Cos’è l’Ape aziendale
L’Ape aziendale prevede un accordo tra il datore di lavoro e il dipendente che richiede l’anticipo pensionistico, secondo il quale il primo (l’azienda) versa un importo contributivo aggiuntivo per il secondo (il lavoratore), per ciascun anno di anticipo, pari almeno al minimo annuale previsto per legge.
L’accordo deve essere effettuato in forma scritta ed è irreversibile e, in caso di mancato versamento da parte dell’azienda, prevede delle sanzioni.
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A chi si applica l’Ape aziendale
All’interno della circolare l’Inps specifica che l’Ape aziendale si può applicare a:
- i datori di lavoro privati a prescindere dalla gestione previdenziale di appartenenza,
- i fondi di solidarietà, che dovranno però preventivamente inserire questa prestazione nel loro regolamento,
- gli enti bilaterali,
- le Casse edili.
Sono invece escluse dall’Ape aziendale le pubbliche amministrazioni.
Come funziona l’Ape aziendale
Il versamento da parte dell’azienda deve coincidere con il momento di erogazione della prima mensilità dell’anticipo pensionistico e consente di incrementare il montante facendo così diminuire il rimborso del prestito APE.
Dopo aver ottenuto dall’Inps la certificazione dei requisiti, il lavoratore dovrà allegare alla domanda per l’Ape, anche l’accordo.
Ricordiamo che il versamento all’Inps da parte del datore di lavoro dovrà avvenire in un’unica soluzione, in coincidenza con il momento di erogazione della prima mensilità dell’anticipo pensionistico, e dovrà essere un contributo non inferiore, per ciascun anno o frazione di anno di anticipo rispetto alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia.
L’importo, ricorda l’istituto previdenziale, non incrementa l’anzianità contributiva del dipendente.
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