Pensione anticipata: cosa cambia tra attività “usurante” e attività “gravosa”?

Redazione 16/12/16
A seguito delle novità introdotte dall’approvazione della Legge di Stabilità 2017 in materia di pensioni, ciascun lavoratore prossimo alla pensione si chiede in quale delle categorie disciplinate potrebbe rientrare. Preliminare è la differenza da operare tra le mansioni etichettate come “usuranti” e quelle denominate invece “gravose”. Queste, infatti, non risultano in nessun modo interscambiabili.

Per approfondire, guarda anche lo speciale: RIFORMA PENSIONI

Vediamo nel dettaglio le divergenze, in termini di trattamento pensionistico, previste per le due categorie.

La categoria dei lavori usuranti

Si definiscono usurantii lavori esplicitamente riconosciuti dal D.Lgs. n. 67/2011. Rientrano in questa categoria:

  • i lavoratori addetti alla linea di catena;
  • i lavoratori che operano in galleria, cava o miniera;
  • i lavoratori che operano ad alte temperature, in spazi ristretti o in cassoni ad aria compressa;
  • chi svolge attività di esportazione dell’amianto o lavorazione del vetro cavo;
  • i palombari;
  • i conducenti di veicoli di capienza non inferiore a 9 posti;
  • i lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate all’anno.

Quale pensione anticipata sono per i lavori usuranti?

Stando alla Legge di Stabilità 2017 questi lavoratori andranno in pensione anticipatamente con il sistema delle quote (“quota 97“): a 61 e 7 mesi di età se hanno 36 anni di contributi e 62 anni e 7 mesi se hanno 35 anni di contribuzione.

Per la prima classe di lavoratori cui si è appena fatto riferimento, è bene sottolineare che non è sufficiente che la mansione svolta sia definibile come “usurante”; bensì, è richiesto che la stessa sia stata svolta per almeno 7 degli ultimi 10 anni di lavoro prima della pensione.

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La categoria dei lavori “gravosi”

I lavori gravosi rappresentano una categoria del tutto nuova, aggiunta dalla Legge di Stabilità 2017. Si tratta di “attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo”. Svolgono attività di questo tipo:

  • gli operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia;
  • i conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • i conduttori di mezzi pesanti e di convogli ferroviari;
  • i conciatori di pelle e di pellicce;
  • gli infermieri e le ostetriche con lavoro organizzato in turni;
  • gli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
  • gli insegnanti della scuola di infanzia e degli asili nido;
  • i facchini e il personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • gli operatori ecologici.

Quale pensione anticipata per i lavori gravosi?

I lavoratori che svolgono mansioni gravose hanno diritto all’Ape sociale, nella stessa misura in cui lo hanno gli invalidi al 74% e coloro che assistono parenti disabili.

Dal 1° maggio 2017, dunque, compiuto 63° anno di età, i lavoratori che hanno svolto attività gravose potranno andare in pensione anticipata e ricevere un assegno di accompagnamento (erogato dall’Inps per 12 mesi all’anno) fino all’effettivo raggiungimento della pensione di vecchiaia. Pur non dovendo restituire alcuna rata, trattenuta in forma di percentuale sulla pensione (ciò accade con l’Ape volontaria), il pensionato de quo non potrà conseguire un importo superiore ai 1.500 euro lordi al mese.

Per approfondire, leggi lo speciale: LEGGE DI STABILITA’ 2017

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