Pensioni Giugno 2019, conguagli e prelievi sugli assegni: la mappa dei tagli

Chi verrà toccato dal contributo di solidarietà e dalla restituzione delle somme dovute dallo stop alla rivalutazione

Redazione 06/06/19
Pensioni giugno 2019: all’alba di questo mese qualche pensionato avrà già notato che il proprio assegno pensionistico ha subito cambiamenti: è tutto frutto dell’ondata di conguagli e prelievi in arrivo sulle pensioni di giugno 2019 a causa di due particolari operazioni in corso: il conguaglio dovuto al taglio della rivalutazione degli assegni e il taglio alle pensioni d’oro. Estate amara dunque. Anche se non per tutti. La platea coinvolta dal conguaglio riguarda circa 5,6 milioni di pensionati italiani con assegni più alti.

Vediamo in dettaglio la mappa dei tagli alle pensioni di giugno 2019, chi prenderà di meno e perché.

Stop rivalutazione pensioni 2019: il conguaglio di giugno

Come già anticipato, nel mese di giugno 2019 scatta il conguaglio dovuto al taglio della rivalutazione annuale sugli assegni per quanto riguarda il 2019. Ciò significa che alcuni assegni pensionistici subiranno un taglio: in particolare un maxi-conguaglio in cui verrà chiesto ai pensionati che percepiscono più di 1.522 euro di restituire gli aumenti di gennaio, febbraio, marzo, dovuti alla rivalutazione annuale delle pensioni.

“Nel mese di giugno 2019 viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019″, si legge in una nota Inps. L’Istituto ha infatti provveduto a inviare lettere ai pensionati coinvolti dalla stangata per informarli.

Ecco il pegno da pagare per l’introduzione di Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Si tratta infatti di una misura necessaria per poter reperire in tre anni – da qui al 2021 – 2, 3 miliardi necessari a finanziare queste due novità introdotte dal Governo Lega-stellato.

Perché lo stop alla rivalutazione delle pensioni

Dal 1° gennaio 2019 le pensioni sono state rivalutate dell’1,1% per effetto della perequazione. Abbiamo assistito in pratica a una rivalutazione delle pensioni. Questa però è avvenuta con i parametri riferiti al 2000.

Invece il Governo, con la Legge di bilancio 2019, ha ribassato questi parametri, riducendo le percentuali di riferimento. Tutto ciò che i pensionati hanno percepito quindi nei primi mesi dell’anno con la rivalutazione troppo alta, dovrà essere restituito. Anzi è lo Stato a riprenderselo direttamente, attraverso il taglio degli assegni di giugno 2019.

Chi colpisce il blocco della rivalutazione pensioni

Chi colpisce questo taglio dovuto al blocco delle rivalutazioni? Il taglio sarà applicato agli assegni superiori a tre volte il minimo – cioè 1.522 euro lordi al mese – a partire da aprile 2019. Il conguaglio è relativo alla differenza maturata tra gennaio e marzo 2019 e verrà effettuato in tre rate: la prima a giugno, la seconda a luglio, la terza ad agosto. In alternativa il prelievo avverrà in un’unica tranche.

Taglio pensioni alte: quali assegni subiranno prelievi

Proseguendo lungo il percorso della mappa dei tagli alle pensioni 2019, troviamo un’altra mannaia pronta a colpire le pensioni molto alte: si tratta del già citato taglio alle pensioni d’oro, il contributo di solidarietà richiesto ai pensionati che godono di assegni pensionistici ben al di sopra della media.

Per essere più precisi, la norma che disciplina il taglio alle pensioni d’oro è l’art. 1, co. 261 e ss. della L. n. 145/2018 (Legge di Bilancio 2019). In questi commi è stato introdotto un contributo di solidarietà a scaglioni per i pensionati che percepiscono un reddito che eccede i 100 mila euro lordi su base annua. Il taglio dei trattamenti pensionistici ha una durata limitata, pari a 5 anni, ossia dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2023.

=> Pensioni alte: quali assegni sono esclusi dal taglio <=

A decorrere dal 2019, le aliquote di riduzione, sulla base di 5 scaglioni, saranno pari al:

  • 15% per la quota di importo da 100.001 euro a 130.000 euro;
  • 25% per la quota da 130.001 euro a 200.000 euro;
  • 30% per la quota da 200.001 euro a 350.000 euro;
  • 35% per la quota da 350.001 euro a 500.000 euro;
  • 40% per la quota eccedente i 500.000,01 euro.

Pensioni alte: quanto dura il taglio

Il taglio degli assegni d’oro sarà effettuato per 5 anni: dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2023, anche se operativamente il primo prelievo partirà a giugno 2019.

Redazione

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