- se il pensionato ha pagato più imposta di quanto dovuta, o le detrazioni abbiano superato il valore delle tasse, allora nel cedolino di luglio figurerà un rimborso Irpef;
- in caso contrario, ossia qualora il pensionato ha pagato meno imposta rispetto a quanto dovuta, subirà una trattenuta.
Esiste, in realtà, anche una terza casistica: ossia nel caso in cui il pagamento è in regola e non si registrano rimborsi o trattenute, in quest’ultima fattispecie il pensionato riceverà la sua mensilità senza grandi sorprese.
Quindi, il conguaglio può essere a debito (una parte dell’importo subirebbe una trattenuta) o a credito (si otterrebbe un rimborso).
Ma andiamo per ordine e vediamo tutto quello che c’è da sapere sul conguaglio del cedolino pensionistico di luglio 2019.
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Conguaglio pensione luglio 2019: come funziona
Dopo il conguaglio di giugno, che ha visto l’applicazione di piccole trattenute sugli assegni sopra i 1.522,26 euro, per effetto della nuova rivalutazione prevista dalla Legge di Bilancio 2019 (L. n. 145/2018), è il momento del conguaglio Irpef vero e proprio che, come di consueto, l’INPS effettua sul cedolino di luglio di ogni anno.
Il conguaglio Irpef tiene conto della dichiarazione dei redditi effettuata tramite il mod. 730/2019, i cui termini di scadenza sono previsti per il 23 luglio 2019. E se il pensionato non ha ancora presentato la dichiarazione dei redditi percepiti l’anno 2018? Cosa accade? Nulla di particolare, si sposta semplicemente il momento in cui l’Istituto Previdenziale effettua il conguaglio. Tuttavia, anticipare la dichiarazione in tempo utile per il conguaglio sul cedolino di luglio è comunque importante perché permette di anticipare i tempi del conguaglio, beneficiando già nel cedolino della pensione di luglio di eventuali rimborsi Irpef.
Ma cosa s’intende per conguaglio Irpef sui redditi da pensione? Ebbene, si tratta semplicemente di un ricalcolo delle imposte dovute allo Stato, dalle quali vengono sottratte le detrazioni fiscali. Quindi, così come per i lavoratori dipendenti, avremo un Irpef lorda applicata sull’imponibile fiscale, dal quale occorre togliere le detrazioni per arrivare così all’Irpef netta, che è l’imposta effettivamente dovuta.
Da questa situazione ne potrebbe risultare un credito per il contribuente, qualora quindi questo abbia pagato più imposta del dovuto, o un debito (nel caso contrario): nel primo caso spetta un rimborso, nel secondo una trattenuta. In entrambi i casi queste saranno applicate direttamente sul cedolino della pensione.
Conguaglio pensione luglio 2019: calcolo detrazioni
La norma che disciplina l’applicazione delle detrazioni su redditi da pensione è l’art. 13 del Dpr. n. 917/1986, che tiene conto del reddito complessivo percepito e va rapportata ai mesi dell’anno in cui è stata percepita la pensione.
=> Dichiarazione redditi 2019: elenco detrazioni e deduzioni <=
In particolare:
- in caso di reddito complessivo inferiore a 8.000 euro, sul reddito da pensione spetta una detrazione Irpef pari a 880 euro e l’ammontare della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore ai 713 euro;
- in caso di reddito complessivo compreso tra 8.001 euro e 15.000 euro, la detrazione si calcola aggiungendo a 1.297 euro il risultato della seguente operazione:
- (15.000 euro – reddito complessivo)/7.000 euro;
- Infine, in caso di reddito complessivo compreso tra 15.001 euro e 55.000 euro, i 1.297 euro suddetti vanno moltiplicati per la somma risultante dalla seguente operazione:
- (55.000 euro – reddito complessivo)/40.000 euro.
Al riguardo è importante chiarire che la detrazione va rapportata per i mesi dell’anno in cui è stata percepita la pensione. Pertanto per calcolare l’importo della detrazione bisogna utilizzare la seguente formula:
- 880 euro * numero di giorni pensione)/365.
Conguaglio pensione luglio 2019: INPS sostituto d’imposta
Nel caso dei pensionati, il soggetto che agisce in qualità di sostituto d’imposta è l’INPS, il quale effettua sia rimborsi che eventuali trattenute direttamente sul cedolino della pensione. Ma la domanda che sorge spontanea è: quando si ha diritto a un rimborso?
La risposta è dipende da quanto dichiarato dal mod. 730/2019 e delle eventuali detrazioni alle quali si ha diritto. Le situazioni che possono realizzarsi sono tre:
- il pensionato ha pagato esattamente l’imposta dovuta: non sono previste né trattenute né rimborsi;
- il pensionato ha pagato meno imposta di quella effettivamente dovuta: il saldo è negativo, quindi sulla pensione si applicano delle trattenute;
- il pensionato ha pagato più imposta di quella dovuta: il saldo è positivo e di conseguenza si ha diritto a dei rimborsi.
Fatta chiarezza su cosa può succedere con il conguaglio, ci resta solo da rispondere alla domanda su quando sono previsti rimborsi e trattenute sul cedolino della pensione.
Conguaglio pensione luglio 2019: quando avviene
Come anticipato, il conguaglio è subordinato alla presentazione della dichiarazione dei redditi con il modello 730/2019. Qualora sia già stata presentata, il conguaglio si applica nel cedolino di luglio 2019, in occasione dell’erogazione della quattordicesima.
=> Modello 730 a credito: come ottenere il rimborso <=
Chi, invece, presenta la dichiarazione nel mese di luglio, il conguaglio con ogni probabilità avverrò tra agosto e settembre.
=> Modello 730, conguaglio a debito: pagamento e rateizzazione <=
Tuttavia, in merito ai rimborsi occorre precisare che per crediti superiori a 4.000 euro, il rimborso può avvenire anche con qualche mese di ritardo in più. In merito alle trattenute, due sono effettivamente le possibilità che possono manifestarsi:
- pagare in un’unica soluzione, e quindi con il cedolino di luglio;
- pagare in più tranche. Infatti, quando si presenta la dichiarazione dei redditi si può decidere di optare per una rateizzazione(entro il mese di novembre), sulla quale però si applica un tasso di interesse, che varia dallo 0,33% allo 0,44%).
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