Comunque, il successore di Elsa Fornero a Lavoro e Welfare, non sembra troppo preoccupato per i venti di tempesta che si agitano intorno all’esecutivo e, anzi, promette, per l’inizio di autunno, una serie di misure a lungo attese da pensionati, lavoratori ed esodati.
Così, dopo l’intervento al Meeting di Cl a Rimini, dichiarazioni a pioggia e dibattiti, oggi il ministro rilascia un’intervista all’Huffington Post, mettendo in chiaro le priorità del suo dicastero per le prossime settimane.
Tra i temi toccati, l’increscioso caso delle pensioni d’oro, con mensilità da paperoni per manager pubblici sconosciuti ai più. “E’ un problema di giustizia sociale – osserva Giovannini – ma che riguarda poche centinaia di persone”. A questo proposito, il ministro chiarisce che da mettere sotto la lente sarebbero, in realtà, le cosiddette “pensioni di latta. Intervenire su quelle altissime non più finanziare un’azione perequativa per le più basse”.
Insomma, secondo Giovannini il rimedio sarebbe da individuare nella crescita del sistema economico: “Se i giovani di oggi hanno carriere lavorative molto discontinue – e quindi avranno pochi contributi – tutto ciò genererà pensione ancora più basse nel futuro. “
Così, promette il ministro, settembre sarà il mese della verità per il welfare italiano: “Nel corso del mese di settembre concluderemo il lavoro e valuteremo se inserire qualche elemento nella legge di stabilità”. Tutto ciò, beninteso, senza portare stravolgimenti alla legge sulle pensioni già in vigore, che dovrebbe portare risparmi elevati alla spesa previdenziale nei prossimi 10 anni.
Sempre a settembre, è confermato, dovrebbe vedere la luce il nuovo decreto esodati, che dovrebbe consentire di allargare la salvaguardia ad altri 20 o 30 mila esclusi dal sistema di welfare. A ruota, verso la fine dell’anno, poi, potrebbero arrivare nuovi correttivi alla legge sul lavoro, dopo il decreto 76 in vigore da oggi. Ma per quelli, forse, meglio aspettare e vedere se il governo resterà in piedi.
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