I dati sono stati resi noti dal Mef con alcuni dettagli sulla natura giuridica, posizione geografica, età anagrafica e genere, settore produttivo. Vediamole più in dettaglio.
Dal report pubblicato dal Mef emerge come il 66,6% delle nuove aperture sia legato alle persone fisiche (-15,2% rispetto al 2016), 28,1% come società di capitali (+10%), 4,4% società di persone (-4%).
Per quel che riguarda la distribuzione sul territorio il 42% delle Partite Iva è stata aperta al Nord, il 35% nel Sud o nelle isole, e il 23% nel Centro Italia. Valle D’Aosta, Sicilia e Liguria sono le Regioni con le maggiori crescite, mentre Basilicata, Molise e Emilia Romagna quelle con le diminuzioni maggiori di nuove Partite Iva.
Secondo i dati pubblicati dal Ministero il commercio è il settore produttivo con il maggior numero di nuovi liberi professionisti (20,6% del totale delle nuove aperture), anche se in calo dell’8,7% rispetto a luglio 2016. Seguono i settori delle attività professionali (14,5%) e delle costruzioni (8,9%).
Le attività immobiliari, il trasporto e magazzinaggio e i servizi informativi sono le categorie con un aumento maggiore, dal 10 al 12% di nuove professioni, mentre l’agricoltura segna una diminuzione dell’11%.
Il 62,4% delle nuove Partite Iva è stato aperto da uomini, contro il 37,6% da parte di donne e sul totale (37.706) quasi la metà da giovani fino a 35 anni. Da segnalare comunque una crescita negli ultimi 12 mesi del 5% delle aperture da parte di soggetti dai 36 ai 50 anni. Altro dato significativo è che il 17,8% dei soggetti è nato all’estero.
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