Si tratta di un indice che tiene conto dell’inflazione: in poche parole, se il prezzo dei beni e dei servizi aumenta, lo Stato per garantire un tenore di vita sempre costante è costretto a aumentare lievemente le pensioni. Se così non fosse, infatti, all’aumentare dell’inflazione i pensionati avrebbero un minore potere d’acquisito.
Compreso ciò, occorre ora capire di quanto aumenta la pensione e chi sono coloro che hanno diritto alla rivalutazione. Sul punto è intervenuta recentemente la Legge di Bilancio 2020 (L. n. 160/2019) che all’art. 1, co. 477 e 478 ha cambiato le carte in tavola prevedendo una rivalutazione, pari al 100%, anche per le pensioni fino a quattro volte l’assegno minimo, per poi ridursi gradualmente al 77%, 52%, 47%, 45% e 40%.
Con una notizia del 13 marzo 2020, l’INPS ha comunicato che – con la mensilità di aprile 2020 – sarà posta in pagamento la pensione nella misura stabilita dalla predetta Legge di Bilancio. Vediamo quindi nel dettaglio come funziona e per chi vale la rivalutazione al 100% della pensione Inps dal 1° aprile 2020.
Pensioni Inps: rivalutazione per il 2020-2021
Il governo, con l’ultima Legge di Bilancio, ha modificato gli scaglioni di reddito ai fini della rivalutazione delle pensioni. In particolare:
- per il periodo “2020-2021”, gli scaglioni di reddito si sono ridotti da 7 a 6;
- a decorrere dal 2021, invece, gli scaglioni di reddito diventeranno 3.
Quindi, per il periodo “2020-2021” la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo il meccanismo stabilito dall’art. 34, co. 1, della L. n. 448/1998 è riconosciuta al:
- 100% per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia pari o inferiore a 4 volte il trattamento minimo INPS;
- 77% per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 4 volte e pari o inferiore a 5 volte il predetto trattamento minimo. Per le pensioni di importo superiore a 4 volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dalla lett. a), l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato. Per le pensioni di importo superiore a 5 volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;
- 52% per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 5 volte e pari o inferiore a 6 volte il trattamento minimo. Per le pensioni di importo superiore a sei volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;
- 47% per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 6 volte e pari o inferiore a 8 volte il trattamento minimo. Per le pensioni di importo superiore a 8 volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;
- 45% per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 8 volte e pari o inferiore a 9 volte il trattamento minimo. Per le pensioni di importo superiore a 9 volte il predetto trattamento minimo e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base di quanto previsto dal presente numero, l’aumento di rivalutazione è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato;
- 40% per i trattamenti di importo complessivo superiore a quest’ultimo limite.
Ragionando in termini di numeri, la rivalutazione è pari:
- al 100%, fino a 2.052,04 euro;
- al 77%, da 2.052,05 euro fino a 2.565,05 euro;
- al 52%, da 2.565,06 euro fino a 3.078,06 euro;
- al 47%, da 3.078,07 euro fino a 4.104,08 euro;
- al 45%, da 4.104,09 euro fino a 4.617,09 euro;
- al 40%, da 4.617,10 euro
Pensioni Inps: rivalutazione dal 2022
Dal 1° gennaio 2022, gli scaglioni di reddito saranno modificati nuovamente. In particolare, l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato, secondo il meccanismo stabilito dall’art. 34, co. 1 della L. n. 448/1998 nella misura del:
- 100% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a 4 volte il trattamento minimo INPS;
- 90% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra 4 e 5 volte il trattamento mi-nimo INPS;
- 75% per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a 5 volte il predetto trattamento minimo.
Pensioni Inps: arretrati nel mese di aprile 2020
A decorrere dal 1° aprile 2020, l’INPS comunica che sarà posta in pagamento la pensione nella misura stabilita dalla Legge di Bilancio 2020. La novità, rispetto allo scorso anno, consiste nella eliminazione della fascia di rivalutazione delle pensioni comprese fra tre e quattro volte il trattamento minimo, che viene ora accorpata alla fascia di rivalutazione pari al 100% dell’indice di rivalutazione.
Conseguentemente è stata effettuata una seconda operazione di rivalutazione solo per i pensionati i cui trattamenti complessivi si collocano nella fascia compresa fra tre e quattro volte il trattamento minimo. A questi pensionati, nel mese di aprile, saranno corrisposti anche gli arretrati da gennaio a marzo, oltre all’adeguamento della relativa mensilità.
Al riguardo, l’INPS conferma che a breve sarà pubblicata la circolare illustrativa dell’operazione. Infine, l’Istituto Previdenziale ricorda a tutti i pensionati che il pagamento della rata mensile di pensione sarà effettuato, come da calendario, il primo giorno bancabile del mese, quindi mercoledì 1° aprile 2020.
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