Pensione anticipata 2019, valgono i contributi figurativi? Regole e calcolo

Il sistema previdenziale italiano, pensione anticipata compresa, va incontro dal 2019 a una profonda revisione legislativa:il Consiglio dei ministri dello scorso 17 gennaio 2019, ha dato l’ok definitivo al decreto sull’introduzione di “Quota 100”, la quale si pone come alternativa agli ordinari requisiti pensionistici per uscire anzitempo dal mondo del lavoro.

Infatti, chi non ha i requisiti pensionistici per fruire del nuovo sistema delle quote (62 anni minimi d’età in aggiunta ai 38 anni minimi di contributi), dovrà fare i conti ancora una volta con le norme introdotte dal 1° gennaio 2012 dalla c.d. “Manovra Salva-Italia” (art. 24 del D.L. n. 201/2011, convertito nella L. n. 214/2011).

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Pensione anticipata: cos’è 

Il governo di allora, presieduto dall’ex premier Mario Monti, oltre alla pensione di vecchiaia il cui accesso è legato al possesso di un’età anagrafica e contributi minimi (rispettivamente pari a 67 e 20 anni), ha tenuto in piedi anche la pensione anticipata. Si tratta di un trattamento pensionistico erogato nei confronti dei lavoratori iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria (Ago), alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) ai fondi sostitutivi, esonerativi ed esclusivi della stessa nonché agli iscritti presso la Gestione separata dell’INPS. Il vantaggio risiede nella possibilità di accedervi indipendentemente dall’età anagrafica del beneficiario, in quanto basta perfezionare il solo requisito contributivo previsto dalla legge. Ma per garantirsi l’accesso alla pensione anticipata 2019, valgono anche i contributi figurativi? Quali sono le regole e le modalità calcolo in tali casi? Ecco cosa c’è da sapere.

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Pensione anticipata 2019: requisiti minimi

Come accennato, pensione anticipata è stata introdotta nel 2012 dalla c.d. “Manovra Salva-Italia”, in sostituzione della pensione di anzianità. Attualmente, indipendentemente dal fatto che i lavoratori siano nel sistema retributivo, contributivo o misto, la pensione anticipata, per il biennio 2019-2020, si matura a:

  • 43 anni e 3 mesi (pari a 2249 settimane), per gli uomini;
  • mentre per le donne il requisito contributivo rimane fermo a 42 anni e 10 mesi.

Si ricorda, che l’aumento del requisito anagrafico e contributivo, previsto per il biennio 2019-2020, pari a 5 mesi, non trova applicazione per i seguenti soggetti:

  • lavoratori c.d. gravosi. Si tratta di dipendenti che svolgono da almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa le professioni di cui all’allegato B della L. n. 205/2017, come specificato dall’allegato A del decreto 5 febbraio 2018 del MLPS. A tal fine è necessario essere in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni;
  • e ai lavoratori addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti. Tali attività sono disciplinati dall’art. 1, co. 1, lett. a), b), c) e d), del D.Lgs. 21 aprile 2011, n. 67. È necessario essere in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni.

Per i lavoratori precoci, invece, rimane confermato il predetto aumento. Pertanto, a tali lavoratori, a decorrere dal 1° gennaio 2019, il requisito ridotto dei 41 anni è incrementato di ulteriori 5 mesi.

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Pensione anticipata 2019: valgono i contributi figurativi? 

Ai fini del computo dei requisiti contributivi, il lavoratore può considerare la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato, compresa la contribuzione figurativa.

Pensione anticipata 2019: cosa sono i contributi figurativi

I contributi figurativi sono periodi assicurativi accreditati gratuitamente dallo Stato in assenza di effettivi versamenti in particolari condizioni meritevoli di tutela per il lavoratore. Essi sono riferiti a periodi, tassativamente individuati dalla legge, durante i quali, nonostante si sia verificata una interruzione o una riduzione dell’attività lavorativa, viene comunque garantita la copertura contributiva.

Questi periodi, salvo specifiche eccezioni, sono utili sia per il conseguimento del diritto alla pensione sia per il suo calcolo. Tali periodi possono essere accreditati in alcuni casi su domanda del lavoratore, in altri d’ufficio, cioè automaticamente.

Pensione anticipata 2019: contributi figurativi accreditati a domanda

Nelle Gestioni pensionistiche dei lavoratori privati, ad esempio, si possono accreditare a domanda i seguenti periodi:

  • servizio militare obbligatorio;
  • servizio militare volontario;
  • servizio civile;
  • riposi giornalieri;
  • maternità al di fuori di un rapporto di lavoro;
  • congedo parentale durante il rapporto di lavoro;
  • malattia del bambino;
  • malattia e infortunio;
  • aspettativa per cariche sindacali;
  • aspettativa per cariche elettive;
  • assenza dal lavoro per donazione sangue.

Pensione anticipata 2019: contributi figurativi accreditati d’ufficio

Mentre, ad esempio, sono accreditati d’ufficio, senza specifica domanda, i contributi figurativi per i periodi durante i quali il lavoratore ha usufruito di:

  • Cassa integrazione guadagni straordinaria;
  • contratto di solidarietà difensivi;
  • progetti di lavori socialmente utili per i quali il sussidio denominato “Assegno ASU” è corrisposto dall’INPS nei casi e con le modalità previste dalle specifiche disposizioni legislative e amministrative in materia;
  • indennità di mobilità;
  • indennità di disoccupazione;
  • assistenza antitubercolare a carico dell’INPS.

Pensione anticipata 2019: limiti contributi figurativi 

In via generale, il nostro ordinamento non prevede limiti massimi per i periodi accreditabili a titolo di contribuzione figurativa. Tuttavia, l’art. 15 del D.Lgs. n. 503/1992 dispone che per i lavoratori a favore dei quali non risulta accreditato neanche un contributo alla data del 31 dicembre 1992, ai soli fini del diritto alla pensione anticipata, i periodi figurativi computabili non possono superare complessivamente cinque anni.

I periodi figurativi eccedenti, in ogni caso, potranno essere utilizzati per calcolare la misura della prestazione di questi lavoratori, ma non il diritto alla pensione.

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Daniele Bonaddio

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