Quello della casalinga infatti, anche se raramente riconosciuto, è un vero e proprio lavoro. Vediamo nel dettaglio come funziona il fondo e quali prestazioni eroga.
Pensione casalinghe 2019: il Fondo
Il Fondo casalinghe eroga la pensione di vecchiaia o quella di inabilità.
Nel primo caso, la prestazione spetta dal 57° anno di età a patto che:
- Risultino accreditati almeno 60 mesi di contributi;
- L’importo maturato sia pari all’assegno sociale (per il 2019 fissato a 458 euro per 13 mensilità) maggiorato del 20% pari complessivamente ad euro 549,60.
Per chi ha un’età pari a 65 anni la pensione viene riconosciuta a prescindere dall’importo.
La pensione di inabilità invece è diretta a coloro che presentano un’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi al lavoro e che abbiano versato come minimo 60 mesi di contributi.
Rispetto a coloro che sono iscritti al Fondo pensione lavoratori dipendenti il calcolo avviene esclusivamente con il sistema contributivo.
Non è peraltro possibile riunire o sommare quanto versato in altre gestioni previdenziali.
Pensione casalinghe: come si calcola
I contributi versati dall’iscritto al Fondo casalinghe confluiscono in un conto “virtuale” rivalutato in base al tasso annuo di capitalizzazione, pari alla variazione media del Prodotto interno lordo nel quinquennio precedente l’anno da rivalutare.
La rivalutazione si effettua al 31 dicembre di ogni anno prendendo a riferimento il totale dei contributi accantonati alla fine dell’anno precedente. Ad esempio il 31 dicembre 2018 sono stati rivalutati i contributi versati fino al 31 dicembre 2017.
La somma dei contributi rivalutati rappresenta il cosiddetto “montante contributivo” che dovrà essere moltiplicato per il coefficiente di trasformazione, variabile in base all’età di pensionamento.
Per le pensioni con decorrenza 1° gennaio 2019 e fino al 31 dicembre 2021 i coefficienti sono:
4,200% per chi si pensiona a 57 anni;
4,304% per chi si pensiona a 58 anni;
4,414% per chi si pensiona a 59 anni;
4,532% per chi si pensiona a 60 anni;
4,657% per chi si pensiona a 61 anni;
4,790% per chi si pensiona a 62 anni;
4,932% per chi si pensiona a 63 anni,
5,083% per chi si pensiona a 64 anni;
5,245% per chi si pensiona a 65 anni;
5,419% per chi si pensiona a 66 anni;
5,604% per chi si pensiona a 67 anni;
5,804% per chi si pensiona a 68 anni;
6,021% per chi si pensiona a 69 anni;
6,257% per chi si pensiona a 70 anni;
6,513% per chi si pensiona a 71 anni.
Ipotizziamo che i contributi versati e rivalutati siano pari a 20 mila euro. La casalinga accede alla pensione all’età di 65 anni. In questo caso la sua pensione sarà pari a 20.000*5,245% = 1.049,00 annui, importo mensile pari ad euro 1.049,00 / 13 = 80,69.
Pensione casalinghe 2019: come iscriversi al Fondo
Istituto dal 1° gennaio 1997 è dedicato ai soggetti di età compresa tra i 16 e i 65 anni che svolgono attività non retribuita e al contempo non siano lavoratori dipendenti a tempo pieno, autonomi o pensionati.
Per iscriversi è necessario presentare apposita domanda telematica (se dotati di PIN INPS) sul portale dell’Istituto o chiamando il Contact Center al 803164 (da rete fissa) o lo 06164164 da rete mobile. In alternativa e in mancanza di PIN INPS è possibile rivolgersi ai patronati e agli intermediari abilitati.
Non trattandosi di lavoro dipendente non sono necessari ulteriori adempimenti amministrativi.
Fondo casalinghe: decorrenza
L’iscrizione al fondo decorre dal primo giorno del mese in cui viene presentata la domanda. Se ad esempio questa viene inoltrata il 23 aprile l’iscrizione partirà dal 1 aprile.
Peraltro, l’iscrizione rimane attiva anche in assenza di versamenti.
Pensione casalinghe: i contributi
Il Fondo viene finanziato con i versamenti volontari dell’iscritto. Il limite per vedersi accreditato un mese di contributi è pari a 25,82 euro.
Per ogni anno risulteranno accreditati tanti mesi quanti risultano dividendo l’importo totale per 25,82 euro.
Se ad esempio nel 2019 risultano versati 200 euro di contributi i mesi accreditati saranno otto.
Per versare i contributi si potrà utilizzare il bollettino postale che l’INPS invia insieme alla lettera di accoglimento della domanda. Ad ogni modo, sul sito INPS si può scaricare il modulo in formato pdf compilabile e stampabile.
Come accade per i lavoratori dipendenti i contributi versati al Fondo casalinghe sono deducibili dal reddito imponibile Irpef. La deducibilità è applicabile anche per i familiari a carico.
Fondo casalinghe: obbligo INAIL
All’obbligo contributivo si accompagna quello assicurativo INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali rivolto ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 65 anni che svolgono in via esclusiva (non compresi pertanto i dipendenti part-time) e non occasionale attività domestica a titolo gratuito per il proprio nucleo familiare.
Pensione casalinghe: cumulo con l’Assegno sociale
La pensione erogata dal Fondo casalinghe può essere cumulata con l’assegno sociale, la prestazione INPS che dal 1996 ha preso il posto della pensione sociale.
L’assegno spetta a prescindere dai contributi versati posto che è una misura di assistenza in favore di cittadini italiani o stranieri con difficoltà economiche, con almeno 67 anni di età e che risiedono nel nostro paese in modo stabile, effettivo e continuativo da almeno dieci anni. Il limite di reddito per il 2019 è pari ad euro 5.954,00 annui elevati a 11.908,00 euro se coniugati.
Possono accedervi come detto i cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari, questi ultimi se in possesso di permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo (per intenderci il permesso di soggiorno a tempo indeterminato).
Pensione casalinghe: gli importi 2019
A coloro che hanno un reddito per il 2019 pari ad euro 5.954,00 annui elevati a 11.908,00 euro se coniugati, spetta un assegno (esente da tassazione IRPEF) di 458,00 euro per 13 mensilità, importo ridotto per i non coniugati che hanno un reddito inferiore all’ammontare annuo dell’assegno. Per i coniugati invece il contributo ridotto spetta se hanno un reddito familiare compreso tra 5.954,00 e 11.908,00 euro.
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