Sul fronte dei non salvaguardati, è stato presentato proprio lo scorso weekend, da parte del governo, un emendamento volto a favorire la tutela per ben 17mila in stato di esodo, con un esborso di risorse pubbliche pari a 950 milioni che dovranno consentire il recupero di questi ulteriori dimenticati dalla previdenza nazionale, che vanno ad aggiungersi ai 6mila che la legge di stabilità aveva già programmato di riportare in salvo.
Sul versante delle pensioni, invece, per quanto non si intravedano radicali progetti di contro riforma Fornero, il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, successore della professoressa che ha legato il proprio nome alla legge che ha riscritto i criteri della previdenza nazionale, ha annunciato un importante aggiornamento più di stampo burocratico che economico per il 2014.
E’ in arrivo, ha proclamato l’ex presidente Istat, la cosiddetta “busta arancione”, per consentire ai lavoratori in corso di contribuzione “quanto hanno versato finora, cosa che del resto già si può fare sul sito dell’ente di previdenza, e quanto potrebbero ricevere di pensione sulla base di diverse ipotesi”.
Si tratta, in sostanza, del cedolino della pensione, lo stato dell’arte dei contributi versati da ciascun lavoratore e i parametri raggiunti con i versamenti effettuati sino al momento dell’erogazione della busta previdenziale.
Attraverso questo sistema, i lavoratori potranno tenere d’occhio passo dopo passo la formazione del proprio castelletto, senza trovarsi a incorrere in sgradite sorprese al momento del conteggio delle annualità.
Allo stesso modo, il ministro, nel corso del’intervista che ha rilasciato al Corriere della Sera, ha specificato che, in ottica occupazionale, sta per essere varato il programma Garanzia Giovani, che dovrebbe riguardare quasi un milione di persone tra i 15 e 24 anni. Tutto ciò, rivendica Giovannini, mentre i dati dell’ultimo trimestre 2013 sarebbero incoraggianti sul fronte della rioccupazione giovanile, anche a seguito dei provvedimenti approvati dal governo, come il decreto lavoro della scorsa estate che, in prima battuta, aveva generato appena 13mila nuovi posti.
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