In realtà il divieto sarebbe dovuto già entrare in vigore lo scorso marzo, prima del rinvio dovuto ad una postilla nel decreto semplificazioni che ne ha spostato la linea al 1 luglio: la stragrande maggioranza dei 430 mila pensionati interessati alla nuova regola, avvisati per tempo, hanno già indicato al proprio Istituto di Previdenza il canale “tracciabile” per l’accredito,
scelto tra conto corrente, libretto postale o strumenti telematici di pagamento (carta prepagata compresa). Ma secondo alcune stime dell’Inps, nei giorni scorsi erano ancora circa 25 mila i pensionati ‘silenti’. Spacciati? No, certo: le loro pensioni saranno parcheggiate in un conto transitorio, e poi trasferite senza costi aggiuntivi sullo strumento indicato. C’è però una dead line: se entro il 30 settembre non ci sarà comunicazione, l’Inps si riprenderà le somme ma comunque garantirà il pagamento quando il pensionato comunicherà la sua scelta.
Si chiude definitivamente l’era delle ‘mazzette’ nei portafogli, con una norma spiccatamente anti-evasione agognata dal Governo Monti sin dall’inizio del suo mandato: il limite-soglia dei 1.000 euro, comunque, può essere bypassato solamente negli acquisti privati (e quindi non a imprese o società) di cittadini stranieri, eccezione decisa per evitare problemi ai commercianti del settore turistico.
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