Pensioni anticipate, boom di domande nonostante la Fornero

Redazione 28/07/15
Pensioni anticipate, chi spera di arrivarci grazie alla riforma e chi, invece, fa di tutto per andarci già oggi. E le richieste fioccano ogni giorno di più, se è vero che le domande di pensionamento prima dei requisiti sono raddoppiate dal primo semestre 2014 al periodo analogo dell’anno in corso.

Si tratta dell’ennesima conferma su una classe lavorativa, quella degli over 60, ormai spossata e a secco di motivazioni, si di avanzamento che di miglioramento della propria condizione.

Ormai, è solo la legge Fornero a tenere incollati alla scrivania i tantissimi lavoratori che lascerebbero ben volentieri il posto a tanti giovani sicuramente più entusiasti e pieni di stimoli per iniziare un nuovo percorso lavorativo, invece di dover rimanere mesi o anni ancora al proprio posto, prima di ottenere il via libera dall’Inps per l’assegno tanto atteso.

Le pensioni anticipate, oggi

Secondo i dati divulgati nei giorni scorsi dall’Inps, le domande di pensione anticipata sono ammontate a quasi 70mila unità, per l’esattezza 69343, un aumento del 108% rispetto al periodo primo gennaio-30 giugno 2014.

Questo dato risente di un aspetto, ossia la previsione di requisito minimo di anzianità, a norma della legge Fornero, fissato ad almeno 66 anni compiuti per la pensione di vecchiaia. C’è, però, un’altra strada per andare in pensione, ed è quella degli anni di contribuzione.

Avendo, infatti, molti lavoratori intorno ai 65 anni, conseguito il minimo di anni di versamenti per ottenere il trattamento previdenzial, ecco che molti under 66 non si sono fatti pregare per inoltrare all’Inps la propria domanda di ammissione alla prestazione pentionistica.

Trend simile per la nota “opzione donna”, ossia la possibilità concessa entro il 31 dicembre di quest’anno, alle lavoratrici di lasciare il proprio mestiere con il calcolo contributivo ad almeno 35 anni di contributi e un minimo di 57 anni e 3 mesi di età (lavoratrici dipendenti), oppure 58 anni e 3 mesi, con 35 anni di contributi per le autonome.

Va tenuto presente infatti, che per gli uomini sono in vigore i termini minimi di 42 anni e 6 mesi entro la fine di quest’anno, che passerano a 42 anni e 10 mesi dal 2016. Per le donne, invece, vige il principio contributivo minimo di 41 anni e 6 msi, mentre dall’anno prossimo anche per loro scatterà l’incremento di un ulteriore quadrimestre, in relazione ai dati sulla speranza media di vita e all’invecchiamento della popolazione.

 

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