, non deve essere più basso di 1,5 volte l’assegno sociale, vale a dire di 672,11 euro mensili.
Attualmente l’operazione è consentita soltanto ai dipendenti del settore privato, tuttavia grazie al Decreto Milleproroghe è stata prevista una sua estensione anche al settore pubblico, ma affinché questo ampliamento ai dipendenti pubblici diventi effettivo bisogna attendere l’adozione della normativa attuativa.
PART-TIME AGEVOLATO: COME RICHIEDERLO?
Ecco di seguito tutti i passaggi che bisogna seguire per poter richiedere il part-time agevolato:
1) l’INPS deve certificare il raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018;
2) vanno stipulati gli accordi per il passaggio all’orario part-time tra datore e lavoratore;
3) bisogna richiedere apposita autorizzazione alla DTL (Direzione territoriale del lavoro);
4) si deve ottenere l’autorizzazione da parte dell’INPS, sulla base delle risorse pubbliche a disposizione.
PART-TIME PREPENSIONAMENTO: COME FUNZIONA? CHI PUÒ OTTENERLO?
Si tratta in sostanza di una seconda tipologia di part-time agevolato, chiamato appunto part-time prepensionamento o di solidarietà. Si tratta di una misura riservata alle aziende in cui sono in corso contratti di solidarietà espansiva (con tali accordi, si ricorda, i lavoratori riducono il proprio orario in cambio di nuove assunzioni), soltanto per i dipendenti che hanno un part-time più basso del 50% dell’orario di lavoro.
In questo caso, per tali lavoratori la pensione viene erogata con un anticipo massimo di 2 anni andando in tal modo a sostituire l’importo della retribuzione perduto a causa della contrazione dell’orario lavorativo. Sin tal modo viene concessa l’opportunità uscire gradualmente senza però decurtazioni sull’assegno.
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