Con la conversione in legge del decreto Milleproroghe, infatti, viene concesso il part-time anche ai dipendenti pubblici che sono vicini alla pensione.
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STATALI: PART-TIME PRIMA DELLA PENSIONE SENZA PERDERE UN EURO?
Con il restyling della specifica disciplina transitoria, valevole per il settore privato, di cui all’art. 1, comma 284, della legge di Stabilità per il 2016, viene prevista la conversione del rapporto di lavoro subordinato da tempo pieno a parziale, dietro copertura pensionistica figurativa per la quota di retribuzione perduta e dietro la corresponsione di un ammontare pari alla contribuzione pensionistica che sarebbe stata a carico del datore di lavoro, con attinenza alla prestazione lavorativa non svolta.
Ora, anche la categoria dei lavoratori dipendenti del settore pubblico, lasciati fuori dal perimetro della disposizione contenuta nella legge di Stabilità, che risultano essere titolari di un contratto di lavoro a tempo pieno e che maturano entro il 31 dicembre 2018 il diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia, quindi 66 e 7 mesi nel 2016, di concerto con l’amministrazione di appartenenza e per un arco temporale non superiore a 3 anni (dovendo dunque aver compiuto 63 anni e 7 mesi), possono ridurre l’orario del rapporto di lavoro in una misura che va dal 40 sino al 60%.
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STATALI, MILLEPROROGHE: COSA COMPORTA L’OPZIONE ALLARGATA?
Con questo ampliamento, in pratica, si viene a delineare per gli statali un’aggiunta mensile allo stipendio che risulta essere pari alla contribuzione (quindi quota a carico del datore di lavoro) previdenziale a fini pensionistici, si parla del 23-24% della retribuzione, concernente la prestazione lavorativa non effettuata. Questo ammontare, non concorrendo a formare il reddito da lavoro dipendente, non è nemmeno assoggettato a contribuzione previdenziale.
Per quanto, poi, concerne, i periodi in cui viene ridotta l’attività di lavoro viene riconosciuta al dipendente la contribuzione figurativa commisurata alla retribuzione che corrisponde alla prestazione non svolta: in pratica ciò comporta per il lavoratore part-time di poter accedere alla pensione senza vedersi decurtare minimamente l’assegno INPS.
STATALI: COME E QUANDO FRUIRE DEL PART-TIME?
La legge di Stabilità per 2016 ha previsto (comma 284, art. 1) che sia rinviata ad apposito decreto del ministro del lavoro la definizione sia delle modalità che dei tempi per fruire del beneficio del part-time, stabilendo come termine per la rispettiva emanazione 60 giorni dal momento dell’entrata in vigore della legge, ossia 1° marzo 2016.
Ora, però, con il decreto Milleproroghe, che ha già ottenuto il via libera della commissione ed è ora al vaglio della Camera, si è deciso di far slittare ulteriormente il termine al 31 marzo.
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