Pensioni: Ape social, firmato il decreto attuativo

Pensioni anticipate: il decreto dell’Ape social è stato approvato definitivamente, la scadenza per le domande è spostata al 15 luglio.

Redazione 23/05/17
Adesso il grande giorno è arrivato davvero. Ieri sera, lunedì 22 maggio, il Primo Ministro Paolo Gentiloni ha firmato il decreto attuativo dell’Ape social. E la novità più importante del decreto riguarda i termini per la presentazione delle domande di pensione anticipata: abolita la soglia del 30 giugno, ci sarà tempo adesso fino al 15 luglio.

Vediamo allora i dettagli della nuova Ape social 2017.

Per approfondire, visita la nostra sezione dedicata alla Riforma pensioni.

 

Ape social, domande entro il 15 luglio

È ufficiale, quindi: il Governo ha approvato una proroga di 15 giorni al termine di presentazione delle richieste per l’Ape social. Un allungamento del tempo a disposizione che resta comunque inferiore a quello suggerito dal Consiglio di Stato a inizio maggio, che aveva parlato di rinvio fino al 31 luglio.

In effetti l’Ape social avrebbe dovuto entrare in vigore il 1° maggio, come promesso dal Governo e più volte confermato nei primi mesi del 2017. Una serie di ritardi, tuttavia, avevano reso difficile l’approvazione del decreto, fino alla bocciatura del Consiglio di Stato di tre settimane fa. Adesso, con la firma definitiva di Gentiloni, il testo può finalmente approdare in Gazzetta Ufficiale.

Come funziona l’Ape social?

L’Ape social, una delle misure principali previste dalla Riforma pensioni contenuta nella Legge di Bilancio 2017, permette ad alcune categorie di lavoratori in condizioni svantaggiate di andare in pensione a 63 anni, e dunque 3 anni e 7 mesi prima della normale pensione di vecchiaia. Il tutto, a differenza dell’Ape volontaria ancora da approvare, senza dover pagare rate e penali.

Le quattro categorie di lavoratori che possono beneficiare dell’Ape social dal 2017 sono:

  • i disoccupati che non percepiscono la prestazione per la disoccupazione da almeno 3 mesi;
  • gli invalidi civili con invalidità uguale o superiore al 74%;
  • i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi un parente convivente con handicap grave;
  • i lavoratori che sono stati impegnati in mansioni gravose in 6 degli ultimi 7 anni.

I lavoratori appartenenti alle prime tre categorie possono accedere all’Ape social se hanno maturato almeno 30 anni di contributi, mentre chi è impegnato in lavori gravosi ha bisogno di 36 anni di contribuzione.

L’Ape social è valida dal 1° maggio

Come stabilito ancora dal Consiglio di Stato, l’Ape social dovrà comunque avere effetto retroattivo ed essere erogata a tutti gli aventi diritto a partire dal 1° maggio. A poco conta, dunque, il fatto che l’effettiva domanda per la pensione anticipata potrà essere presentata solo tra qualche giorno. Ricordiamo, inoltre, che le domande presentate oltre il termine del 15 luglio saranno prese in considerazione solo se saranno disponibili ulteriori risorse finanziarie oltre a quelle già impiegate.

Tutto questo mentre il Governo si impegna nuovamente a dare una stretta anche sull’Ape volontaria, che dovrebbe approdare in Consiglio di Stato in questi giorni. A brevissimo, quindi, dovrebbe essere approvato definitivamente anche il secondo decreto attuativo per la pensione a 63 anni.

 

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