La Riforma pensioni prevista dalla Legge di Stabilità 2017 (clicca qui per tutti gli approfondimenti su Legge di Stabilità) con il meccanismo dell’anticipo pensionistico – Ape consentirà a dipendenti ed autonomi di andare in pensione a 63 anni.
La misura, secondo le stime del Governo, in media inciderà del 4,6 o 4,7% sull’importo della pensione per ogni anno richiesto. A tanto ammonteranno le rate da versare alle banche in 20 anni allo scopo di rendere quanto anticipato.
Di seguito si riportano, punto per punto, tutti i costi (in media) dell’Ape volontaria, in attesa dell’approvazione al Senato, che avverrà a breve, della Legge di Bilancio.
Pensione anticipata 2017: come funziona l’Ape?
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Dal 2017, il nuovo anticipo pensionistico (Ape) consentirà a dipendenti ed autonomi di lasciare anticipatamente il lavoro a 63 anni (ossia fino a 3 anni e 7 mesi prima) grazie ad un vero e proprio prestito (da banche o istituti di credito) dell’importo pensionistico per il periodo mancante al raggiungimento della pensione di vecchiaia; il tutto tramite intercessione dell’INPS.
Quindi, l’importo anticipato dovrà essere restituito a rate una volta raggiunta l’età pensionabile (di norma 66 anni e 7 mesi).
Pensione anticipata con l’Ape: quante rate si devono pagare
Le rate dovranno essere restituite nell’arco di 20 anni sotto forma di trattenute mensili sull’assegno pensionistico erogato dall’INPS. Una volta terminato il periodo ventennale la pensione tornerà completa.
Quanto costa ogni anno l’Ape?
Come stimato dal Governo le rate da pagare per l’assegnazione dell’Ape saranno in media pari al 4,6 o 4,7% dell’importo netto della pensione per ciascun anno di anticipo richiesto.
Ovviamente, la cifra precisa viene a dipendere non soltanto dagli anni di anticipo, ma anche dalla percentuale dell’assegno pensionistico che si vuole farsi anticipare. La percentuale media del 4,6 o 4,7%, inoltre, viene calcolata sulla media dei 20 anni.
In realtà, va detto che le rate sono più care in percentuale nei primi anni (5,4%) e meno negli ultimi (scende al 4% il 20esimo anno).
Anticipo pensionistico: quanto ci costa? Esempi di calcolo
Un esempio per comprendere meglio il costo effettivo dell’Ape è stato fornito dall’Esecutivo. Nel merito si ipotizza una richiesta di anticipo dell’85% dell’assegno pensionistico per 3 anni e un tasso di interesse annuo pari al 2,5%: in tal caso, un lavoratore che ha maturato una pensione lorda di 1.000 euro (circa 865 euro netti) si vedrebbe detrarre dall’importo 140 euro al mese.
L’Anticipo pensionistico richiesto, quindi, sarebbe di 736 euro (l’85% della pensione netta). Questo importo, poi, determina una rata di 173 euro; tuttavia da quest’ultima somma va tolta la detrazione fiscale del 50% di quota interessi e premio, ossia 33 euro nel caso di specie.
Quindi, ciò che si dovrebbe pagare ammonterebbe a 140 euro, mentre la pensione netta a 725 euro. Come detto, questo viene a determinare un’incidenza media della rata sulla pensione netta pari al 4,6% per ogni anno di anticipo chiesto.
Pensione più alta: quanto si paga?
Per coloro che percepiscono una pensione più elevata il costo in percentuale delle rate dell’Ape è leggermente più alto. In tal senso, il Governo fornisce un altro esempio, stando sempre alle condizioni ipotizzate sopra: ossia richiesta di anticipo dell’85% dell’assegno pensionistico per 3 anni e tasso di interesse annuo pari al 2,5%.
In tal caso, un lavoratore che ha maturato una pensione lorda di 1.615 euro (1.286 euro netti) verrebbe a pagare 209 euro al mese, vale a dire 258 euro di rata meno 49 euro di detrazioni. Questo equivale ad una trattenuta media sull’assegno pensionistico pari al 4,7% per ogni anno di anticipo richiesto.
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