Per proteggere le pensioni e i sussidi assistenziali dagli effetti negativi dell’inflazione, la legge prevede un sistema di rivalutazione automatica degli importi spettanti, a seguito della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, rilevato dall’Istat: esattamente come per i normali assegni pensionistici, anche le pensioni di invalidità avranno importi maggiori da dicembre 2023.
Alla luce della rivalutazione definitiva 2023, anticipata a dicembre dal Decreto Anticipi, l’Inps ha reso noti con Messaggio del 15 novembre scorso numero 4050, gli importi aggiornati delle prestazioni assistenziali, tra cui figurano quelle per invalidità civile, ciechi parziali, ciechi assoluti, sordi, pensione ed assegno sociale.
Si segnala inoltre che, l’aumento del costo della vita, figlio del periodo post COVID-19 e della guerra in Ucraina, ha spinto il legislatore ad una serie di misure eccezionali in tema di rivalutazione delle pensioni. L’ultima in ordine cronologico delle iniziative in parola è contenuta nel Decreto – legge 18 ottobre 2023 numero 145.
Analizziamo la novità in dettaglio.
Indice
Pensioni: anticipo conguaglio rivalutazione 2023
Il Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con quello del Lavoro e delle politiche sociali, del 10 novembre 2022 ha fissato all’articolo 2 la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni, per l’anno 2022, ad un +7,3%.
Quest’ultima percentuale è stata applicata, in maniera provvisoria, in sede di rivalutazione delle prestazioni economiche a decorrere dal 1° gennaio 2023, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.
Pertanto, stando alla normativa vigente, il conguaglio tra l’indice provvisorio (+7,3%) e quello definitivo (+8,1%) avrebbe dovuto aver luogo contestualmente alle operazioni di rivalutazione delle pensioni per l’anno 2024, con effetto sulla rata del prossimo mese di gennaio.
Il Decreto – legge numero 145/2023 è tuttavia intervenuto modificando le tempistiche del conguaglio in parola. Questo interessa anche gli importi delle pensioni di invalidità.
Contenente “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” il Decreto anticipi 2023 (decreto legge 18 ottobre 2023 numero 145) prevede all’articolo 1 una misura diretta a contrastare gli effetti negativi dell’inflazione.
In particolare si dispone, per l’anno corrente e quindi in via eccezionale, l’anticipo al 1° dicembre 2023 del conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni, rispetto alla data ordinaria del 1° gennaio 2024.
Come reso noto dall’Inps con il Messaggio del 15 novembre 2023 numero 4050, sono state interessate dall’operazione tutte le pensioni e le prestazioni assistenziali con decorrenza precedente l’anno 2023, per “una platea complessiva di 21 milioni di prestazioni”: pensioni di invalidità incluse.
L’articolo 1, comma 2 del D.L. numero 145/2023 valuta gli oneri derivanti dalla misura in argomento in:
- 2.038 milioni di euro per l’anno 2023;
- 566 milioni di euro per l’anno 2024.
Pensioni di invalidità: perché la rivalutazione definitiva del +8,1 per cento
La rivalutazione del +8,1% è stata rilevata dall’Istat in via definitiva con riguardo alla variazione negli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, senza tabacchi, tra il periodo gennaio/dicembre 2021 ed il periodo gennaio/dicembre 2022.
Considerata la necessità di determinare la variazione percentuale per l’aumento di perequazione automatica con decorrenza dal 1° gennaio 2023, il Decreto ministeriale del 10 novembre 2022 ha fissato l’indice di rivalutazione al 7,3%:
- Ipotizzando per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022, una variazione dell’indice dei prezzi al consumo rispettivamente pari a +3,1%, -2,0%, -2,0%;
- Salvo conguaglio all’accertamento dei valori definitivi relativamente ai citati mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022.
In virtù dell’indice definitivo all’8,1% sono stati elaborati, rende noto l’Inps:
- La rivalutazione dei trattamenti dalla mensilità di gennaio 2023;
- La quantificazione degli importi arretrati sempre dal mese di gennaio 2023.
Pensioni di invalidità: aumenti definitivi 2023
Alla luce della rivalutazione definitiva dell’8,1%, ecco descritti in tabella gli importi definitivi delle prestazioni assistenziali (quindi pensioni di invalidità) per l’anno 2023, comunicati dall’Inps:
Come precisa l’Inps sono state rivalutate le sole prestazioni principali con esclusione della maggiorazione sociale. Il relativo conguaglio “sarà effettuato contestualmente alle operazioni di rivalutazione per l’anno 2024” (Messaggio Inps).
Si ricorda da ultimo che le indennità non sono soggette a conguaglio in quanto rivalutate in via definitiva con le operazioni di rinnovo per l’anno 2023.
Aumento definitivo 2023 del trattamento minimo Inps
La rivalutazione definitiva all’8,1% ha effetti anche sull’importo del trattamento minimo.
Stando al Messaggio Inps la somma in parola è pari, dal 1° gennaio 2023, a:
- 567,94 euro mensili;
- 7.383,22 euro annui (ottenuti moltiplicando i 567,94 euro per tredici mensilità).
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