Pensione anticipata contributiva a 64 anni: requisiti e nuovi paletti 2024

Redazione 08/04/24
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E’ ancora più difficile rientrare quest’anno nei requisiti della pensione anticipata contributiva. La legge di bilancio ha infatti inasprito la soglia minima di reddito per accedere all’opzione che consente di uscire da lavoro a 64 anni, col solo montante contributivo.


L’assegno pensione minimo che si deve percepire è una cifra molto alta, che richiede un montante contributi versati inaccessibile ai più.


Anticipiamo che si chiama pensione anticipata contributiva quell’opzione riservata alla generazione di lavoratori “contributivi puri”, che hanno quindi iniziato a lavorare post 1° gennaio 1996, e che attualmente si trovano con un monte di 20 anni di contributi.

Ciò però non basta. Ci sono altri ostacoli da superare per accedere.

Ecco in breve come si accedere quest’anno alla pensione anticipata contributiva 2024.

Indice

Cos’è la pensione anticipata contributiva

Non si tratta della pensione anticipata flessibile quota 103, e neppure della pensione anticipata precoci. Quella contributiva è un’opzione di pensionamento rivolto ai lavoratori contributivi puri, che hanno cominciato a lavorare dal 1° gennaio 1996, oltre ad aver accumulato un montante di 20 anni di contributi e un’età anagrafica di 64 anni.


In alternativa all’inizio lavoro posto ’95, possono accedervi anche coloro che optano per il computo presso la gestione Separata (art. 3 D.M. n. 282/1996), e quindi l’accredito presso la Gestione Separata di tutta la contribuzione risultante nelle varie casse Inps.

Già qui il campo è ristretto. Oltre a questi requisiti, ci sono anche i paletti sull’importo pensione minimo e massimo, sul calcolo della pensione e sulla finestra di attesa.

I requisiti anagrafici e contributivi

I primi requisiti da rispettare sono di età anagrafica e contributiva. In particolare:

  • occorre un minimo di 64 anni di età anagrafica;
  • con 20 anni di contributi versati (secchi e non figurativi).

Requisiti consentono di uscire da lavoro con ben 3 anni in meno, rispetto ai canonici 67 anni della Fornero. E comunque con la metà degli anni di contributi rispetto alla pensione anticipata ordinaria (quella che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per uomini e uno in meno per le donne).


Leggi anche > Pensione anticipata 2024: tutte le strade possibili

Soglia minima di trattamento

Arriviamo ai tasti dolenti, cioè i nuovi paletti introdotti dalla Legge di bilancio 2024, che ha inasprito la soglia minima del trattamento pensionistico. Viene richiesto che questo sia almeno 3 volte l’importo dell’assegno sociale. E’ un notevole cifra, se si pensa che l’assegno sociale 2024 è fissato a 534,40 euro mensili.


Di conseguenza il lavoratore che ha raggiunto 64 anni di età e 20 di contributivi deve avere una soglia pensionistica minima di 1.603,20 euro.

Ci sono due eccezioni, che abbassano questa soglia minima di trattamento. Sono rivolte alle donne con figli. L’importo resta infatti fermo a:

  • 2,8 volte l’assegno sociale (1496,32 euro) solo per le donne con un figlio;
  • 2,6 volte (1.389,47 euro) per le donne con 2 o più figli.

In sostanza, il montante richiesto per poter accedere all’opzione anticipata contributiva 2024 è parecchio alto, spesso proibitivo: è pari ad almeno 402.044,56 euro. Per arrivare a questa soglia occorrono versamenti annuali (contributi IVS) pari in media a 18.000 euro. Il che, significa uno stipendio di oltre 54mila euro annui (oppure un reddito medio di 72.000 euro percepito da un professionista iscritto alla gestione Separata).

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Soglia massima di trattamento

Non basta la soglia minima di pensione (fissata a 3 volte l’assegno sociale), ma c’è anche un importo massimo da non superare: la pensione anticipata contributiva 2024 non può superare le 5 volte il trattamento minimo Inps, cioè 2.993,05 euro mensili lordi).

Un tetto che vale solo fino a che non si raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia: 67 anni sino al 31.12.2026.

Finestra di attesa per la pensione anticipata contributiva 2024

Ulteriore aspetto da considerare è la classica finestra di uscita (il tempo che il lavoratore deve attendere per concretizzare l’uscita da lavoro, da quando ha maturato i requisiti necessari).

La legge di Bilancio 2024 ha per la prima volta introdotto una finestra di attesa di 3 mesi.

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