Dal 1° gennaio 2025 entreranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo, fondamentali per calcolare l’importo delle pensioni contributive 2025.
Il decreto del Ministero del Lavoro del 22 novembre 2024 ha aggiornato questi parametri per il biennio 2025-2026, segnando un calo significativo rispetto al periodo precedente. Questo aggiornamento, influenzato dall’aumento della speranza di vita e dalle variazioni economiche, comporterà una riduzione degli assegni per i futuri pensionati, stimata intorno al 2%.
I nuovi coefficienti avranno un impatto diretto sui lavoratori che andranno in pensione dal prossimo anno, in particolare coloro il cui assegno è interamente o parzialmente calcolato con il metodo contributivo.
Nel dettaglio le modifiche ai coefficienti, l’impatto sulla riduzione degli assegni pensione contributivi e le modalità di calcolo.
Indice
Cosa sono i coefficienti di trasformazione per le pensioni
Sono valori che permettono di trasformare il montante contributivo (cioè la somma dei contributi versati durante la carriera lavorativa) in un importo annuo di pensione. Variano in base all’età del pensionamento: più alta è l’età, più elevato è il coefficiente perché si prevede un periodo più breve di erogazione della pensione.
Si segue questa formula: Pensione annua = Montante contributivo × Coefficiente di trasformazione
Esempio:
- Montante: 200.000 euro
- Coefficiente a 62 anni nel 2024: 4,876% → Pensione annua: 9.752 euro (circa 751 euro/mese per 13 mensilità)
- Coefficiente a 62 anni nel 2025: 4,795% → Pensione annua: 9.590 euro (circa 737 euro/mese per 13 mensilità)
Differenza:
L’assegno mensile si riduce di circa 14 euro al mese (751 – 737).
Ecco la formula tecnica dettagliata, reperibile nella nota tecnica del Ministero del lavoro.
Coefficienti di trasformazione pensioni contributive aggiornati al 2025/26
I nuovi coefficienti entrano in vigore dal 1° gennaio 2025 e interessano i lavoratori che andranno in pensione da questa data in poi. Non hanno effetto su chi è già in pensione quindi, ma solo sui nuovi pensionamenti dal 2025 in poi.
La revisione tiene conto di due variabili, come l’aumento della speranza di vita e del tasso di variazione del PIL.
Ecco la tabella aggiornata dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo per il biennio 2025-2026, come stabilito dal Ministero del Lavoro:
Questi coefficienti sono applicati al montante contributivo individuale per determinare l’importo annuo delle pensioni contributive. È importante notare che i coefficienti aumentano con l’età del pensionamento, riflettendo una minore aspettativa di vita residua e, di conseguenza, un assegno pensionistico annuo più elevato.
Età | Divisori | Coefficienti di trasformazione (%) |
57 | 23,789 | 4,204% |
58 | 23,213 | 4,308% |
59 | 22,631 | 4,419% |
60 | 22,044 | 4,536% |
61 | 21,453 | 4,661% |
62 | 20,857 | 4,795% |
63 | 20,258 | 4,936% |
64 | 19,656 | 5,088% |
65 | 19,049 | 5,250% |
66 | 18,441 | 5,423% |
67 | 17,831 | 5,608% |
68 | 17,218 | 5,808% |
69 | 16,600 | 6,024% |
70 | 15,980 | 6,258% |
71 | 15,360 | 6,510% |
Chi è interessato dai coefficienti pensioni contributive
La platea interessata dall’aggiornamento dei coefficienti è quella composta da chi va in pensione con il metodo contributivo. Sono infatti le pensione contributive ad essere calcolate con questo metodo. In particolare:
- coloro che hanno tutta la pensione calcolata con il metodo contributivo (es. chi non ha contributi versati prima del 1995).
- i lavoratori che scelgono il sistema contributivo per opzioni come Opzione Donna o Quota 103.
- chi ha meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
- chi ha almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 ma anche anzianità contributiva successiva al 2011.
Non sono interessati i pensionati che già percepiscono la pensione.
Effetti della revisione coefficienti pensione 2025/26
Purtroppo l’aggiornamento per il biennio 2025/26 non è favorevole a chi andrà in pensione, perché l’effetto immediato sarà la diminuzione dell’importo degli assegni pensionistici, con un calo stimato di circa il 2% rispetto ai bienni precedenti.
In sostanza si devono considerare due aspetti importanti: si avrà un importo più basso (parità di contributi versati e di età, i futuri pensionati percepiranno un assegno più basso rispetto a chi è andato in pensione prima del 2025). Inoltre occorre valutare bene l’età di pensionamento (andare in pensione più tardi diventa più conveniente perché il coefficiente di trasformazione aumenta con l’età).
Un esempio.
Un lavoratore con un montante contributivo di 300.000 euro, che va in pensione a 62 anni:
- Coefficiente 2024: 4,876% → Pensione annua: 14.628 euro (1.125 euro/mese per 13 mensilità).
- Coefficiente 2025: 4,795% → Pensione annua: 14.385 euro (1.106 euro/mese per 13 mensilità).
- Differenza mensile: 19 euro in meno.
Un lavoratore che va in pensione a 67 anni, con lo stesso montante:
- Coefficiente 2024: 5,645% → Pensione annua: 16.935 euro (1.303 euro/mese per 13 mensilità).
- Coefficiente 2025: 5,608% → Pensione annua: 16.824 euro (1.294 euro/mese per 13 mensilità).
- Differenza mensile: 9 euro in meno.
Come si calcola una pensione col sistema contributivo
Per calcolare una pensione con il sistema contributivo (ad esempio Quota 103 e Opzione donna), è necessario considerare alcuni fattori chiave:
Retribuzione o reddito pensionabile annuo
Questo rappresenta la base su cui vengono calcolati i contributi versati al sistema previdenziale. È importante sottolineare che esiste un limite massimo, che nel 2020 era fissato a 103.055,00 euro. Per i lavoratori dipendenti si tratta della retribuzione lorda, mentre per autonomi e liberi professionisti si considera il reddito imponibile.
Aliquota di calcolo dei contributi
Si riferisce alla percentuale della retribuzione pensionabile destinata ogni anno al fondo pensionistico.
- Per i lavoratori dipendenti è pari al 33% della retribuzione imponibile.
- Per i lavoratori autonomi e liberi professionisti varia dal 24% al 34,23%, a seconda della categoria professionale.
Tasso di rendimento o di rivalutazione
Questo coefficiente, aggiornato annualmente al 31 dicembre, determina la crescita dei contributi accumulati, basandosi sull’andamento medio del PIL degli ultimi 5 anni.
- Ad esempio, nel dicembre 2017 il tasso era pari a 1,004684, mentre per l’anno 2019 è stato 1,018254.
- L’Istat fornisce ogni anno il valore del tasso al Ministero del Lavoro, che lo utilizza per rivalutare i montanti contributivi.
Montante pensionistico individuale
Al momento del pensionamento, ogni lavoratore avrà accumulato un importo definito come montante contributivo. Questo è il risultato della somma dei contributi versati e rivalutati nel corso della carriera lavorativa, calcolato attraverso la formula:
Retribuzione pensionabile annua × Aliquota di calcolo × Tasso di rendimento
Coefficienti di trasformazione
Una volta determinato il montante pensionistico, esso viene convertito in pensione annuale tramite i coefficienti di trasformazione.
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