Ricordiamo che per accedere all’anticipo pensionistico è necessario avere i seguenti requisiti:
- 63 anni di età,
- 20 anni di contributi,
- 3 anni e 7 mesi di massima distanza dalla pensione di vecchiaia.
Tra i requisiti è presente anche quello economico, ovvero l’assegno della futura pensione non dovrà essere inferiore a 1,4 rispetto al minimo (circa 702 euro), al netto della rata di ammortamento dell’Ape.
Sono a rischio quindi i lavoratori con una futura pensione lorda inferiore a 1.000 euro al mese: è necessario valutare quanto inciderà la rata di ammortamento sull’assegno pensionistico per non scendere sotto i 702,65 euro.
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Anche chi al momento della domanda dell’Ape ha altri finanziamenti in corso dovrà fare bene i calcoli: la rata di ammortamento dell’anticipo e altri debiti eventuali non potranno superare il 30% dell’anticipo.
L’Ape non sarà concesso nemmeno a:
- chi ha debiti scaduti o sconfinanti e non pagati da oltre 90 giorni,
- chi è registrato negli archivi della centrale rischi gestita dalla Banca d’Italia o iscritto in una banca dati creditizia per multe, debiti o prestiti,
- chi ha avviato procedure di crisi da sovraindebitamento (a meno che la procedura di crisi sia chiusa),
- chi ha pignoramenti in corso o estinti senza soddisfazione dei creditori,
- chi ha protesti a proprio carico,
- chi è registrato nell’archivio degli assegni bancari e postali e delle carte dì pagamento irregolari istituito presso la Banca d’Italia.
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