Quando parliamo di Patto per l’inclusione sociale dobbiamo citare in primis il Reddito di Cittadinanza, destinato ad essere abrogato dal 1° gennaio 2024: uno strumento che ha l’obiettivo di contrastare i casi di povertà, disuguaglianza ed esclusione sociale. Si tratta di un patto ancora valido fino a dicembre per i nuclei che possono ottenere l’RDC fino a fine 2023. Si differenzia dal nuovo Patto, che servirà per accedere invece al nuovo strumento: l‘Assegno di inclusione dal 2024.
Introdotto con Decreto legge numero 4 del 28 gennaio 2019, il Reddito garantisce da un lato un sostegno economico ai beneficiari e, dall’altro, un accompagnamento personalizzato all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale.
Per i nuclei familiari maggiormente distanti dal mercato del lavoro è previsto un progetto di cambiamento, realizzato attraverso la stipula del Patto per l’inclusione sociale.
Il Patto rappresenta un percorso di attivazione sociale e lavorativa predisposto dai servizi sociali del Comune, i quali operano in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, oltre che con i soggetti privati attivi nel contrasto alla povertà.
Il progetto di cambiamento interessa l’intero nucleo familiare e prevede specifici impegni da parte della famiglia, oltre a supporti da parte dei servizi territoriali, individuati in base ad una valutazione che tiene conto delle difficoltà, dei bisogni e delle potenzialità dei soggetti coinvolti.
A partire da un’indagine sui bisogni del nucleo familiare, l’obiettivo del Patto è assicurare un percorso di uscita dalla povertà e, appunto, di inclusione sociale. Chi ha firmato entro luglio il Patto per l’inclusione sociale potrà ricevere il Reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023. Dopodiché nel 2024 l’Assegno di inclusione sostituirà il Reddito di cittadinanza. In questo caso entrerà in vigore il Nuovo patto digitale per l’inclusione sociale.
Analizziamo ora in dettaglio come si accede al Patto e quali sono le attività previste.
Indice
Come si accede al Patto per l’inclusione sociale
I nuclei che beneficiano del Reddito di Cittadinanza, non immediatamente attivabili per un percorso lavorativo, vengono contattati, entro trenta giorni dal riconoscimento del sussidio economico, dai servizi dei Comuni territorialmente competenti in materia di contrasto alla povertà, al fine di avviare un percorso di inclusione sociale.
Analisi Preliminare
Il primo step è rappresentato da un colloquio (la cosiddetta “Analisi Preliminare”) tra l’assistente sociale del Comune e il nucleo beneficiario del Reddito di Cittadinanza.
Obiettivo del colloquio è raccogliere le informazioni utili a delineare una valutazione generale di bisogni, risorse ed aspirazioni del nucleo familiare, in base ai quali identificare le aree di intervento per la definizione del Patto per l’inclusione sociale e della presa in carico.
All’esito dell’Analisi Preliminare quattro sono i percorsi che il cittadino può attivare con l’assistente sociale:
- La sottoscrizione del Patto per l’Inclusione sociale, se emergono bisogni complessi tali da richiedere l’attivazione di un’equipe multidisciplinare per una valutazione più approfondita, attraverso lo strumento del Quadro di Analisi;
- La sottoscrizione di un Patto per l’Inclusione sociale semplificato, se non emergono bisogni complessi, né legati esclusivamente a problematiche lavorative;
- Attivazione dei servizi specialistici, se emergono bisogni complessi esclusivamente legati all’area della salute e della cura (anche in tal caso è prevista la stipula del Patto per l’inclusione sociale);
- Indirizzamento ai Centri per l’impiego per la sottoscrizione dei Patti per il lavoro, nei casi in cui si rilevino bisogni prioritariamente di tipo lavorativo.
Entro venti giorni lavorativi dall’Analisi preliminare i componenti del nucleo familiare sono chiamati a sottoscrivere il Patto per l’inclusione sociale. Ricordiamo che il termine ultimo per firmare il vecchio patto per l’inclusione era fissato a luglio 2023. In questo caso è stato garantito l’accesso all’RDC fino a dicembre 2023.
Per approfondire il tema delle politiche di welfare e giuridiche in ottica disabilità consigliamo il libro “La tutela dei soggetti disabili” che, con taglio eminentemente pratico, opera come valido supporto ai familiari e ai professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile.
Come è fatto il Patto per l’inclusione sociale
Il Patto per l’inclusione sociale (eccezion fatta per le ipotesi in cui sono presenti bisogni complessi, come sopra descritti) si compone di sei parti, tre nella Scheda progetto e le restanti nella Scheda incontri di monitoraggio e verifica degli impegni.
Libro utile sul tema
La tutela dei soggetti disabili
L’opera, con taglio eminentemente pratico, si propone come valido supporto ai familiari e ai professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile.Il testo offre soluzioni operative, allegando laddove possibile lo strumento, sia esso rappresentato dall’istanza per la nomina dell’amministratore di sostegno, dal ricorso in sede giurisdizionale per l’accertamento tecnico preventivo in materia previdenziale, o infine e per quanto occorra, dall’atto istitutivo di un trust ex lege 112/2016.Ragioni di ordine sistematico hanno inoltre suggerito di analizzare le problematiche dell’inserimento nel mondo del lavoro dei soggetti svantaggiati, dando spazio all’esperienza di alcune cooperative sociali, impegnate quotidianamente nel perseguire l’inclusione sociale, valorizzando l’importanza di “fare rete”, tra istituzioni, famiglie ed enti del Terzo settore.La parte finale del testo è integralmente dedicata agli strumenti con cui il legislatore ha inteso favorire la costituzione di patrimoni separati nel “Dopo di Noi”, analizzando non solo le agevolazioni fiscali, all’uopo previste, ma ponendo in risalto le difficoltà operative che ha incontrato la legge 112/2016.Il volume fornisce non solo un utile supporto redazionale per gli atti esaminati nel testo ma, individuando i limiti propri dei negozi su base individuale, enfatizza la centralitàassunta dall’aspetto assistenziale, proponendo il ricorso al “trust collettivo”, declinato in un’ottica mutualistica, per superare i suddetti limiti, e al contempo per rafforzare l’importanza assunta dal progetto di vita che verrebbe così monitorato e garantito dalle competenze dell’Ente assistenziale.Marco Avanza, Paola Baldini, Fernando Bellelli, Piero Bertolaso Brisotto, Marta Bregolato, Daniele Corrado, Michele Falzone, Nabila Grisa, Marilena Hyeraci, Alessandro Jacobi, Nicola Pietrantoni, Giammatteo Rizzonelli I diritti d’autore e una parte del ricavato ottenuto dalla vendita di questo libro verranno devoluti ad associazioni di volontariato che operano per il sostegno dei soggetti disabili e delle loro famiglie.
A cura di Piero Bertolaso Brisotto e Giammatteo Rizzonelli | Maggioli Editore 2022
32.80 €
Si compone di due schede:
- la scheda progetto
- la scheda incontri di monitoraggio e verifica
LA SCHEDA PROGETTO
Questa si compone di tre sezioni:
- obiettivo generale e risultato specifico: è la sezione iniziale del progetto in cui le dimensioni di bisogno e le problematiche emerse come prioritarie in fase di valutazione vengono rilette in una prospettiva di cambiamento / miglioramento auspicato e, di conseguenza, tradotte in finalità da perseguire (obiettivi generali) e tappe da raggiungere (risultati attesi);
- impegni: è la seconda sezione del progetto, in cui vengono indicati gli impegni che il beneficiario assume in vista della realizzazione dei risultati attesi;
- sostegni: La terza sezione del progetto riguarda l’indicazione di servizi, interventi e misure che vengono attivati a supporto del nucleo, in integrazione con il beneficio monetario. Ciascun sostegno è identificato con la data di avvio e di termine nonché la fonte di finanziamento
SCHEDA INCONTRI DI MONITORAGGIO E VERIFICA
Questa invece si compone di ulteriori 4 sezioni specifiche:
- monitoraggio dei risultati: trattasi del momento finale del patto, inteso come la conclusione dell’erogazione del beneficio monetario, in cui compiere una valutazione complessiva circa il raggiungimento dei risultati specifici e dell’obiettivo generale;
- Verifica e revisione degli impegni: se, nel corso della verifica, emergono cambiamenti importanti della situazione familiare o elementi rilevanti prima non considerati, può essere valutata l’opportunità di procedere ad una nuova definizione e sottoscrizione del patto, ovvero ad una nuova valutazione multidimensionale;
- Comunicazioni Inps per sanzioni: nella sesta sezione vengono riportate per esteso le motivazioni per le sanzioni.
Le attività previste dal Patto per l’inclusione
Il Patto per l’inclusione sociale si caratterizza per alcune fasi specifiche:
- La stesura iniziale;
- Gli incontri di verifica degli impegni e di monitoraggio funzionali a garantire un adeguato svolgimento del progetto, nonché il controllo sul mantenimento degli impegni assunti ai fini dell’applicazione di eventuali sanzioni;
- L’incontro / incontri di verifica e monitoraggio finale intesi come valutazione conclusiva del Patto.
Oltre al contatto con i servizi sociali coinvolti, i soggetti beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono chiamati ad altre attività minime come:
- Ricerca attiva del lavoro;
- Impegno scolastico in presenza di figli;
- Prevenzione e cura della salute.
A questi impegni se ne possono aggiungere altri in base alle specificità delle singole situazioni.
Il beneficiario, inoltre, in coerenza con il proprio profilo di competenze ed interessi, è tenuto a garantire la disponibilità per la partecipazione a progetti utili alla collettività (ove istituiti dal Comune) in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, mettendo a disposizione un numero di ore compatibile con le altre attività e comunque non inferiore alle otto ore settimanali.
Il nuovo Patto di attivazione digitale
Ricordiamo che, con l’entrata in vigore dell’Assegno di inclusione sociale 2024 (al posto dell’RDC) si parlerà di un nuovo patto per l’inclusione: il PATTO DI ATTIVAZIONE DIGITALE.
L’INPS, a seguito di esito positivo dell’attività di verifica, informa il richiedente che, per ricevere il beneficio, deve effettuare l’iscrizione alla Piattaforma per i beneficiari presso il Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL), al fine di sottoscrivere il Patto di attivazione digitale.
>> Leggi la Guida completa all’Assegno di inclusione 2024
Il beneficiario deve espressamente autorizzare la trasmissione dei dati relativi alla domanda:
- ai centri per l’impiego
- alle agenzie per il lavoro
- agli enti autorizzati all’attività di intermediazione
- ai servizi accreditati ai servizi per il lavoro
Il beneficio decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale.
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