L’invalidità civile è accertata dall’INPS tenendo conto delle difficoltà nella vita quotidiana o lavorativa dell’interessato, causate dalla patologia di cui è affetto. Quest’ultima può essere di tipo fisico, psichico o sensoriale.
Il riconoscimento dell’invalidità avviene con apposita domanda telematica all’INPS allegando la documentazione sanitaria in autonomia o avvalendosi di un patronato.
Vediamo ora nel dettaglio a chi spetta la pensione per invalidi al 100%, le patologie per cui si può ottenere e le ulteriori prestazioni cui hanno diritto i soggetti con gradi di invalidità inferiori.
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Invalidità al 100%: pensione per invalidi civili
Chi ha un’inabilità lavorativa al 100% e permanente può richiedere la pensione di invalidità, il cui importo è pari a 285,66 euro al mese per 13 mensilità.
L’accesso alla pensione avviene al compimento dei 67 anni e spetta se il reddito annuo del beneficiario non eccede i 16.814,34 euro. La misura è peraltro compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Per ottenere la pensione è necessario farsi rilasciare dal medico di base il cosiddetto “certificato medico introduttivo”. Questo dovrà poi essere inviato all’INPS con il servizio “Invalidità civile – Procedure per l’accertamento del requisito sanitario (InvCiv2010)”.
Una volta che l’Istituto ha acquisito la documentazione medica invierà il verbale di riconoscimento dell’invalidità con raccomandata A/R o PEC (se fornita).
Non appena in possesso del verbale il soggetto dovrà trasmettere il modulo AP70 con il servizio “Invalidità civile – invio dati socio-economici e reddituali per la concessione delle prestazioni economiche”.
Sia per la domanda di accertamento sanitario che per l’invio dei dati economico – reddituali il richiedente può utilizzare i servizi online INPS (necessario il PIN INPS o le credenziali SPID) o, in alternativa, avvalersi dei patronati.
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Invalidità civile: le tabelle
A chi spetta la pensione di invalidità? A tal proposito il Ministero della salute ha diffuso con circolare del 5 febbraio 1992 le percentuali di invalidità riconosciute per ogni menomazione. Queste sono distinte per apparati, per citarne alcuni:
- Cardiocircolatorio;
- Respiratorio;
- Digerente;
- Urinario;
- Endocrino
Per ogni evento è indicata la percentuale di invalidità espressa con un valore fisso o con un minimo e un massimo. Si precisa che la percentuale “fissa” ha unicamente un valore indicativo potendo essere ridotta o aumentata in relazione alla condizione specifica del paziente.
Di seguito un elenco di patologie e le corrispondenti percentuali di invalidità.
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Percentuali di invalidità: apparato cardiocircolatorio
Tra le patologie che colpiscono l’apparato cardiocircolatorio quelle che comportano un’invalidità al 100% sono tre:
- Aritmie gravi senza pace-maker;
- Miocardiopatie o valvulopatie con insufficienza cardiaca gravissima;
- Cardiopatia gravissima.
Percentuali di invalidità: apparato respiratorio
Nell’ambito dell’apparato respiratorio gli eventi che generano un’invalidità del 100% sono:
- Tubercolosi polmonare con esiti fibrosi parenchimali o pleurici con insufficienza respiratoria e dispnea a riposo;
- Pneumonectomia con insufficienza respiratoria grave.
Percentuali di invalidità: apparato endocrino
Le patologie relative all’apparato endocrino che comportano un’invalidità totale sono:
- Ipotiroidismo grave con ritardo mentale;
- Artropatia gottosa con grave impegno renale / diabete mellito complicato da grave nefropatia / ipoparatiroidismo non suscettibile di utile trattamento / iposurrenalismo grave (patologie che comportano un’invalidità compresa tra il 91 e il 100%).
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Percentuali di invalidità: sistema nervoso centrale
Con riguardo al sistema nervoso centrale generano un’invalidità al 100% le seguenti patologie:
- Alzheimer con deliri e depressione ad esordio senile;
- Epilessia generalizzata con crisi plurisettimanali in trattamento;
- Epilessia generalizzata con crisi quotidiane;
- Emiparesi grave o emiplegia associata a disturbi sfinterici;
- Epilessia localizzata con crisi plurisettimanali o quotidiane in trattamento / sindrome cerebellare grave / afasia grave / paralisi cerebrale infantile con emiplegia o atassia / sindrome extrapiramidale parkinsoniana o coreiforme o coreoatetosica grave (patologie da cui deriva un’invalidità tra il 91 e il 100%).
Invalidità al 100%: indennità di accompagnamento
A coloro cui è riconosciuta un’invalidità al 100% spetta l’indennità di accompagnamento pari a 517,84 euro mensili per 12 mensilità, a prescindere da qualsiasi requisito reddituale o legato all’età anagrafica. Le modalità di presentazione della domanda sono le stesse della pensione di invalidità.
Invalidità tra il 74 e il 99%: assegno mensile
L’INPS riconosce un assegno mensile a coloro cui è stata riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa dal 74 al 99%.
L’assegno è pari ad euro 3.713,58 annui erogato in 13 mensilità ciascuna di euro 285,66.
Per ottenerlo si devono rispettare precisi requisiti reddituali e di età:
- Reddito personale non superiore a 4.906,72 euro annui;
- Incompatibilità con qualsiasi tipo di attività lavorativa;
- Età compresa tra i 18 e i 67 anni.
Per presentare la domanda si deve seguire la stessa procedura della pensione di invalidità.
Minori disabili: indennità di frequenza
I minori di 18 anni con disabilità possono richiedere l’indennità di frequenza, erogata dall’INPS per favorirne l’inserimento sociale e scolastico.
L’erogazione dell’indennità cessa al compimento della maggiore età (dopo si può richiedere l’assegno mensile) e spetta a coloro che hanno difficoltà persistenti a svolgere le normali attività quotidiane. Ne hanno altresì diritto i minori ipoacusici con una perdita uditiva superiore ai 60 decibel nell’orecchio migliore e con riferimento alle frequenze 500, 1.000 e 2.000 hertz.
Come per l’assegno mensile e la pensione di invalidità, l’importo è pari a 285,66 euro mensili per 12 mensilità, mentre il limite di reddito personale è 4.906,72 euro.
Per ottenere l’assegno (online sul sito INPS allegando la documentazione sanitaria o tramite patronati) è necessario:
- Avere meno di 18 anni;
- Frequentare scuole pubbliche o private (a partire dagli asili nido);
- Frequentare centri di formazione pubblici o privati purché convenzionati;
- Essere in stato di bisogno economico.
L’iter di presentazione della domanda è lo stesso dell’assegno mensile e della pensione di invalidità.
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