Pensione di cittadinanza: la Guida completa al sussidio

Redazione 27/03/19
Si tratta dell’altra faccia del Reddito di cittadinanza: la pensione di cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà riservata ai cittadini in età non più da lavoro, che non lavorano o si trovano in una situazione di difficoltà economica, cioè a vivere al di sotto della soglia di povertà Istat, fissata a 780 euro mensili (9.860 euro annui). Non solo però, per avere diritto a questa prestazione occorre essere in possesso di altri requisiti.

È misura sorella del reddito di cittadinanza, con la differenza che, essendo destinata agli over 67, in questo caso non entra in gioco la fase del patto di lavoro e formazione, necessario invece se si diventa beneficiari del Reddito.

Entriamo ora nel vivo e vediamo tutti i dettagli sulla Pensione di cittadinanza, con un guida al sussidio.

Pensione di cittadinanza: cos’è

La pensione di cittadinanza – Pdc – è una prestazione introdotta nell’ambito del contrasto alla povertà e all’esclusione sociale di chi vive al di sotto della soglia di povertà ed è in età da pensione. In pratica, i cittadini over 67 che si trovano in difficoltà economica e soddisfano una serie di requisiti possono accedere a un sussidio mensile che li aiuti ad uscire dalla condizione di povertà.

Si tratta dell’erogazione da parte dell’Inps di una somma mensile variabile in base alla condizione del nucleo familiare, con cui si possono fare acquisti e pagare affitto o mutuo. Una somma che varia da un minimo di 480 euro a un massimo di 9.360 euro annui. Somma erogata a domanda da parte dei cittadini.

Pensione di cittadinanza: come funziona

Vediamo in dettaglio come funziona questa prestazione assistenziale. Innanzitutto la pensione di cittadinanza non è una vera e propria integrazione alle pensioni minime. È riconosciuta ai nuclei familiari che, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio.

È a conti fatti un’integrazione al reddito delle famiglie.

Funziona così:

  • chi possiede i requisiti di reddito e patrimonio richiesti può procedere a presentare domanda di Pensione di cittadinanza (previa presentazione Isee)
  • seguirà la verifica dei requisiti da parte Inps
  • a domanda accettata, si potrà cominciare a beneficiare del sussidio mensile (in abse alla somma decisa),
  • si potrà andare in ufficio postale a ritirare la Carta Rdc-Pdc, su cui ogni mese verrà caricato l’importo erogato, oppure si potrà avere in contanti.
  • l’importo consiste in due quote: Quota A, l’integrazione al reddito effettiva, e Quota B come somma aggiuntiva per chiunque debba pagare affitto o mutuo,
  • non ci sarà bisogno di sottoscrivere alcun patto di lavoro, perché si dà per scontato che i percettori della Pensione di cittadinanza siano cittadini over 67 in età pensionabile da non avviare al lavoro.

Pensione di cittadinanza: quali requisiti

Hanno diritto alla Pensione di cittadinanza i cittadini che rispettano requisiti precisi, di reddito e di patrimonio, oltre che di età. Vediamo quali.

ETA’

Possono accedere alla Pdc i nuclei familiari con uno o più componenti over 67 in famiglia. L’età minima è quindi quella pensionabile. Si dà infatti per scontato che chi chiede questa prestazione non sia più in età da lavoro.

REDDITO ISEE e PATRIMONIO

Oltre all’età, esattamente come per il Reddito di cittadinanza, per richiedere la Pensione di cittadinanza si deve dimostrare di possedere specifici requisiti di reddito. Ecco quali:

  • Isee in corso di validità inferiore a 9360 euro,
  • Patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro,
  • Patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro per un solo componente, 8 mila euro per due componenti, 10 mila euro per tre o più componenti + 1000 euro per ogni figlio a partire dal terzo. Massimali incrementati di 5 mila euro per ogni componente con disabilità.

Con riferimento al godimento di beni durevoli

  • nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avente piena disponibilità di autoveicoli, anche di seconda mano, immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc, nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei due anni antecedenti. Sono fatti salvi gli autoveicoli e i motoveicoli per i quali è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità,
  • nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto

RESIDENZA

Il componente del nucleo familiare richiedente il beneficio deve essere in possesso, congiuntamente, dei seguenti due requisiti:

  • cittadinanza italiana o di paesi facenti parte dell’Unione europea oppure, in alternativa, essere familiare di un cittadino italiano o dell’Unione Europea e titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • residenza in Italia per almeno dieci anni, al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.

Pensione di cittadinanza: è obbligatorio sottoscrivere il patto di lavoro?

È una domanda più che legittima, perché i beneficiari del Reddito di cittadinanza possono ottenere il sussidio solo se accettano un progetto di reinserimento lavorativo, dando la loro disponibilità immediata al lavoro (did) e sottoscrivendo un patto di formazione e lavoro. La risposta è no. Chi percepisce la pensione di cittadinanza non deve sottoscrivere nessun patto di lavoro.

La pensione di cittadinanza è compatibile con altri lavori?

La pensione di cittadinanza, così come anche il reddito, è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti il nucleo familiare, fatto salvo il mantenimento dei requisiti previsti.

All’atto di presentazione della domanda il richiedente dovrà dichiarare, nel quadro E della stessa, se uno o più componenti il nucleo familiare abbiano in corso un’attività lavorativa dalla quale derivino redditi da lavoro non rilevati per l’intera annualità nell’ISEE, compilando in tal caso il modello “Rdc/Pdc – Com Ridotto”.

I redditi derivanti dallo svolgimento di attività lavorativa saranno utilizzati al fine di aggiornare il valore dei parametri utilizzati per la determinazione del beneficio.

Pensione di cittadinanza: calcolo dell’importo

Il beneficio economico che si percepisce con la Pensione di cittadinanza, su base annua, si compone dei seguenti due elementi:

  • Quota A, una componente ad integrazione del reddito familiare, fino alla soglia di 7.560 euro;
  • Quota B, una componente ad integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione in locazione, pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto di locazione, come dichiarato ai fini ISEE, fino ad un massimo di 3.360 euro annui. In caso di Pdc, il predetto limite massimo è pari a 1.800 euro annui (c.d. quota B). Tale ultima integrazione è concessa nella misura della rata mensile del mutuo e fino ad un massimo di 1.800 euro annui, ai nuclei familiari residenti in abitazione di proprietà per il cui acquisto o per la cui costruzione sia stato contratto un mutuo da parte di componenti il medesimo nucleo familiare.

Il beneficio economico, in ogni caso, non può essere superiore a una soglia pari a 9.360 euro annui, e non inferiore a 480 euro annui, cifra che costituisce, pertanto, il valore minimo del beneficio sotto il quale non è possibile scendere.

Quando il reddito di cittadinanza può diventare pensione di cittadinanza?

Come scritto nella circolare Inps (qui in allegato) “ Il Reddito di cittadinanza assume la denominazione di Pensione di cittadinanza quale misura di contrasto alla povertà delle persone anziane, concessa ai nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore ai 67 anni, adeguata agli incrementi della speranza di vita”.

Allo scoccare dei 67 anni, a parità di requisiti, quindi si inizierà a percepire la Pensione di cittadinanza, senza più doveri di sottoscrizione patti di lavoro.

Come viene erogata la Pensione di cittadinanza

La pensione di cittadinanza potrà essere erogata con le modalità ordinarie di erogazione delle pensioni e non tramite la Carta Rdc. Gli assegni previdenziali possono essere riscossi alle Poste o in banca, in contanti (se inferiori a 1.000 euro) o tramite accredito su conto corrente postale o bancario. Essendo la pensione di cittadinanza per natura inferiore alla soglia dei mille euro, il pagamento potrà quindi essere, in base all’emendamento, anche in contanti.

Pensione di cittadinanza: spetta agli invalidi civili?

Il D.L. n. 4/2019 specifica che la Pensione di cittadinanza non spetta soltanto per le prestazioni di previdenza (pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di reversibilità, ecc.), ma anche per le prestazioni di assistenza (come ad esempio la pensione d’invalidità).

Riepilogando quindi, la pensione di cittadinanza riguarda:

  • le pensioni minime;
  • l’assegno sociale;
  • gli invalidi civili;
  • tutte le pensioni al di sotto di 780 euro, comprese le pensioni di reversibilità.

Pensione di cittadinanza: aumento pensioni minime e assegno sociale

Ma di quanto aumentano esattamente le pensioni minime e l’assegno sociale?

Nel caso della pensione minima:

  • nel 2019, spetta un importo di 513 euro per 13 mensilità;
  • dal mese di aprile 2019, invece, grazie alla pensione di cittadinanza il pensionato vedrà integrato il reddito di 267 euro fino al tetto dei 780 euro.

Mentre nel caso dell’assegno sociale:

  • nel 2019, spetta un importo di 458 euro per 13 mensilità;
  • dal mese di aprile 2019, invece, grazie alla pensione di cittadinanza il pensionato vedrà integrato il reddito di 322 euro fino al tetto dei 780 euro.

È d’obbligo però ribadire che non si tratta di integrazioni dirette di tutte queste pensioni, bensì integrazioni al reddito, erogate su carta Rdc. Il cedolino pensione percepito resta lo stesso.

Pensione di cittadinanza: come fare domanda

Ricordiamo come si può presentare effettivamente la richiesta di reddito di cittadinanza. Ci sono i modi tradizionali degli sportelli o quelli un po’ più innovativi come la domanda online sul sito.

DOMANDA ONLINE

Chi ritiene di poter effettuare in autonomia la richiesta per ottenere il sussidio, può fare domanda di Reddito di cittadinanza direttamente online. È possibile farlo accedendo al sito dedicato al Reddito e avendo cura di aver prima richiesto e ottenuto l’Isee 2019. Ecco gli step:

DOMANDA AI CAF E POSTE

È possibile anche optare per la modalità cartacea di presentazione domanda di reddito di cittadinanza. Lo si può fare recandosi agli sportelli degli uffici postali e dei Caf. In questo caso comunque il modulo di domanda è sempre lo stesso.

I moduli di domanda

Per richiedere la prestazione sono stati resi disponibili sul sito web i moduli da utilizzare per la domanda. In particolare si possono scarica dai link qui sotto:

  • SR180 RDC/PdC – Domanda di Reddito di Cittadinanza / Pensione di Cittadinanza SR181 RDC/PdC – Reddito di Cittadinanza / Pensione di Cittadinanza – Comunicazioni attività di lavoro e altre variazioni dei beneficiari di RdC e PdC
  • SR182 RDC/PdC – Reddito di Cittadinanza / Pensione di Cittadinanza – Comunicazione attività di lavoro e redditi non interamente rilevati in ISEE – integrazione della domanda di RdC e PdC

Il primo modulo serve a presentare la domanda di Reddito. Gli altri due modelli si devono utilizzare per dare comunicazione di eventuali variazioni intervenute a beneficio in corso.

Variazione del nucleo familiare: come comunicarlo

Nelle sole ipotesi di variazione del nucleo diversa da nascita o decesso di un componente è necessario presentare una nuova domanda sia di Reddito che di Pensione di cittadinanza, affinché il nucleo modificato (o ciascun nucleo formatosi a seguito della variazione) possa continuare a beneficiare della prestazione.

Redazione

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